giovedì 27 settembre 2007

rassegna stampa: scuola a colori

Dal Gazzettino del 18 settembre 2007
"Sacile. "Scuola a colori" per i bimbi stranieri. Il loro numero è in costante crescita nel Circolo. Nuovo progetto per favorirne l’integrazione.
Sono tornati sui banchi di scuola i 1.201 bambini, 875 alunni dei sette plessi elementari e i 326 frequentanti le quattro Scuole dell'infanzia, del Circolo didattico. Un avvio di nuovo anno scolastico, sottolinea il dirigente scolastico Paolo Bottega, caratterizzato dalla crescita del numero di alunni stranieri, per i quali l'anno scolastico 2007-2008 riserverà un'importante novità.
- Di quanto sono aumentati? «La loro presenza ha raggiunto la percentuale del 14 per cento rispetto al numero totale dei frequentanti. Suddivisi per plessi, abbiamo 28 bambini alla Scuola dell'infanzia di via Ettoreo, tre a San Giovanni del Tempio, 13 a Cornadella e 12 nella sede di viale Zancanaro».
- E per quanto riguarda i plessi elementari? «La presenza più numerosa è alla Vittorino da Feltre, dove sono 44, seguita dalla "Grazia Deledda" con 40; 15 sono nel plesso di San Michele, 11 a Trieste-Vistorta, dove ci sono solo tre classi, 7 per ciascun plesso di San Odorico e San Giovanni del Tempio e uno nelle due classi di San Giovanni di Livenza.
- Ha parlato di una novità. «Su iniziativa del nostro Circolo ci stiamo muovendo a livello di Ambito - che comprende anche i plessi dei Comuni di Aviano, Brugnera, Budoia, Caneva, Fontanafredda e Polcenigo - attorno a un progetto "Scuola a colori", con il quale parteciperemo al bando regionale. C'è già stato un incontro con i docenti delle scuole primarie dell'Ambito e la presentazione del progetto all'Assemblea dei sindaci, che ha aderito alla proposta».
- Quali sono i contenuti del progetto?
«Si muove su tre filoni: il primo riguarda la formazione del personale e dei docenti in collaborazione con l'Università Ca' Foscari di Venezia. Ci saranno lezioni specifiche tenute da docenti universitari, accompagnate da un'applicazione sperimentata da parte di stagisti universitari che provvederanno alla raccolta sul campo di dati. Il secondo filone riguarderà l'insegnamento dell'italiano come seconda lingua; il terzo l'istituzione di due facilitatori dell'accoglienza che agiranno sia nei confronti della scuola che sul territorio, proprio per migliorare il rapporto tra scuola e territorio a favore degli stranieri». (...)". Michelangelo Scarabellotto

Convegno: Soluzioni Wireless

Ad Amaro, vicino a Gemona, domani venerdì 28, si terrà un convegno, sul tema: "Soluzioni Wireless: le Antenne Innovative". Ecco la presentazione tratta dal sito di Agemont, l'ente organizzatore.
"I sistemi wireless stanno avendo un'ampia diffusione in territori non serviti da ADSL via cavo o in aree metropolitane per utenze nomadiche. Tutti questi sistemi hanno in comune un elemento critico e fortemente condizionante la loro fattibilità economica: le antenne.
Esistono antenne speciali per il settore wireless, che impiegano soluzioni tecnologicamente molto avanzate, tali da far ridurre sensibilmente i costi di installazione degli impianti.
Questo tema, di grande attualità, sarà dibattuto durante il convegno “Soluzioni wireless: le antenne innovative”, organizzato da Agemont S.p.A. nell’ambito del progetto International Business Connections – I.B.C. - Interreg IIIA Italia-Austria 2000-2006, al fine di favorire il processo di diffusione del wireless in un territorio – quello transfrontaliero - fortemente marginale ma ricco di presenza di aziende e laboratori del settore. Il convegno si terrà venerdì 28 settembre ore 15 presso la Sala Multimediale del Centro di Innovazione Tecnologica Agemont SpA - Via J. Linussio 1 - Amaro (UD) e rappresenterà un momento di discussione per quanto riguarda le nuove frontiere della comunicazione con soluzioni wireless.
Si prevede, oltre alla presentazione delle prestazione di apparati wireless, la testimonianza di come una PMI italiana stia affrontando tale processo di innovazione nei sistemi di comunicazione, con l'obiettivo di produrre antenne tecnologicamente avanzate da immettere sul mercato, favorendone il processo di diffusione. Saranno presentate, inoltre, anche iniziative supportate da nuovi operatori di servizi di telecomunicazione, pubblici o privati, nella direzione del superamento del Digital Divide Territoriale, proprio con soluzioni wireless. La partecipazione è gratuita."
Altre informazioni e le schede di adesione le trovate sul sito di Agemont.
Grazie Angela per l'informazione!

