lunedì 28 gennaio 2008

E' Nato! Il Comitato dei Cittadini di Santa Lucia!

Il 20 gennaio 2008 si è costituito a Santa Lucia di Budoia il comitato dei “Cittadini di Santa Lucia”.
Come mi scrive Jacopo, uno dei promotori, "il comitato ha la scopo di studiare e diffondere le tematiche della difesa dell'ambiente e della salute ovvero degli interessi comuni dei cittadini attraverso la promozione di forme di partecipazione che affermino il diritto ad essere parte attiva nelle decisioni che riguardano la qualità della vita nel territorio, anche promuovendo attività sociali, culturali, sportive, ludico-ricreative e servizi dedicati all'infanzia, ai giovani, agli anziani ed a tutte le persone del territorio di riferimento.
In particolare il Comitato è nato contestualmente alla necessità di contrapporsi alla delibera Regionale che autorizza la costruzione di uno scalo ferroviario presso la stazione di Santa Lucia e che autorizza di fatto il passaggio quotidiano di svariate decine di mezzi pesanti provenienti dalla cava Val Longa di Caneva verso suddetto scalo, attraversando anche il territorio dei Comuni di Polcenigo e Budoia."
Volete essere aggiornati sulle attività del Comitato? Volete farne parte? Volete dare il vostro contributo? Visitate e partecipate al suo blog !

sabato 26 gennaio 2008

WiFi: lo facciamo arrivare?

L'assessore Mauro Quaia m'invia la lettera che trovate di seguito, e che risponde a qualche dubbio emerso dopo l'assemblea sulla banda larga mediante wifi in Teatro. Vi chiedo perciò di ripartire con i vostri commenti da questo post.
Nel frattempo, potete scaricare i moduli per la preadesione al servizio wifi proposto dalla ditta ST.
"Cari amici, dopo il riuscito incontro del 17/01/2007, nel mio inguaribile ottimismo pensavo che già dal giorno dopo ci fosse la coda agli sportelli del Comune per consegnare le pre-adesioni o per ritirare i moduli da compilare, ad oggi ciò non si è verificato, anzi ho letto e sentito molte cose che non rappresentano assolutamente la verità; c’è in corso una campagna di disinformazione atta a screditare un’operazione condotta esclusivamente a vantaggio di quei concittadini che, al contrario di pochi fortunati, non possono operare con velocità in internet.
Proprio per questo ho deciso di rendere pubblica questa mia per dissipare eventuali dubbi.
Nella primavera del 2006 su “Il nuovo comune” bimestrale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) del FVG leggo un articolo dove si spiega che la società ANCI SA, in collaborazione con il polo scientifico di Pisa e la società Nettare, ha un progetto per portare la connessione Wi-Fi nei comuni non raggiunti dall’ADSL.
Dopo varie telefonate e mesi che passano arriviamo all’impossibilità di concludere l’operazione in quanto vista la particolare orografia del nostro territorio si richiedeva al comune di intervenire economicamente per l’installazione dei ripetitori.
Nel frattempo ci contattava la ditta presente all’incontro pubblico dichiarandosi disponibile ad effettuare a proprie spese la copertura dell’intero territorio comunale al raggiungimento di un certo numero di contratti. Ho contattato i comuni dove già sono presenti ricevendo risposte di pieno convincimento per la scelta fatta, e questo mi ha convinto ulteriormente nel procedere.
In questi due anni non ho ricevuto da parte di nessuna altra ditta la disponibilità ad effettuare una simile operazione; a dire il vero non ho ricevuto proprio nessun segnale da parte di nessuno.
Nel frattempo ad Agosto 2007 la MERCURIO FVG spa, società diretta e coordinata dalla Regione, ci inviava un progetto di massima (Programma regionale ERMES) per il collegamento con la fibra ottica della sede comunale sull’asse località Tre Ponti-Municipio con inizio lavori entro dicembre 2007. A questo punto tutto sembrava finalmente risolto, ma contattando la società vengo a sapere che l’operazione è riservata esclusivamente alle sedi comunali della regione per favorire la messa in rete di quest’ultime. Questo progetto NON COINVOLGE ASSOLUTAMENTE i privati, per cui E’ FALSO dire che tale infrastruttura verrà utilizzata per la diffusione a livello di territorio comunale. Per sicurezza il giorno 15.01.2008 interpello il responsabile del progetto alla Mercurio e mi risponde che si ipotizza di espletare la gara entro l’estate 2008 con inizio lavori entro fine 2008-inizio 2009.
Ulteriore fattore di speranza viene dalla Comunità Montana; infatti a fine anno vengono stanziati € 450.000 per portare il Wi-Fi a tutti i comuni non raggiunti dall’ADSL; viene incaricata sempre la MERCURIO FVG spa; ad oggi, anzi al 15.01.2008, esiste solo uno studio di fattibilità e si sta aspettando il rilascio da parte della Regione di alcune documentazioni. Tempi di inizio lavoro ANCORA NON DEFINIBILI.
In ogni caso il servizio riguarderebbe solo l’installazione dei ripetitori per la copertura del segnale e nulla più; ciascuno di noi dovrebbe pagare il costo di attivazione ed il canone mensile.
A questo punto spero di essere riuscito a dare un quadro completo della situazione.
Se vogliamo poter usufruire in tempi molto veloci del servizio dobbiamo seguire i seguenti punti:
1) Ritirare i moduli per la pre-adesione in Comune o presso i negozi che espongono la locandina.
2) Consegnarli agli uffici comunali.
Se la vostra adesione sarà adeguata il mio compito sarà quello di portare la convenzione con la ditta ST in Consiglio Comunale per l’approvazione all’utilizzo dei siti di proprietà del Comune per l’installazione dei ripetitori. A partire da questo momento per avere i primi collegamenti passeranno circa 30-40 giorni.
Per tutti quelli che vorranno pormi dei quesiti basta telefonare allo 0434-74001, chiedere della dott.essa Bravin e lasciare il proprio numero di telefono, e sarete prontamente contattati.
Nella speranza di aver fatto cosa utile e gradita porgo distinti saluti, Quaia Dr. Mauro"

venerdì 25 gennaio 2008

(Ris)poste celeri


Su richiesta di Giorgio56, dato che il problema con le poste è già piuttosto vecchio ("siamo a livelli di parecchi reclami e un paio di denuncie ai carabinieri per interruzione di pubblico servizio"), pubblico la sua mail.
"Mi risulta che dopo le feste il comune ha inviato alle famiglie il consueto notiziario.
In comune ci sono circa 1200-1300 famiglie e quindi e’ questo, piu’ o meno, il numero di stampati che vengono spediti per posta.
Ora non sono piu’ forniti di indirizzo, la dicitura e’ semplicemente “alle famiglie”, il che significa che ogni famiglia dovrebbe riceverne uno, UNO per famiglia, mi sembra semplice.
Allora perche’ io non l'ho ricevuto e nemmeno il mio vicino e il vicino del mio vicino, e mia madre e la sua amica e la sua vicina, ecc. ecc. ?
Forse sono stati trattati come le pubblicita’: 2 o 3 per famiglia?
Era gia’ successo con l’invito del Comune alla riunione per il Wireless, me lo sono fatto dare da qualcuno di Coltura, gia’, dimenticavo di dire che e’ a San Giovanni, giu’ per via Pordenone, lontano dal centro che capitano queste cose. Ma e’ sempre meglio di quando, l’estate generalmente, rimaniamo senza portalettere per un paio di settimane e non arrivano piu’ lettere, giornali, analisi, comunicazioni bancarie, raccomandate, niente di niente come nel cuore della foresta dell’Amazzonia."

Cenerentola ad Aviano!

Visto che il vento soffia ancora, su richiesta di Odino Steffan, , sono lieto di fare qualche chilometro per arrivare ad Aviano, dove c'è il progetto di costruzione di un inceneritore dei rifiuti. Non mi perdo in valutazioni, per pubblicare subito qui di seguito il Comunicato congiunto del Coordinamento Provinciale Strategie Rifiuti.