Incontro in Comune sulla mobilità

Venerdì 28 settembre, alle 20.30, presso il Comune, il gruppo "La strada è anche mia", che come forse già saprete si occupa della mobilità a Polcenigo, è stato convocato dall'ass. Fabrizio Venier, per parlare degli interventi sulla viabilità a Polcenigo, insieme con l'ing. Saccardi, consulente del Comune a riguardo.
Per sapere la storia del gruppo, le iniziative svolte, alcune proposte, cercate i post che hanno come etichetta la parola "mobilità" (è sufficiente cliccare sull'etichetta sulla relativa colonna qui a destra).

Rassegna stampa: avvio campionati rugby

Dal Gazzettino del 25 settembre 2007
"RUGBY - SERIE C Il Pedemontana Livenza Polcenigo ha perso Timoteo Frara, approdato a Udine. Pordenone si scopre favorita. L'Union Rapps Pordenone del neopresidente Luciano Callegaro (nomina formalizzata nei giorni scorsi) torna finalmente a rivestire il ruolo di favorita in un campionato Seniores.
Il nuovo tentativo di scalata partirà dall'ultimo gradino, ossia da quella serie C, girone Civ, che di fatto rappresenta la vecchia C2. È un segnale comunque importante per il rugby naoniano, che nelle ultime due stagioni ha avuto il suo bel da fare solamente per sopravvivere. Ora, in attesa che si concretizzi un importante accordo di sponsorizzazione già nell'aria da qualche tempo, potrà riassaporare finalmente il gusto di potersi misurare per raggiungere un traguardo, leggi promozione nel girone Èlite. La squadra, nuovamente affidata a Giovanni Cantiello dopo che il coach più vincente della pallovale friulana ha portato l'anno scorso l'Under 19 cittadina a imporsi nel torneo di categoria, potrà schierare nel campionato alle porte un organico competitivo per quantità e qualità.
(...)
Nel frattempo sono stati diffusi i calendari. Nel girone Civ (13 squadre), il Pedemontana Livenza Polcenigo , che sarà orfano di Timoteo Frara approdato a Udine, debutterà in casa già alla prima di campionato, il 7 ottobre, ospitando la remigina Valeggio sul Mincio. L'Union Rapps osserverà subito il turno di riposo per esordire il 14 in casa con il West Verona. A seguire, i naoniani avranno subito due trasferte scomode, il 21 e il 28, con le altre due pretendenti al successo finale, il Frassinelle e il Lido Venezia. Il derby Pordenone - Polcenigo sarà all'ultima giornata, il 16 dicembre. Il campionato si concluderà il 20 aprile. Il B&B Montereale giocherà invece tra le 12 del girone Èlite. Debutterà il 7 ottobre a Casale sul Sile, in casa di una delle principali accreditate alla promozione in B. L'esordio sul campo di via Macor sarà la domenica successiva contro l'Ercole, mentre il torneo si concluderà il 27 aprile." Piergiorgio Grizzo
E vi ricordo che il Pedemontana Livenza Rugby ha il suo blog!

Rassegna stampa: staffetta del Gorgazzo

Dal Gazzettino del 18 settembre 2007
"PODISMO Corsa in montagna. Spilotti e Garibaldi vincono al Gorgazzo. Titolo regionale alla Friulintagli Lavinia Garibaldi e Daniela Spilotti sono state le protagoniste della staffetta alpina del Gorgazzo. La manifestazione interregionale ha assegnato a Polcenigo i titoli friugiuliani di specialità. Le duegrimpeur in forza all'Atletica Brugnera Friulintagli, forti del pronostico, hanno mostrato quanto realmente la montagna sia il loro terreno. Non a caso Garibaldi, due anni fa aveva indossato la divisa della Nazionale giovanile ai Mondali di corsa in montagna in Turchia.
Non da meno la carriera della veterana Spilotti: sempre in Nazionale, nel 2001, in occasione degli Iridati di Arta Terme, vinse in grande stile. Al Gorgazzo questa supremazia si è fatta sentire: nel comparto Assoluto il duo ha staccato in maniera esemplare le rivali dell'Aldo Moro Paluzza, formato da Romanin e Ceccitti, lasciando sul 3. gradino del podio l'altra formazione altoliventina composta da Paola Mariotti e Maria Teresa Gobbo (che si sono aggiudicate il titolo regionale Mf 35). A conclusione dei 5mila e 140 metri, corsi lungo un percorso che si snodava tra sentieri asfaltatati, sterrati e mulattiere, il miglior risultato tecnico rosa tra le pordenonesi l'ha ottenuto Lavinia Garibalidi con il tempo di 23'55. Sfortunati i maschi del team di Brugnera, finiti in seconda posizione dietro gli ostici avversari di Paluzza: il terzetto formato da Denis Del Bianco, Cesare Morassut e Filippo Barizza ha comunque ben figurato, superando in classifica la temibile Carniatletica. Una vera e propria scorpacciata l'hanno fatta le società pordenonesi, maschili e femminili, della categoria Master. Il valzer è cominciato ancora una volta da Brugnera: a vincere l'oro sono stati i Tm, gli Mm 60 e 65 e le Mm35 e 40. Sugli scudi anche il San Martino, che si è aggiudicato la competizione tra Mm 35, 40 e 45. Per l'Atletica Aviano si sono messe in evidenza le Tm, le Mf 45, 50 e 55. Un solo titolo di società invece per Montereale (Mm 50) e Caneva (Mm 55). Spettacolo anche nel settore Promozionale, dove a ottenere la prima posizione sono stati i Ragazzi di Polcenigo e gli Allievi di Brugnera. Aviano ha potuto contare poi sull'argento ottenuto dalle Ragazze e sul 5. posto delle Cadette." Alberto Comisso

Rassegna stampa: Libertas a scuola

Dal Gazzettino del 13 settembre 2007
"Libertas a scuola (df) La Libertas Polcenigo ha consolidato il rapporto collaborativo con le scuole primarie di Caneva, Budoia e Polcenigo organizzando un happening comune. Il rendez vous è avvenuto nel campo sportivo di Budoia, laddove sono confluiti circa 300 bambini in rappresentanza delle classi terza, quarta e quinta che si sono cimentati nella prova finale del corso di atletica, esibendosi nel lancio del vortex, 50 piani, getto del peso e circuito misto. Parallelamente, le classi prima e seconda di Budoia hanno partecipato a una dimostrazione di judo con l'intervento al campo dell'associazione Dojo di Sacile. «Tale manifestazione aveva lo scopo di far socializzare i bambini dei diversi plessi scolastici - spiega Giancarlo Cuscunà, presidente della Libertas Polcenigo - il progetto è nato tre anni fa, ma quest'anno abbiamo fatto confluire tutti gli alunni in un'unica giornata di gioco sport, grazie anche alla collaborazione del locale gruppo Alpini e di un'azienda di Sacile»."