"NON SOLO CONTRARI: perché non occorre un secondo inceneritore in Friuli Venezia Giulia. In provincia di Pordenone già 130.000 cittadini assicurano una raccolta differenziata al 70%. Abbiamo in casa quindi le competenze necessarie e la dimostrazione lampante di come si può risolvere il problema dei rifiuti. Alla radice. Varie esperienze poi dimostrano che non occorre molto tempo per passare dal 40 al 70% di differenziazione; in 6 - 9 mesi si ottengono risultati significativi. Ed anche in città è fattibile, basti l'esempio di Montebelluna, 30.000 abitanti, al 78,6%, o di Novara, oltre 100.000 abitanti, arrivata in tempi brevissimi al 68%.
Già con una raccolta differenziata del 65%, le attuali 600.000 t/a di rifiuti regionali quindi si possono abbattere a circa 200.000 t/a, che sono ancora trattabili con impianti di selezione con un ulteriore recupero di materiale riciclabile e significativa riduzione.
Con l'inceneritore di Trieste che lavora dalle 150 alle 195.000 t/a, oggi impropriamente impiegato a bruciare i rifiuti tal quali (Trieste differenzia nel 2006 solo il 17,62% contro un minimo di legge del 40%), come si fa quindi a dire che serve un secondo inceneritore in Regione, o, addirittura che ne servono altri due? Resterebbero praticamente "scarico", a meno di – ma guarda?- dover lavorare grandi quantità di rifiuti reperiti in altre regioni. Il business? Ma per chi?
I ritardi nell'estensione massiccia della raccolta differenziata non hanno che conseguenze negative. Non si coglie la collaborazione dei cittadini (a dispetto della spesso citata Agenda 21), si sprecano materiali altrimenti riutilizzabili e si riempiono anticipatamente le sempre scarse discariche disponibili. E si chiedono, appunto, inceneritori: il fuoco purificatore (che comunque hanno bisogno di discariche per le ceneri che sono circa il 30% in peso dei rifiuti bruciati e hanno composizioni chimiche altamente tossiche).
E' invece tempo di affrontare e risolvere veramente il problema dei rifiuti attraverso un percorso virtuoso che abbia come destinazione non solo l'ottimizzazione e armonizzazione delle modalità della raccolta dei rifiuti ma che tenda a modificare comportamenti e stili di vita, per affermare una nuova cultura fondata sulla partecipazione responsabile e consapevole dei cittadini, per costruire un nuovo e più forte senso civico con l'obiettivo di realizzare le condizioni per soddisfare i bisogni umani e sociali impiegando meno risorse, consumando meno energia, riducendo le emissioni in atmosfera e producendo meno rifiuti.
E' per questo che reclamiamo che si parta da un serio piano regionale e provinciale sulla gestione dei rifiuti che ci spieghi dove vogliamo andare invece di propugnare – estemporaneamente – la necessità una "raccolta differenziata all'80%" e, allo stesso tempo, di tre inceneritori !?
Angelo Masotti, Sindaco di Zoppola, Odino Steffan, Consigliere comunale Polcenigo, Vanni Tissino, Consigliere comunale Porcia, Antonio Tesolin, Casarsa della Delizia, Angelo Tassan Assessore comunale Aviano, Bruno Tassan Chiaret Consigliere comunale Aviano, Michele De Cesco, Cittadini per il Comune di Aviano, Legambiente Pordenone, Commissione Ambiente Roveredo in Piano, componenti dei comitati Roveredo Nord e S.O.S. San Lorenzo di Maniago.

Comunicato congiunto 3 – c'é l'alternativa
Ci auguriamo che le emergenze legate alla situazione dei rifiuti nel napoletano non diano fiato ai propugnatori nostrani dell'inceneritore, che proprio in questo periodo sembrano rifarsi vivi come fuoco sotto la cenere. Non sarebbe proprio il caso.
Il dissesto dei rifiuti nella regione Campania è la drammatica conseguenza di anni e anni di abbandono, di non pianificazione di mezzi e strumenti, di latitanza degli amministratori pubblici. Il nostro schieramento si batte da tempo contro la necessità dell'inceneritore (soprattutto nel pordenonese), rivendicando i ruoli fondamentali di strumenti virtuosi quali la Raccolta Differenziata porta-a-porta, che oltre a permettere il recupero elevatissimo di materiali riduce la produzione alla fonte degli stessi, l'utilizzo di impianti di Trattamento Meccanico-Biologico dei rifiuti (TMB, ovvero impianti a freddo e con inertizzazione del rifiuto residuo) e di impianti di riciclaggio dei materiali separati, il ricorso a sistematiche campagne di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini.
Prevenire è meglio che curare e pertanto noi rivendichiamo soprattutto l'esigenza di avere un efficace piano per la gestione dei rifiuti, che ponga termine alle iniziative estemporanee, che pianifichi lo sviluppo, gli impianti, i mezzi, le metodologie e faccia capire dove si vuole andare e in che tipo di Regione viviamo.
Angelo Masotti, Sindaco di Zoppola, Odino Steffan, Consigliere comunale Polcenigo, Vanni Tissino, Consigliere comunale Porcia, Antonio Tesolin, Casarsa della Delizia, Cittadini per il Comune di Aviano, Legambiente Pordenone, Commissione Ambiente Roveredo in Piano, componenti dei comitati Roveredo Nord e S.O.S. San Lorenzo di Maniago"

martedì 22 gennaio 2008

Scusatemi se non ho partecipato alla vita sul blog in questi giorni, ma ho alcuni impegni di lavoro e familiari particolarmente pressanti in questi giorni, mi farò risentire comunque prestissimo.

San Giovanni: assemblea sulla viabilità

E ricordatevi anche l'assemblea sulla viabilità che si svolgerà a San Giovanni mercoledì 23 gennaio 2008.
Se volete guardatevi i post precedenti con etichetta "viabilità", e in particolare "Mobilità (in)Sostenibile - Assemblea pubblica 11 gennaio 2008", dove troverete molte delle proposte che il gruppo "La strada è anche mia" ha avanzato nei confronti dell'Amministrazione, e quello che l'Amministrazione sembrava che avesse preso in considerazione. E se volete c'è anche l'articolo del Gazzettino riportato sul post "Camion di parole" che riferisce dell'assemblea tenuta a Polcenigo l'11 gennaio.
Come sapete, il gruppo "La strada è anche mia" ha chiesto e continua a chiedere soluzioni concrete ai problemi quotidiani che ci impediscono di circolare in tranquillità per le nostre strade, a piedi ed in bicicletta: le assemblee sono una buona occasione per avanzare le proprie esigenze e proposte.

domenica 20 gennaio 2008

Luciano, il portavoce di Grillo...

...c'illumina! Grazie! Come potevamo noi piccoli abitantucoli ignoranti di un paesino di periferia solo immaginare certe cose senza il prezioso copia-incolla di Luciano61 dal blog di Grillo!
Perciò, per dargli ancora maggiore evidenza, do il rango di post ad un commento scritto a Sacrifici umani /2 (post che riguardava il caso tragico dell'omicidio-suicidio della famiglia di Polcenigo). Che evidentemente poco a che fare con quel post, motivo per il quale l'ho cancellato da lì.
luciano61 ha detto...

Ecco un esempio (dal blog di Grillo) di un noto rappresentante delle istituzioni politiche, che si preoccupa più dei suoi interessi 'privati' che di quelli 'sociali'.
Cosa ci si può attendere e soprattutto chiedere a personaggi simili?
Chi sta creando la vera 'emergenza democratica e sociale"?
Un piccolo contributo a chi ancora crede nei nostri politici e si 'appiattisce' sulle loro proposte o sulle loro analisi pseudosociali...
Buona lettura da Luciano Bubbola
20 Gennaio 2008 - Condannato e Contento
"C’era una volta il cornuto contento. Oggi c’è il condannato contento.
Per Cuffaro cinque anni e l’interdizione dai pubblici uffici sono meglio del titolo di Cavaliere o di Commendatore. Casini è commosso, pensava peggio, vent’anni almeno. Lo psiconano ha chiamato il coppola boy per congratularsi. Il condannato è, prima di tutto, un perseguitato, un rifugiato politico. Per lui il Parlamento è il logico approdo. Quando arriva alla Camera o al Senato può finalmente delinquere in santa pace.
D’Alema (mi fa uno strano effetto nominarlo, mi sembra di parlare di un trapassato) spiega che non c’è alcuno scontro tra la Casta dei politici e quella dei magistrati. Ed è vero, i magistrati stanno solo perseguendo, a norma di legge, la Casta dei delinquenti politici, in quanto delinquenti, non perché politici. Ma la confusione regna sovrana e la differenza tra delinquente e politico è sempre meno chiara ai cittadini.
Dini, il consorte della vispa bancarottiera, parla di emergenza democratica. Non so perché, ma quando lo vedo ho l’impulso di tirare la catena del cesso. Forse un riflesso condizionato verso lo sterco. La famiglia Mastella si era messa in proprio. Li hanno beccati tutti, dal suocero alla moglie. Non si fa concorrenza sleale alle famiglie mafiose. Prima o poi si paga.
Il presidente della Repubblica Napolitano tace, il presidente del Senato Marini tace, il presidente della Camera Bertinotti tace, il presidente del Consiglio Prodi invece parla. Dà il suo appoggio morale all’inquisito ceppalonico e alla moglie agli arresti domiciliari. Chi rappresentano queste persone? Tutto, ma non gli italiani onesti.
De Magistris può restare a Catanzaro, ma non come Pubblico Ministero, rimane solo se non indaga più. Gli hanno tolto le inchieste e anche otto mesi di anzianità. La macchina usata non ancora. A questo punto gli indagati Mastella e Valium Prodi sono colpevoli, chi abusa della propria posizione per bloccare la magistratura è colpevole a priori. Anzi colpevole due volte. Sta arrivando lo tsunami, non ne sentite l’odore di fradicio nell’aria?
Ps: La neve si scioglie. Ripeto: la neve si scioglie".
Beppe Grillo 20/1/08 22:20

sabato 19 gennaio 2008

Sacrifici umani /2

Dal Gazzettino del 15 gennaio, un'intervista a Gian Paolo Gri, docente all’Università di Udine, che legge "l’ultimo mese di lutti scoprendo un’angoscia che ormai travolge intere famiglie"
"«Di solito è difficile dedurre da situazioni particolari aspetti generali, ma qui la serialità degli eventi è qualcosa che inquieta troppo. Queste quattro tragedie familiari, messe in fila in un pugno di settimane, chiamano in causa i grandi problemi del Friuli». Gian Paolo Gri , docente ordinario di antropologia culturale all'Università di Udine, studioso di prima grandezza e divulgatore della tradizione e dell'evoluzione sociale della sua terra, legge nell'autoaffondamento di quattro famiglie, fulmini lenti che sembrano improvvisi e sono meditati, un'evoluzione radicale della società civile locale. È probabile che una volta, nonostante la miseria e la guerra, il futuro fosse migliore, più carico di speranza. Per certo assistiamo, nell'Est del Nordest, alla materializzazione di principi che hanno reso celebre il sociologo di origine polacca Zygmunt Bauman: la nostra modernità si è fatta liquida, cioè pervasiva e insieme inattingibile. Precaria non solo quanto al posto di lavoro. E in questo modo ha reso liquida anche l'identità, perfino lo spettro della paura si è fatto liquido, spersonalizzato, globale. Per paura e per atto estremo d'amore si è ucciso e ci si è uccisi, non per impeto morale o per imperativo della dignità.
- Professor Gri , il vescovo di Pordenone Ovidio Poletto ha affermato domenica, al termine delle cresime, che si punta spesso a «livelli d'indebitamento irraggiungibili», con evidente riferimento alla deriva economica nella quale sono affogati Giuliano, Bruna e Fabio Modolo in una stanza della "Madonna Pellegrina". Ha aggiunto il rischio che non sia sufficiente la sensibilità nei confronti delle realtà personali più difficili, più marginali.
«Il vero problema sta nei valori tradizionali affievoliti rispetto all'abbondante misura di un tempo. Pensiamo al tasso di natalità del Friuli: è sempre più basso. Chi difende la forza identitaria dei friulani non fa mai i conti con realtà del genere».
- Che sia "soltanto" un problema d'involuzione demografica?
«No, è una importante con-causa. Aggiungiamo lo spopolamento, tutt'altro che arrestato, delle nostre montagne, lo sfarfallamento dei centri abitati verso sempre nuove periferie. Sono gravi elementi di debolezza, sintomi di una crisi profonda».
- Ma è una questione che non riguarda soltanto i friulani, sebbene qui e non altrove il catalogo delle tragedie familiari sia al colmo.
«Entrano in gioco aspetti caratteriali, le personalità comunitarie».
- Insomma essere friulani espone a rischi peggiori?
«Un grande antropologo britannico, Patrick Heady, è venuto a studiarci. Per la verità ha studiato i carnici e in particolare gli abitanti di Ovasta. Ne è sortito un libro importante dal titolo che spiega tutto: Il popolo duro».
- Friulani chiusi come istrici e paradossalmente, per questo, più vulnerabili?
«Il problema della chiusura caratteriale di noi friulani è una costante. La circostanza che le tragedie delle ultime settimane non siano state percepite prima, in tempo, sta a dimostrare che il disagio non si rivela, che questa chiusura è una tradizione vigorosa, che persiste».
- Un tempo arroccarsi nell'autosufficienza, in famiglia e nel Friuli, era semplicemente una bandiera. Fasìn di bessôi, dissero i friulani dopo il terremoto, quasi a non accettare - orgogliosamente - quel "mondo esterno" del quale pur avevano bisogno.
«Sì, il facciamo da soli è nel codice genetico dei friulani, come il mito del lavoro ben fatto. Ma una volta questi miti-valori venivano bilanciati da una forte rete di solidarietà. Oggi stanno saltando questi sistemi di auto-protezione, di relazioni silenziose e preziose. Così saltano anche le situazioni individuali».
- Però quella di Pordenone è stata una tragedia di origine innanzitutto economica.
«Certo, in famiglia scoppiano le emergenze economiche e i genitori non sono più in grado di gestirle. Si sono rotti i rapporti generazionali e non esiste più l'autorevolezza sui figli».
- Allora non è colpa di giornali e televisioni, che dando spazio alle cronache nere indurrebbero all'emulazione?
«Questa della cassa mediatica che provoca emulazioni è una grande sciocchezza ed era una vecchia teoria: chi vive stati psicologici e identitari labili assume ispirazione dai drammi altrui».
- Eppure i suicidi in serie si manifestano periodicamente. Questo è un fatto.
«La verità è che chi sta male, chi viene assalito dalle angosce, vede nel suicidio una fortuna».
- Una liberazione nella morte?
«È così. In Friuli è abitudine, purtroppo, misurare dati sempre più elevati sui suicidi. Accade anche per l'alcolismo, sono effetti della censura sociale. Ma oggi facciamo i conti con una novità: l'angoscia non travolge più la singola persona, ma spinge nell'abisso l'intera famiglia».
- D'accordo, tuttavia è la penuria di denaro a marcare il confine fra le situazioni gestibili e un sistema che frana.
«Parla l'esperienza quotidiana: la paura si allarga, è veramente liquida. Le richieste di aiuto si moltiplicano ogni giorno e vengono soprattutto da friulani».
- Sebbene siano gli immigrati i più esposti...
«Non è sempre vero. Dipende dall'approccio psicologico. Lo straniero-tipo che arriva da noi è giovane e carico di aspettative. Sa che dovrà affrontare un periodo duro, ma anche che alla fine può farcela. La sua è una precarietà attiva. Invece il malessere dei locali, dei friulani, è qualcosa di molto diverso: è regressivo, privo di futuro».
- Però un rimedio deve pur esistere, la situazione del Friuli non può essere un lento andare a fondo senza ritorno.
«Esiste, per fortuna. Ma non aspettiamocela dalle istituzioni. Pretendiamola da noi stessi, da ciascuno di noi. Si chiama volontariato».
- In effetti il Friuli, dal '76 in poi, ha fatto scuola nel mondo.
«Difatti. Io m'impegno in un'associazione, si chiama "Vicini di casa": siamo riusciti a mettere insieme, felicemente, friulani e immigrati. Credetemi: l'integrazione siamo noi».
- Ma il volontariato sta dimostrando di non bastare.
«Bisogna prima di tutto sburocratizzarlo, oggi fare solidarietà è una corsa a ostacoli fra costrizioni normative».
- E poi?
«E poi valorizzare tutte le forze organizzate socialmente in Friuli: penso agli Alpini, alla Protezione civile... La rete dell'ascolto va salvata e rafforzata. Non esistono alternative. Oggi, mi rendo conto, è molto difficile ricostruirla a livello dei paesi friulani: e allora dobbiamo tessere la tela su scala più ampia. Può funzionare».
- Certo che l'ultima tragedia è emblematica. La famiglia Modolo si è autodistrutta in una casa della solidarietà cristiana...
«Ecco, la religione. Siamo incapaci di recuperare un altro, decisivo valore dei friulani».
- La fede?
«La fede, sì, la potenza della fede. Siamo incapaci di trovare Dio, un Dio sempre più nascosto. Quando imbocchiamo la discesa nel buio, non lo sentiamo vicino a noi. E facciamo fatica a incontrare i buoni samaritani. Quelli veri». Maurizio Bait"