Rassegna stampa: incidenti

Dal Gazzettino del 12 settembre 2007
"È di 7 feriti il bilancio degli incidenti accaduti nel pomeriggio di ieri in viale della Libertà a Pordenone, lungo la Provinciale Pedemontana ad Aviano, a San Giovanni di Polcenigo , Fontanafredda, Valvasone e Sesto al Reghena. A Pordenone, per cause all'esame di Stradale e Polizia municipale, si sono tamponate quattro vetture: tre automobilisti, seppure a scopo precauzionale, sono stati condotti in ospedale. In ospedale anche i conducenti delle auto che, per cause all'esame della Polstrada, si sono urtate frontalmente ad Aviano. Sono stati medicati e dimessi con prognosi di guarigione di qualche giorno. Hanno invece rifiutato il ricovero i conducenti coinvolti negli incidenti a Sesto al Reghena, Fontanafredda e Valvasone. Feriti in modo lieve anche gli automobilisti coinvolti nell'urto tra una vettura e un'Ape car a San Giovanni di Polcenigo."

mercoledì 26 settembre 2007

Rassegna stampa: ATO

Dal Gazzettino del 21 settembre
"Ato, l'acqua cambia "padrone".
L’intera gestione amministrativa del ciclo integrato (acquedotti e fognature) passa all’Ambito
L'acqua cambia "padrone". Per ora solo sotto l'aspetto amministrativo, ma dal primo gennaio 2008 (forse anche qualche settimana prima) l'intera gestione del ciclo integrato dell'acqua (acquedotti, fognature e depurazione) passerà nelle mani dell'Ato, l'Ambito territoriale ottimale Occidentale. Dell'organismo alla cui guida c'è Fabrizio Venier fanno parte 36 comuni della Destra Tagliamento. Si tratta di Pordenone, Sacile, Cordenons, Porcia, Spilimbergo, Maniago, Fontanafredda, Aviano, Brugnera, Prata, Caneva, Roveredo in Piano, Montereale, San Quirino, Polcenigo , Budoia, Sequals, Travesio, Meduno, Pinzano, Vajont, Fanna, Cavasso, Arba, Vivaro, Claut, Castelnovo, Vito D'Asio, Frisanco, Tramonti di Sotto e di Sopra, Cimolais, Erto e Casso, Clauzetto, Andreis e Barcis. Gli altri Comuni hanno invece deciso diaccasarsi con l'Ato Orientale che comprende anche una parte di territorio Veneto. C'è subito da dire che si tratta di una svolta epocale per due motivi: il primo perchè sino ad ora il ciclo integrato dell'acqua è sempre stata gestito dai Comuni, direttamente o attraverso società pubbliche o private, il secondo perchè questo passaggio (a differenza di quanto accaduto per la gestione delle immondizie) habloccatola possibilità che la gestione dell'acqua potesse finire totalmente nelle mani dei privati. L'Ambito, infatti, è una sorta di Consorzio tra Comuni.
L'altra sera l'Assemblea dell'Ato ha approvato una delibera molto importante: il trasferimento delle funzioni amministrative dai Comuni all'Autorità d'Ambito. Non solo. È stato anche tracciato il percorso per arrivare, al massimo alla fine di novembre, a predisporre il Piano stralcio. Detto così sembra poco, in realtà è un documento fondamentale perchè - come detto - dall'inizio del nuovo anno anche la gestione operativa (non solo quella amministrativa) sarà in mano all'Ato. Il documento per la cui predisposizione sarà necessaria una istruttoria in tutti i Comuni associati che dovranno far pervenire i dati esatti della gestione integrata dell'acqua all'Ato, servirà per predisporre gli impegni di spesa e soprattutto per determinare le nuove tariffe. Su questo fronte c'è da dire che già con il 2008 il "passaggio di consegne" comporterà una "impennata" delle tariffe per tutti gli utenti dei 36 Comuni. Il perchè è presto spiegato: sino ad ora tutti gli investimenti in particolare quelli legati alla rete fognaria venivanospalmatisui bilanci dei singoli Comuni. Ora l'Ato dovrà intervenire direttamente. Difficile dire quanto aumenterà l'acqua per le singole famiglie, ma le prime stime comunque non ufficiali, parlano di almeno un 30 per cento. Per i 14 Comuni montani e pedemontani della provincia la Regione ha istituito un fondo di solidarietà che servirà a calmierare i prezzi. Un altro fronte sul quale i tecnici dell'Ato dovranno subito intervenire è quello legato agli sprechi d'acqua. Una stima (per difetto) spiega infatti che negli acquedotti della Destra Tagliamento circa il 35 per cento dell'acqua viene buttata via a causa di falle nei tubi. Ultimo dato: anche se la gestione amministrativa di fatto è già in mano all'Ato per garantire la continuità dei servizi i Comuni sono autorizzati a prorogare gli accordi in essere e tutte le pratiche con i privati (contratti, allacciamenti, scarichi e altro) saranno mantenute nei singoli Comuni." Loris Del Frate