Coltura: assemblea sulla viabilità

E ricordatevi anche l'assemblea sulla viabilità che si svolgerà a Coltura lunedì prossimo, 21 gennaio 2008, in Biblioteca Civica.
Se volete guardatevi i post precedenti con etichetta "viabilità", e in particolare Mobilità (in)Sostenibile - Assemblea pubblica 11 gennaio 2008, dove troverete molte delle proposte che il gruppo "La strada è anche mia" ha avanzato nei confronti dell'Amministrazione, e quello che l'Amministrazione ha preso in considerazione. E se volete c'è anche l'articolo del Gazzettino riportato sul post "Camion di parole" che riferisce dell'assemblea tenuta a Polcenigo l'11 gennaio.
L'assemblea dell'11 gennaio non è purtroppo servita a raccogliere, com'era stato richiesto dal gruppo, le osservazioni dei cittadini, le critiche, le proposte. Si è sviluppata una contrapposizione piuttosto che un confronto. Come ha detto Ersilio Celant all'inizio del dibattito, i cittadini, invece che ricevere lo striminzito invito, avrebbero dovuto ricevere a casa una sintesi del piano, dei punti critici individuati, delle proposte da mettere in discussione. Purtroppo l'ass. Venier invece non ha ascoltato la proposta (che gli avevamo fatto nell'ultimo incontro che abbiamo avuto con lui) di distribuire un documento prima dell'assemblea. Come gli avevo fatto notare, un cittadino quando partecipa ad una riunione, se non conosce in precedenza gli argomenti, le ragioni, i documenti, si sente preso in giro perchè non può nel giro di pochi minuti farsi un'idea decente di quanto gli è stato proposto.
Ma si può o non si può usare anche gli strumenti anche telematici per fare questo?
Il discorso sulle rotonde ha poi sovrastato tutto il resto, molti punti importanti (per esempio la richiesta di spostamento del capolinea delle corriere) non sono stati nemmeno introdotti. Il gruppo "la strada è anche mia" è stato appiattito sulle questione pro o contro le rotonde, quando invece le nostre proposte erano volte soprattutto ad interventi che prevedevano spese non ciclopiche (moderazione della velocità anche con interventi sulle carreggiate, piste ciclopedonali a doppio senso di circolazione e maggiori spazi per il parcheggio da ottenere grazie all'istituzione di qualche senso unico, reindividuazione delle fermate dello scuolabus, ecc.). Non sono stati presentati i problemi posti dall'impossibilità per le scuole di lasciare uscire bambini e ragazzi a piedi o in bicicletta se le strade non sono sufficientemente sicure. Non sono state affrontate seriamente le questioni che nascono con l'aumento della popolazione e dell'urbanizzazione in zone tradizionalmente rurali come a Coltura e che incidono pesantemente sulla mobilità delle persone.
E poi che Ballaman abbia definito queste questioni come "parlare dei ciclamini" m'ha proprio dato fastidio. Certo, la questione dei camion sulla Pedemontana era comunque importante, però...
Comunque per fortuna ci sono altre due assemblee, a Coltura e a San Giovanni, durante le quali si potrà, se ci sarà la volontà e la capacità anche nostra (gruppo "la strada è anche mia"), recuperare le proposte ed ascoltare veramente le esigenze dei cittadini, che ora hanno comunque avuto la possibilità di avere una prima informazione.

mercoledì 16 gennaio 2008

Napolcenigo

Volentieri pubblico la lettera aperta del 13 Gennaio 2008 e le foto inviate dal Consigliere Comunale di Polcenigo Odino Steffan ai Sindaci di Polcenigo, Budoia e Caneva ed al Presidente della Provincia di PN.
"Egregio Sig. Presidente Provinciale , Egregi Sig.ri Sindaci , mi rivolgo a Voi perché siete i massimi rappresentanti politici territoriali. In qualità di Consigliere Comunale, ma anche come semplice cittadino, sono molto preoccupato per quello che sta succedendo in una delle zone più belle della nostra regione; zona ricca di paesaggi,ambiente “sano” e storia. Veniamo al dunque: nella fascia “pedemontana occidentale” della nostra Provincia in particolare sull’asse viario che collega i comuni Aviano-Budoia-Polcenigo-Caneva , gli accumuli di immondizie e di rifiuti di ogni genere compreso batterie di auto abbandonati sui cigli delle strade, stanno superando la soglia della decenza e di quello che è il comune senso del vivere civile, le foto allegate ne sono la testimonianza più eloquente. Le foto sono state scattate vicino alle sorgenti del Livenza sulla strada denominata “Longon” nel Comune di Caneva ma è molto frequente incontrare situazioni analoghe anche in altri tratti stradali compresa la strada “Provinciale” oppure nelle campagne della zona pedemontana . La mia preghiera è che Vi attiviate, aprendo un tavolo di discussione, ai massimi vertici mettendo in campo tutte le forze possibili per far effettuare, in modo sinergico, dei rigidi controlli sul territorio onde impedire che la “ pedemontana occidentale” diventi una discarica a cielo aperto. Una guardia ecologica territoriale extra comunale potrebbe essere una valida soluzione. Tra il probabile aumento del passaggio di camion (percorso cave Sarone – S.Lucia di Budoia), depositi di eternit sulla riva del Livenza e rifiuti lungo le strade, questa lettera di denuncia è il minimo che potevo fare per difendere il mio territorio. Grazie per avermi “ascoltato”, augurandovi di avere sempre aria e acqua pulita, porgo i miei Distinti Saluti."



Saint Lucy

Il Circolo Arci della Pedemonatana ha organizzato un corso di inglese che si tiene a S. Lucia (c/o AUSER) per 10 lezioni ogni mercoledì ore 21.00. E' già partito il 9 gennaio 2008 e si tiene ogni mercoledì sera per 10 lezioni. Se volete siete ancora in tempo, c'è ancora spazio.

Nodo largo al fazzoletto

E ricordatevi l'assemblea di giovedì sera sulla banda larga a Polcenigo. Scommettiamo che sarà un flop? In un periodo in cui nel giro di 15 giorni ci sono tre assemblee sulla mobilità e nello stesso giorno due ore prima la presentazione delle scuole medie di Polcenigo? Dai, venite, smentitemi!

lunedì 14 gennaio 2008

Camion di parole

Dal Gazzettino di domenica 13 gennaio 2008. "Impegno nei confronti del traffico in pedemontana: lo ha ottenuto l'assessore comunale Fabrizio Venier dall'incontro avuto ieri mattina con l'assessore regionale Lodovico Sonego e i consiglieri Pupulin e Alzetta. Una promessa arrivata durante un colloquio, nel quale Venier ha stigmatizzato il comportamento poco trasparente della giunta regionale, rea di non aver coinvolto i Comuni di Polcenigo e Budoia nella decisione di legare l'attività estrattiva della cava Val Longa di Sarone al trasferimento del materiale estratto in stazione a Budoia, passando attraverso i due centri pedemontani. L'argomento è stato discusso anche venerdì sera a Polcenigo , nel corso di un'assemblea pubblica sulla mobilità sostenibile.
Non privo di qualche polemica, l'incontro pubblico si è aperto con l'illustrazione del piano della viabilità da parte dell'assessore Venier. Semafori intelligenti, piccoli parcheggi, rotatorie e piste o fascie ciclabili e pedonali: queste le novità sostanziali. Un progetto che è il risultato del lavoro di alcuni mesi, durante i quali il gruppo di cittadini "La strada è anche mia" e un comitato si sono confrontati con amministrazione comunale e professionista, per trovare soluzioni. Come spesso accade, le auto hanno il sopravvento e ciclisti e pedoni si trovano spesso in difficoltà, soprattutto se la loro altezza non supera il metro e cinquanta. Da questo pensiero e dal rispetto di bambini e anziani in transito si è mosso il gruppo "La strada è anche mia", che ha trovato nell'amministrazione comunale e nel progetto Dynalp 2 dei validi interlocutori, per riuscire a modificare lo stato delle cose.
La buona partecipazione alla prima assemblea - altre due sono previste a Coltura in biblioteca il 21 e a San Giovanni nelle ex scuole il 23 - ha parzialmente deluso i promotori del lavoro, che hanno ascoltato interventi di persone non molto disponibili a rinunciare alle comodità dell'auto, né a "rallentare" le loro abitudini. Strade aggiustate, pochi marciapiede, nessun senso unico e niente rotatorie: queste alcune prese di posizione che peraltro non hanno portato proposte costruttive.
All'incontro hanno anche partecipato il consigliere regionale Fulvio Follegot e il consigliere provinciale Edouard Ballaman della Lega Nord, assieme ai rappresentanti locali del partito. L'oggetto del loro intervento, ripreso poi dall'assessore Venier, ha puntato l'indice sul paventato aumento del traffico pesante. Ballaman ha riportato alcuni dati, oggetto anche di un'interrogazione in consiglio provinciale, secondo i quali potrebbero circolare quotidianamente tra la cava Val Longa di Sarone e la stazione di Budoia circa 180 camion, in due viaggi di andata e ritorno. Meno allarmanti le previsioni nella valutazione di impatto ambientale della Regione, ma altrettanto negative le considerazioni dell'assessore polcenighese, che ha anche presentato un ordine del giorno per il prossimo consiglio comunale.
F.G."

Sacrifici umani

Dal Gazzettino di sabato 12 gennaio 2008.
"Ridotto in miseria, strangola moglie e figlio e si uccide. Dramma della disperazione a Pordenone: la famiglia rovinata dagli affari sballati del giovane e costretta a vivere ospite della Diocesi. Dopo l’ultimo assegno a vuoto il padre non ha retto alla vergogna.
Ha posto fine nel modo più tragico a una vita di umiliazioni strangolando il figlio e la moglie per poi impiccarsi nel bagno della casa d'accoglienza "Madonna Pellegrina" di Pordenone dove era costretto a vivere dopo che il suo Fabio lo aveva costretto a vendere la casa di Polcenigo e tutti i suoi beni per pagare i debiti. Giuliano Modolo, 72enne carpentiere in pensione, ha atteso che i due familiari si addormentassero e poi con un lenzuolo ha soffocato prima il figlio, 39 anni, poi la moglie Bruna, 67. I Modolo erano rientrati in Friuli negli anni '70 dopo una vita di sacrifici come emigranti in Belgio."

Ancora dal Gazzettino di sabato 12 gennaio 2008.
"Sommersi dai debiti e senza più casa, ma attaccati al proprio bisogno di decoro e rispetto tanto da rifiutare qualsiasi tipo di aiuto. È uno degli aspetti fondamentali della tragedia che ha avuto come epilogo un uomo che, prima di togliersi la vita, uccide il figlio e la moglie. Un muro di orgoglio impenetrabile al punto che, quando c'è stato il sentore che qualcuno stesse cercando una sistemazione dignitosa almeno per gli anziani genitori, Fabio non ha esitato a rivolgersi ad un legale per intimare al Comune di Polcenigo a non procedere all'assegnazione di un mini alloggio a condizioni privilegiate o addirittura in forma gratuita.
In verità Fabio, come è emerso dalle testimonianze di parenti, conoscenti e del titolare dell'albergo di Fontanafredda dove erano rimasti per alcuni mesi, aveva la necessità di poter contare sempre sul sostegno del padre Giuliano Modolo e sull'amore della mamma Bruna Piovesan. «Non muoveva un solo passo né prendeva una decisione - ricorda chi li conosceva - senza l'approvazione dei genitori».
Resta comunque un comportamento indecifrabile, visto che la colpa della situazione che si era venuta a creare pare essere tutta del ragazzo, poco propenso al lavoro, ma sempre pronto a scorazzare su auto di lusso, portando sul lastrico anche i due genitori.
In ogni caso, alla base del soggiorno alla Madonna Pellegrina c'era un'altra piccola bugia di Fabio: aveva infatti detto che si sarebbero fermati nella casa di accoglienza del capoluogo per il tempo strettamente necessario a risistemare la casa di famiglia, in pedemontana, che nella realtà era invece già stata venduta all'asta per far fronte ai debiti. I tre vivevano con la pensione del padre, cui si aggiungevano i pochi soldi che la madre guadagnava come donna delle pulizie a ore.
«Siamo addolorati e sotto choc per questa tragedia figlia dell'orgoglio e della fierezza di un uomo che, nonostante mille difficoltà e traversie economiche, non ha mai voluto chiedere aiuto e non ha accettato quello che gli veniva offerto da amici e istituzioni» dichiara il sindaco di Polcenigo , Carlo Toppani, riferendosi a Giuliano Modolo «Tutti i tentativi di garantire un supporto ai Modolo sono stati vani a causa del carattere indomito del padre, che si vergognava nel dover ricorrere a sovvenzioni pubbliche. Per questo ha venduto tutto per far fronte ai debiti, poi ha ceduto. Forse l'anziano non ha retto a quella che sembra l'ennesima pugnalata del figlio (l'assegno scoperto dato alla Diocesi, che tanto li stava aiutando in questo periodo, ndr), il quale già sembra avesse scialacquato tutti i beni di famiglia, e ha messo in atto il suo folle progetto. In realtà conclude il sindaco - c'erano anche stati dei tentativi di intervenire in maniera coatta sul giovane, per limitare la sua inclinazione allo sperpero, ma ogni volta che cercavamo di porre un rimedio, egli astutamente cambiava medico e ci costringeva a ripartire daccapo».
Una tesi condivisa dai cugini Alvise e Guido: «Era troppo buono Giuliano - hanno detto - per poter sostenere un figlio tanto difficile».Re. Po."

Dal Gazzettino di domenica 13 gennaio 2008.
"Una lettera per ringraziarlo di essere stato un ottimo marito e un buon padre. E ricordagli che non si sarebbe dovuto dimenticare di portare i fiori sulle loro tombe: «Qui è tutto tanto difficile. Addio: ci uccidiamo». Quel figlio diventato uomo in un succedersi di progetti mai portati a termine questa volta ce la stava facendo: in pigiama, come la mamma, ormai privi di sensi dopo aver ingurgitato le pasticche contro la depressione stavano morendo. Un addio che Giuliano Modolo dopo 72 anni trascorsi a faticare e sognare il traguardo del benessere per la sua famiglia non se l'è sentita di accettare. Così ha scritto anche lui a chi ormai non poteva più leggere: «Vi raggiungo».
Sono due lettere scovate dagli investigatori dei carabinieri nella stanza della morte alla Casa Madonna Pellegrina di Pordenone a scrivere una nuova sceneggiatura nel dramma della famiglia di Polcenigo e che rientrata dal Belgio in Friuli sperava di accumulare qui gli anni della serenità trovando invece solo quelli della povertà e della disperazione. «Sei sempre stato un marito fedele e un padre esemplare». Comincia così la lettera d'addio che Bruna Piovesan e Fabio Modolo avevano indirizzato a Giuliano, probabilmente poco prima di stordirsi di psicofarmaci e antidepressivi, inseguendo la morte. Non muta il risultato finale, ma la dinamica di quanto accaduto potrebbe essere perfino capovolta anche se soltanto l'autopsia, in programma per domattina all'ospedale di Pordenone, potrà stabilire se nei corpi di mamma e figlio ci fossero effettivamente quantità di medicinali tali da portarli inesorabilmente alla morte. Alla luce del messaggio di congedo terreno che i congiunti hanno rivolto a Giuliano, sembrerebbe assodato che la volontà di mollare tutto, recidendo esistenze fatte ormai di stenti, vergogna e delusione, era quantomeno partita da moglie e figlio, che in un passaggio della missiva usano termini inequivocabili. Dopo aver lasciato sul tavolino il loro addio, Bruna e Fabio potrebbero aver vuotato le tre confezioni di antidepressivi abbandonate sul comodino ed essersi stesi, uno accanto all'altro, a letto, in attesa che la morte li cogliesse. Terribile coronamento di quell'incredibile vita simbiotica che amici e parenti dei defunti non si stancano di descrivere. Un cordone ombelicale mai reciso, che sta forse alla base di tanti problemi anche psicologici del ragazzo che non si sono voluti affrontare, fino all'irreparabile.
In quella posizione, privi di conoscenza, potrebbe averli trovati il pensionato quando è rientrato nella stanza: il suo corpo infatti è stato trovato ancora vestito mentre i due familiari erano con il pigiama. A sua volta, l'uomo potrebbe aver preso carta e penna per riempire il primo pezzo di carta trovato sulla credenza. Un messaggio che sapeva benissimo che i familiari non avrebbero mai potuto leggere, ma che ha comunque voluto abbandonare lì accanto, in un ultimo, disperato tentativo di mettersi in comunicazione con loro: «Non ce la farei mai a stare qui da solo. Vi raggiungo». A quel punto, Giuliano Modolo potrebbe aver tagliato delle strisce di copriletto per appoggiarle al collo di moglie e figlio e porre fine alla loro agonia. Pochi istanti dopo, entrato in bagno ha serrato un terzo lembo di stoffa all'appendi-accappatoio vicino al lavandino e si è lasciato andare, raggiungendo l'adorata famiglia nell'aldilà. «Giuliano ha commentato ieri il cugino Alvi, uno dei pochi parenti che abita a Polcenigo - per tutta la vita ha dovuto subire le decisioni dei congiunti: era un buono, ma anche debole. Non riuscivo a credere che potesse aver trovato il coraggio per uccidere sangue del suo sangue. Adesso si spiega tutto: chi ha tanto amato può averlo costretto a seguirli in questo folle disegno». Lorenzo Padovan

Non me la sento di scrivere adesso qualcosa a proposito, è tardi, ma il fatto tocca troppo la nostra quotidianità, perciò secondo me è necessario cominciare a parlarne anche qui.

domenica 13 gennaio 2008

Assemblea giovedì sulla banda larga, doppia e tripla

E finalmente, come anticipato nel post doppia banda del 4 dicembre scorso, giovedì prossimo, 17 gennaio, alle 20.30 presso il fresco teatro di Polcenigo, si terrà un'assemblea pubblica per presentare la proposta "dell'Amministrazione comunale di Polcenigo insieme alla società di telecomunicazioni ST srl che consentirà agli uffici pubblici, alle aziende e ai privati cittadini del territorio nel comune di Polcenigo di connettersi ad Internet ad alta velocità e a costi accessibili grazie ad una rete territoriale con tecnologia wireless, la quale permetterà a tutti i cittadini, attraverso reti radio, di navigare su Internet anche nelle zone non ancora raggiunte dalla ADSL tradizionale...". Come precisato nel volantino recapitato alle famiglie di Polcenigo, gli argomenti affrontati saranno "l'introduzione all'attivazione nel Comune, la connettività Internet offerta ai cittadini ed alle imprese, i servizi che permetteranno di risparmiare sui costi telefonici, il dettaglio su tutti i costi derivanti, come il cittadino può accedere al servizio".
Il dibattito su questo argomento si era già sviluppato nel post doppia banda (103 commenti), e da lì vi invito a ripartire.