Rassegna stampa: Soldi pubblici alla scuola per cacciatori.

Da una lettera pubblicata sul Gazzettino del 18 settembre
"Soldi pubblici alla scuola per cacciatori. A noi la provincia di Pordenone ha risposto un sonoro "no" alla richiesta di contributo perché l'associazione Dingo "non è di preminente interesse provinciale". Questo non è esatto visto che serviamo tutta la provincia e solo 4 comuni ci riconoscono un contributo. La Provincia risponde che la nostra domanda è stata trasmessa all'amministrazione comunale interessata, quindi penso che l'abbiano mandata al Comune di Pordenone. È nostro parere che si siano "dimenticati" dell'operato dell'associazione Dingo, visto che prima di De Anna abbiamo sempre ottenuto un contributo provinciale e l'anno che ci siamo trasferiti, presidente era Rossi, abbiamo ricevuto 2 milioni.
Adesso, a causa dell'apertura della caccia, stiamo mettendo la corrente a bassa tensione nell'ultimo recinto. Questo per evitare che i gatti escano dal rifugio. Sono 800 euro solo di materiale, più la manodopera. Ogni anno, nel periodo della caccia, nell'area circostante al rifugio Dingo vengono uccisi dai 10 ai 15 gatti. In alcuni casi sono stati uccisi dai cani da caccia. È stata fatta la denuncia, ma non è successo niente.
È molto triste venire a conoscenza del fatto che l'istituzione Provincia sovvenziona una "scuola di morte" e non riconosce nessun valore ad associazioni che si battono per la vita, e di seguito spieghiamo il perché di questa nostra amara considerazione, riproponendo il testo di un articolo pubblicato su questo stesso giornale il 14 agosto scorso, dal titolo "Caccia, la scuola allarga i confini), a firma "Ldf".
Torna alla carica la Provincia di Pordenone e ancora una volta nel mirino finisce la proposta di legge regionale sulla Caccia, che l'assessore Enzo Marsilio sta predisponendo. Motivo del contendere è la scuola che l'Ente intermedio del Friuli Occidentale gestisce (anche con contributi regionali) nel parco di San Floriano. Il problema, però, è legato al fatto che, nella proposta di legge, viene identificata una sola scuola regionale e la sede è stata individuata a Paluzza. Come dire, insomma, che se la Provincia vorrà continuare a gestire San Floriano dovrà farlo con fondi esclusivamente propri. Ma a dimostrazione che i corsi a San Floriano hanno raggiunto livelli eccellenti è una lettera che la Regione Emilia Romagna ha inviato - per conoscenza - alla Provincia. «In quella lettera - spiega l'assessore provinciale Danilo Narduzzi - la Regione riconosce idonei i corsi che a San Floriano vengono effettuati, nello specifico, per la gestione degli ungulati. Non solo. Viene anche spiegato, a chiare lettere, che la frequenza è di fatto una "abilitazione" per poter sostenere gli esami in Emilia Romagna, che possono essere svolti solo dopo aver frequentato corsi specifici. Posso dire di più - va avanti l'assessore - visto che viene riconosciuto a San Floriano un livello eccellente di preparazione e si specifica, sempre nella lettera, che il corpo docenti, oltre ad essere valido, si avvale di alcuni esperti del settore, riconosciuti a livello nazionale. Infine viene certificato che a San Floriano il grado di approfondimento è superiore rispetto al programma. Nonostante tutto questo - conclude Narduzzi - la Regione vuole penalizzare la nostra scuola di caccia».
Proponiamo, quindi, a tutti i lettori de "Il Gazzettino", di protestare, inviando una lettera (e-mail) a: Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia (presidente@regione.fvg.it), Presidente della Provincia di Pordenone (presidente@provincia.pordenone.it), "Il Gazzettino di Pordenone" (pordenone@gazzettino.it), con il seguente testo:
«Apprendo da "Il Gazzettino di Pordenone" che Regione e Provincia sovvenzionano la scuola di caccia di San Floriano (Polcenigo ), la quale addirittura esporta cacciatori in altre regioni. Così facendo la Provincia di Pordenone si fa conoscere in tutta Italia, non perchè contribuisce ad uno sviluppo civile sociale e culturale del nostro Paese, ma perché divulga una "cultura" foriera di morte per milioni di animali e decine e decine di vite umane. La presente pertanto per dimostrare tutto il mio dissenso a dette iniziative e a questo evidente sperpero di danaro pubblico». Distinti saluti, nome e cognome, città, ecc. "
Franca Valerio, Presidente Associazione Dingo Pordenone