Salviamo i camion sulla Pedemontana...

...dall'invasione dei rospi. Si prevedono orde di rospe e rospi giganteschi migrare nelle vicinanze della Santissima per impedire al prezzo della loro vita il passaggio del materale della cava. Perciò, dopo il piovoso ultimo sabato 12 gennaio 2008, che non ha comunque impedito a qualche valoroso di iniziare il lavoro, siete invitati a partecipare sabato 19 gennaio prossimo dalle 9 di mattina alle 11, a togliere le reti che si trovano lungo la Pedemontana nei dintorni della Santissima, che sono finora servite per impedire ai rospi durante le loro migrazioni di giocare alla roulette russa con le nostre automobili. Correggo il post precedente, e preciso che la Provincia farà installare ai volontari (noi) delle barriere di plastica facilmente removibili, che sostituiranno le reti di plastica ormai rotte finora utilizzate.
Non vorremo mica che siano i rospi a difenderci dai camion! No ai rospi kamikaze!

mercoledì 9 gennaio 2008

Rospi!

Sabato 12 gennaio 2008, dopo aver dormito sopra sull'assemblea a cui avrete partecipato la sera prima, se non avete impegni impellenti, potrete partecipare dalle 9 di mattina alle 11, ad un'opera meritoria. Si tratta infatti di togliere le reti che si trovano lungo la Pedemontana nei dintorni della Santissima, che sono finora servite per impedire ai rospi durante le loro migrazioni di giocare alla roulette russa con le nostre automobili. Infatti a quanto pare la Provincia farà installare delle barriere di plastica facilmente removibili, che sostituiranno finalmente le reti di plastica ormai rotte finora utilizzate. Quindi dovrebbe essere molto più semplice ed efficace da quest'anno intervenire per "traghettare" i rospi quando serve.
Abbigliamento del salvatore di rospi preventivo: gillet catarifrangente, guanti, scarpe adatte, falcetto o forbici. Referente a cui rivolgersi in caso di necessità? Mario Cosmo!
Per saperne di più vai sul sito bufobufo.org

Mobilità in(Sostenibile): 3 assemblee!

Come ormai tutti sanno a Polcenigo, grazie all'avviso fatto pervenire via posta dall'amministrazione comunale, verranno effettuati tre "incontri di presentazione" riguardanti lo "studio di fattibilità per la razionalizzazione della viabilità comunale di Polcenigo".
Gli incontri si terranno alle 20.30 a:
Polcenigo in Teatro Comunale - venerdì 11 gennaio 2008
Coltura in Biblioteca Civica - lunedì 21 gennaio 2008
San Giovanni presso l'ex scuola elementare - mercoledì 23 gennaio 2008.
Le assemblee sono fatte nell'ambito del Progetto Dynalp2, su cui il Comune è stato finanziato.
Qui sotto ecco un lato dell'invito
Vedi i post precedenti con etichetta "viabilità", e in particolare Mobilità (in)Sostenibile - Assemblea pubblica 11 gennaio 2008

lunedì 7 gennaio 2008

camion + treno, incontro informativo

Giovedì 10 gennaio, alle 20.30, presso l'ex latteria di Santa Lucia di Budoia, ci sarà un incontro promosso da un gruppo di residenti a Budoia, e in particolare a Santa Lucia, per discutere delle "incongruenze" e degli sviluppi possibili della vicenda legata al trasporto di materiale di cui avevo già scritto un paio di giorni fa, dalle cave di Caneva alla stazione di Santa Lucia. Sarà presente Settimo Mareno, il coordinatore del comitato contro il cementificio di Torviscosa. E' probabile la presenza di Alessandro Metz, Consigliere regionale dei Verdi. Ci saranno questi trasporti sì o no? Chi ha dato parere favorevole o contrario nelle varie amministrazioni? A quanto ammonta il materiale che sarà trasportato? 20 camion o 200 camion al giorno? La stazione servirà solo per la cava o anche per altre strutture? Ci sono possibilità alternative per il trasporto di questi materiali? Sarebbe possibile creare una derivazione alla attuale ferrovia che arrivi fino alle cave? Le rotonde sulla Pedemontana servono per rallentare il traffico o sono solo merce di scambio? Una pista ciclabile può compensare il problema del traffico e degli altri inconvenienti dovuti a questi trasporti? Lo sviluppo di queste zone può giustificare questi danni? Ci faremo la guerra tra Fiaschetti e Santa Lucia, tra ambientalisti e sviluppisti o si possono trovare convergenze? E' possibile uno sviluppo economicamente ed ambientalmente sostenibile della Pedemontana? Ho fatto troppe domande?

Luciano, la spazzatura e il populismo

luciano61 ha detto, in un commento che ho appena cancellato all'assemblea sulla mobilità dell'11 gennaio (che quindi è "fuori post" e per questo motivo ho spostato qui):
"Riporto un articolo di Beppe Grillo dal suo blog del 6 gennaio 2008: "I giornalisti stranieri hanno fatto un tour in Campania. Uno Spazzatour. Non credevano ai loro occhi. Ma i lettori crederanno ai loro articoli. La Campania come Seveso. I prodotti della terra contaminati come quelli di Chernobyl. Addio turismo. Addio produzioni agricole. Addio tutto, tranne ai tumori in aumento. I responsabili di un disastro peggiore di un terremoto non si vogliono schiodare dalle loro sedie. Il tandem Bassolino-Jervolino, entrambi nel comitato dei 45 saggi del Partito Democratico, fa ammuina. Il Presidente napoletano Napolitano, compagno di partito di Bassolino, dalla piazzetta di Capri si è detto allarmato. In carcere finirà chi protesta, i responsabili rimarranno a piede libero pagati da noi". Si tratta di populismo? La spazzatura è solo una questione demagogica? E la salute del cittadino? Si offende il politico di turno a denunciare ciò o il cittadino deve rimanere ostaggio dei rifiuti e della diossina? Saluti da Luciano Bubbola"
ilconsigliere nel commento successivo scrive "...parole sante"
Caro Luciano, l'ho già scritto sul blog di Angela, sono d'accordo con gran parte delle questioni che pone Grillo sul suo blog, non sono gli argomenti che sono populisti (anche se qualcuno ce n'è). Il problema è che Grillo li pone senza poi partecipare al dibattito, come uno che parla dal palco (o dal balcone, o dalla scrivania televisiva) e poi lascia che gli altri facciano brusio, acclamino (salvo forse poi decidere, a qualche prossima elezione, chi sarà con lui e chi sarà contro di lui). Insomma c'è scarsa partecipazione, scambio, democrazia. E' inutile denigrare, in paesi piccoli come Polcenigo, ma anche in una piccola città come Pordenone, gli amministratori, i politici locali; li vediamo e li incrociamo, non è proprio possibile mantenere rapporti decenti invece di alimentare il sospetto? La maestà si può "ledere" piuttosto facendo circolare informazioni, concrete, su cui assumersi le proprie responsabilità, non semplicemente proclamando che il politico o amministratore di turno fa i propri interessi privati grazie alle proprie cariche pubbliche, troppo semplice e molte volte falso. I blog locali su argomenti locali servono proprio a questo.
E comunque per quanto riguarda Grillo è solo un problema mio: chi urla, sbraita, si sovrappone agli altri, usa spesso un linguaggio volgare, m'infastidisce indipendentemente da quello che dice. So bene che ci sono difetti ben peggiori in persone apparentemente "eleganti".

domenica 6 gennaio 2008

Mobilità (in)Sostenibile. Assemblea pubblica l'11 gennaio!

Dal Gazzettino del 4 gennaio 2008, che riprende il post Mobilità (in)Sostenibile - Assemblea pubblica 11 gennaio 2008
"Il tema della mobilità affrontato dal gruppo "La strada". Piste ciclabili, proposte nel blog.
(F.G.) È ancora una volta il blog Polcenigo partecipata a ricordare l'importanza del tema della mobilità. Il gruppo "La strada è anche mia!" ha richiesto «che le assemblee non siano solamente formali, ma che le proposte e le critiche che emergeranno entrino appieno nel processo decisionale. A novembre erano previste due assemblee, che sono saltate, la prossima è prevista venerdì 11, alle 20.30 nel teatro di Polcenigo: chiediamo informazione chiara, confronto reale sui problemi, raccolta delle osservazioni che emergeranno. Auspichiamo che questa assemblea (e quella successiva sulla banda larga) non si trasformi nell'ennesimo terreno di scontro tra gruppi politici - spiegano dal blog - che prevalga una visione costruttiva e di prospettiva che vada aldilà delle amministrazioni di turno, che sia tenuto conto delle esigenze di tutti i residenti a Polcenigo, senza aspettare anni e anni per problemi ormai urgenti». L'amministrazione presenterà nel corso dell'assemblea le novità: «pare abbia fatto proprio l'invito del gruppo a privilegiare percorsi ciclopedonali e ha proposto la ricostituzione a San Giovanni di via Stretta, a uso ciclopedonale. Anche lungo via Pordenone si prevede una "fascia ciclabile". Un'altra pista dovrebbe sorgere a lato della futura caserma dei Carabinieri, per arrivare fino a San Floriano». Inoltre è prevista una piccola area verde attrezzata a Coltura e un parchetto accanto alla Biblioteca. Sempre a Coltura è prevista poi la definizione di un'area come sagrato davanti alla chiesa. Devono infine ancora essere definite aree di sosta, da dotare di piccole tettoie oltre alle rastrelliere per le biciclette, mentre per la piazza del Centro storico il gruppo ha richiesto «che non sia più adibita a capolinea, per la evidente pericolosità delle corriere in manovra e per l'intralcio al traffico di ogni genere»."

Variante "Cimolai"

Dal Gazzettino del 3 gennaio 2008. "Approvata dal consiglio comunale di Polcenigo la terza variante al piano regolatore particolareggiato per la zona industriale e artigianale di nuovo impianto, denominato "Cimolai". Presentata e approvata a tempo di record, con un iter molto veloce, la variante è l'ultimo approdo di una serie di richieste portate negli ultimi dieci anni circa al vaglio del consiglio comunale polcenighese, da parte della Cimolai spa. Le prime due furono approvate dalle amministrazioni precedenti, la precedente prevedeva la realizzazione di un capannone e di una lottizzazione. La riorganizzazione industriale che ha interessato la società pordenonese nell'ultimo periodo, ha portato a chiedere quest'ultima variante, che prevede la realizzazione di 3 capannoni, due dedicati alla produzione e uno ad uffici.
Per procedere all'approvazione il Comune ha chiesto garanzie, la presentazione di un piano industriale e assicurazioni di una prossima realizzazione delle attività previste.«Credo che uno sviluppo per piccoli lotti dedicati ad attività artigianali sarebbe stato meglio per la nostra zona - considera l'assessore comunale all'Urbanistica Fabrizio Venier - ma non dobbiamo dimenticare che Cimolai ha già da anni un ramo di attività nella nostra zona industriale e che stiamo parlando di una delle più grandi società della provincia, nota a livello internazionale, per aver realizzato grandi opere come lo stadio di Atene. Dopo dieci anni di abbandono, è necessario che le cose si muovano e ritengo che le garanzie fornite siano buone».
La riorganizzazione aziendale prevede lo spostamento di un ramo, dedito a travi saldate e cantieristica civile, a San Giovanni di Polcenigo . L'avvio dei lavori dovrebbe essere imminente, per la realizzazione dei due capannoni e del terzo dedicato ad uffici. Un ottantina le persone che prenderanno posto nella nuova realtà, tutta manodopera specializzata.
Mentre lo scorso ottobre Cimolai ha presentato anche una richiesta di ampliamento della sede aziendale già presente a San Giovanni, con la previsione di ulteriori 20 postazioni direzionali. Lunga la discussione in consiglio, che ha visto alla fine l'astensione del consigliere di maggioranza Fabio Bidese, che aveva chiesto la garanzia della realizzazione di un'ulteriore fascia di verde all'interno del lotto e che si è scontrato nella discussione con l'assessore, e il voto negativo delle minoranze, motivato per Emilio Franco e Odino Steffan dalla loro storica contrarietà al piano. Mentre per l'ex sindaco Luigino Del Puppo e i suoi ex assessori non va bene l'eccessiva altezza (14 metri) dei capannoni previsti. Francesca Giannelli."
A questo proposito, nel suo blog Angela Sanchini (consigliere comunale di minoranza) aveva risposto il 28 dicembre: "(...) nelle norme di attuazione del PRPC Cimolai era stata prevista un'altezza massima di 14 metri, ma nell'ultima variante l'altezza dei fabbricati presentata era di 8,50 metri per la quasi totalità degli edifici. Ve n'era uno di 12 metri che era quello di ampliamento della Cimolai.
Ora invece i tre capannoni sono stati presentati con un'altezza pari a quella massima consentita, ossia 14 metri. L'assessore all'urbanistica (è) l'arch. Fabrizio Venier. Il progettista è l'arch. Viel."
Mentre Giuseppe (Pino De Val, gruppo "Rinnovamento" in un commento del primo gennaio ha scritto: "Angela ha dimenticato di dire come ha votato l'opposizione, non si è meravigliato (o fatto notare) che l'Assessore attuale Venier ha cambiato opinione sulle sue convinzioni precedenti. In quanto all'incarico all'Arch. Viel ognuno faccia le supposizioni che vuole. Ricordo comunque che l'Azienda Cimolai non mi risulta abbia fatto molto per il Paese in cui risiede, se non la riasfaltatura delle strade in zona industriale, dopo che le aveva rovinate nello sbancamento del lotto in questione".
Ricordo anche a questo proposito la bretella da 10 milioni di euri da Sacile alla zona industriale di Polcenigo.

Uffici postali in tilt

Dal Gazzettino del 3 gennaio 2008. "BUDOIA Ritardi nella consegna di giornali e lettere e code di ore agli sportelli anche a Polcenigo. Manca personale, uffici postali in tilt.
Si ripetono da anni i disagi e quindi le proteste dei cittadini nei confronti degli uffici postali a Budoia e a Polcenigo . I ritardi nella consegna della posta ormai non si contano più, con quotidiani che arrivano 3 o 4 volte su 6 alla settimana, mensili recapitati con un mese esatto di ritardo e con l'unica garanzia forse per le sole raccomandate. Ma negli ultimi giorni del 2007 nei due centri della pedemontana pordenonese si sono sommati anche disagi agli sportelli: una fila continua e interminabile, che ha avuto sosta solo con la chiusura dell'ufficio.
Numerose le scadenze dei pagamenti a fine anno, però le ferie e la mancata sostituzione del personale hanno costretto in ufficio l'ultimo sabato del mese una sola persona, che è rimasta quasi incollata alla sedia dello sportello per l'intera mattinata. Anche per spedire una semplice lettera il tempo d'attesa minimo era di almeno mezz'ora, nei momenti migliori della mattinata. In particolare nell'ufficio di Budoia sono volati insulti, soprattutto quando è arrivato il corriere a ritirare pacchi e raccomandate, da parte degli utenti che si sono scatenati di fronte allo sportello. Tant'è che ha dovuto chiudere qualche minuto, per consentire la partenza della posta più urgente.
«Protestate con la direzione non con me - ha spiegato sconfortata l'addetta allo sportello - io sono sola e non posso fare di più». Sospesi i servizi di consulenza per l'intera mattinata di sabato, poi lunedì 31 sono arrivati i rinforzi, ma non è andata meglio: già dalle 8.30 numerosi utenti attendevano per ritirare denaro o effettuare pagamenti, ma le linee non erano attive, così qualcuno ha rinunciato, altri si sono recati in diversi uffici della provincia, mentre i meno fortunati hanno riprovato più tardi nella mattinata.
Per il 2008 naturalmente l'augurio dei residenti è che le cose funzionino meglio, anche nei piccoli uffici di periferia. F.G."

Guida turistica di Polcenigo

Dal Gazzettino del 27 dicembre 2007. "Presentata l’opera di Lorenzo e Giuseppe Minatelli.
(F.G.) - È stata presentata con successo a Polcenigo , nell'ambito del percorso natalizio dei presepi, la nuova guida turistica del centro pedemontano. Frutto di un anno di lavoro e risultato dell'impegno di Lorenzo e Giuseppe Minatelli, padre e figlio gestori dell'edicola nel cuore del borgo medievale, la guida è un utile strumento per chi vuole raggiungere e conoscere il centro pedemontano. Il contenuto prevede una serie di informazioni generali, alcune curiosità, come ad esempio una filastrocca sul centro pedemontano di inizio '900, e un approfondimento con le schede di tutti gli edifici storici di Polcenigo, non dimenticando San Giovanni, Coltura, Gorgazzo, Range e Mezzomonte. Non potevano mancare in un piccolo manuale sul territorio gli aspetti naturalistici, le manifestazioni, da gennaio a dicembre, e le schede sulle attività economico commerciali, compresa l'offerta alberghiera. A conclusione della piccola opera un dizionario con i termini dialettali presenti, i servizi di interesse pubblico e uno stradario dell'intero comune. (...).
La guida si può trovare nell'edicola in piazza, che negli ultimi anni è diventata punto di informazione turistica e biglietteria del teatro polcenighese. La magia delle sacre rappresentazioni tra le vie e in riva al Gorgazzo prosegue fino alla seconda domenica di gennaio."

Selvatichezza

Dal Gazzettino del 29 dicembre 2007. " La Regione ricostruirà zone selvatiche. Otto aree da preservare all'evoluzione naturale. Un quarto del patrimonio silvo-pastorale
La giunta regionale, su proposta dell'assessore alle risorse Naturali, Enzo Marsilio, ha istituito otto aree wilderness su proprietà regionali per complessivi 3.772,3598 ha, pari a una superficie di oltre un quarto del patrimonio silvo-pastorale della Regione. Le aree wilderness individuate sono porzioni di territorio più o meno vasto, prive di infrastrutture e dotate di un sensibile carattere di «selvatichezza», che verranno lasciate all'evoluzione naturale allo scopo di conservare o di ricostituire zone vergini (foreste vergini secondarie) a beneficio delle generazioni future, preservandole da interferenze antropiche che ne alterino l'equilibrio naturale. (...)
Nel processo decisionale sono stati coinvolti anche i Comuni competenti per territorio che hanno dimostrato un grande interesse per l'iniziativa regionale proponendo anche di aggregare all'iniziativa regionale, territori di loro proprietà.
Queste le otto aree «Wilderness» istituite ieri dalla regione Friuli Venezia Giulia: Pian de le Stele, Col Piova e Croseraz-Val Bona nella Foresta del Cansiglio Orientale nei Comuni di Polcenigo e Budoia (Pordenone); Alto Prescudin nella Foresta del Prescudin in Comune di Barcis (Pordenone); Conte Ceconi e Monte Flagjel nella Foresta Conte Ceconi nei Comuni di Vito d'Asio, Clauzetto e Tramonti di Sotto (Pordenone); Monte Sernio nella Foresta di Forchiutta in Comune di Paularo (Udine); Fusine-Mangart nella Foresta di Fusine in Valromana in Comune di Tarvisio (Udine).
Questi compendi contengono tipi forestali e insieme ambientali molto diversi: dalle foreste miste di abete bianco, rosso e faggio, alle pinete rocciose di pino nero e silvestre, alle faggete meso-termofile, ai pascoli prealpini, alle praterie di montagna; ma soprattutto contengono paesaggi e forme irripetibili, quantità di ambienti elevatissime; sono inoltre accomunati dalla loro scarsa o nulla penetrabilità con mezzi meccanici, dalla loro «selvatichezza», dalla loro bellezza. (...)"

sabato 5 gennaio 2008

camion + treno ?

Cerco di fare un collage di alcuni commenti e articoli per vedere se qualcuno riesce a chiarire meglio la questione del trasporto di materiale estratto dalle cave di Caneva fino alla stazione di Santa Lucia di Budoia, dato che credevo che l'argomento fosse quantomeno sospeso.

Il Gruppo "Rinnovamento" di Polcenigo ha trascritto l'articolo del 2 gennaio 2008 apparso sul Messaggero di Pordenone: "BICARBONATO DI CALCIO: A SANTA LUCIA SI TEME UN FORTE INQUINAMENTO - Budoia. sarà utilizzata la stazione.
Polemiche a Santa Lucia di Budoia e preoccupazione a dosi massicce tra i residenti dopo l'ok della Regione all'uso della storica stazione locale per il carico e il trasporto di bicarbonato di calcio estratto dalle cave di Caneva: "Non c'è chiarezza sull'operazione - protestano alcuni residenti -Vogliamo essere informati. Entro pochi mesi potrebbero passare cento camion ogni giorno sulle nostre strade. faremo una assemblea pubblica entro metà gennaio". Inquinamento acustico e polveri sottili in aumento nell'oroscopo 2008 a Santa Lucia. Una cinquantina le firme raccolte in pochi giorni per mettere in agenda la prima assemblea dei residenti: volendo, ci sono 60 giorni di tempo per fare opposizione alla delibera regionale. "Ci preoccupa l'effetto dello smistamento delle polveri di carbonato di calcio, perchè la stazione è a 200 metri dalle nostre case - fanno quadrato sulla questione dall'hinterland di Budoia. La qualità della vita va protetta ed essere informati è un nostro diritto sacrosanto.". L'iniziativa privata che ha ottenuto il via libera dalla regione Regione prevede l'estrazione 3 milioni 850 mila metri cubi di carbonato da calcio in 20 anni. " Si abbasserà di 25 metri la collina di Caneva, in un area di 15 ettari - fanno i conti i budoiesi -: Il materiale servirà un cementificio: esclusa la prima ipotesi di Torviscosa, dove si era costituito un comitato del no, vorremmo sapere quale sarà . Dovesse finire a Mestre, che senso avrebbe farlo transitare per la nostra stazione di Santa Lucia ?".
Un problema di viabilità e di impatto ambientale per i residenti. "Chiediamo chiarimenti sull'applicazione della delibera regionale 2.863 del 23 novembre 2007 - è l'appello. Tutta la popolazione vuole seguire l'evoluzione della vicenda". Sembra escluso il trasporto del carbonato di calcio dalla Cava di Caneva sull'asse viario Fiaschetti - Sacile e la soluzione Santa Lucia di Budoia alza il tasso di dissenso. Non è stata esclusa la costituzione di un apposito comitato."

Odino Steffan (consigliere comunale di minoranza a Polcenigo) il 5 gennaio sostiene che "La regione con delibera N° 2863 del 23.11.07 ha di fatto autorizzato il trasporto di 10.000 quintali (giornalieri) di materiale “stabilizzato” estratto dalla cava di Sarone, fino alla stazione ferroviaria di S. Lucia di Budoia. Per essere precisi, sulla delibera non è specificato che i camion devono passare per la nostra pedemontana ma di fatto vieta il passaggio per il centro abitato di Fiaschetti con conseguenza che l’unica via possibile per raggiungere la stazione di S.Lucia è la strada “pedemontana” (...) Un centinaio di camion sovraccarichi di bicarbonato di calcio che passano sopra le sorgenti del Livenza attraversando Coltura-Gorgazzo-Range per arrivare alla S.P. della Roiatta a Budoia non sono di certo salutari sotto tutti i punti di vista (polveri sottili, viabilità sovraccaricata , inquinamento acustico ecc.) .
Considerato che con questa nuova delibera sono cadute le prescrizioni che vincolavano l’intera operazione alla apertura del cementificio di Torviscosa non è da escludere che il materiale trasportato a S. Lucia non abbia già altre destinazioni."

Sui giornali locali sono apparsi già alcuni altri articoli da cui sembrava che l'argomento fosse sospeso, almeno fino alla futura prossima Giunta Regionale. E se non sbaglio entrambe le Amministrazioni di Budoia e di Polcenigo si erano opposte.
Un anonimo aveva infatti riportato sul post "Rotonda sul Gorgazzo e non solo" il seguente commento:" dal messaggero veneto del 16 novembre : "Cementificio di Torviscosa: ritirato il nuovo progetto" Riassumo i punti salienti dell'artico (...): La Cementi Nord Est srl del Gruppo Grigolin in data 14 novembre ha inviato lettera al Sindaco di Torviscosa nella quale dice che " ha verificato che non sussistono i presupposti per una compiuta valutazione del nuovo progetto in mancanza di alcuni elementi di analisi e pertanto ritira il progetto ". PERTANTO TUTTO BENE ? No, perchè resta in piedi il ricorso al TAR per il primo progetto più impattante. Secondo alcuni "questa inversione di rotta pare alquanto strana" e " questa è una manovra in vista delle elezioni regionali, passate queste la Grigolin ritornerà alla carica".

Vedete anche a proposito i post e i relativi commenti del 29 novembre 2007 "Comunicato stampa della Provincia: cava di Caneva e pista ciclabile.", del 26 ottobre 2007 "Pedemontana camionabile".