Rassegna stampa: antenna Mediaset

Dal Gazzettino del 21 settembre 2007
"Sito comunale per l'antenna Mediaset. Nuova svolta nella vicenda della trasmissione del segnale Mediaset a Polcenigo. Deliberata l’individuazione dopo la richiesta di 400 cittadini che non vedono i programmi.
Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale ha nuovamente deliberato a favore dell'individuazione di un sito comunale dove poter sistemare un trasmettitore, per favorire i numerosi cittadini che da un anno non riescono a vedere la programmazione televisiva Mediaset. «Dovevamo rispondere - spiega il sindaco Carlo Toppani - alle oltre 400 firme di cittadini che dopo essere rimasti senza il segnale, hanno chiesto aiuto all'amministrazione». Una situazione complessa e ingarbugliata, che vede l'assenza del segnale Mediaset non solo a Range e Coltura, frazioni dove manca da circa un anno, da quando cioè il privato che aveva installato nella sua abitazione un ripetitore ha deciso di eliminarlo, ma anche a San Giovanni. Non è un mistero infatti che l'orografia polcenighese, con le colline che contornano il piccolo centro, sia nemica della libera diffusione delle onde elettromagnetiche: anche nella frazione di San Giovanni infatti, chi abita alle pendici dei colli non riesce a ricevere spesso il segnale, da sempre. Lì qualcuno ha provveduto in autonomia, qualcun altro ha vissuto senza vedere le reti in questione, ma nessuno si è mai appellato al sindaco. Così l'amministrazione polcenighese ha deciso di dare risposta a chi ha fatto una domanda, innescando però scontento in chi crede che l'installazione di un ripetitore nei pressi del cimitero arrechi disturbo e danno alla salute pubblica: a fine marzo arrivò una diffida al sindaco, a ritirare il provvedimento. Verificata la legittimità della delibera, l'amministrazione polcenighese ha comunque deciso di procedere: «Il regolamento del 2002 è superato - ha detto il sindaco - e la nostra decisione non è in contrasto con le normative vigenti, entrate in vigore dopo il 2002». Dopo la nuova delibera, sarà comunque Mediaset a doversi adoperare per richiedere autorizzazioni al Ministero e a cogliere l'opportunità offerta dal Comune: passerà sicuramente ancora del tempo prima che Polcenigo sia coperta dal segnale." F.G.

venerdì 21 settembre 2007

Zone 30? Utopia!

L'anno scorso sono stato in vacanza in Alsazia, dove risiedono tra l'altro molti ex polcenighesi che sono emigrati lì per andare a lavorare soprattutto nelle miniere.
Ogni città (Strasburgo, ecc), grande o piccola, ogni paesino, nelle zone abitate aveva le sua belle Zone 30, ovvero strade in cui non si può superare la velocità di 30 km/h. Lo stesso nei paesi e paesini della confinante Foresta Nera in Germania. In questo modo loro permettono una maggiore fruibilità dello spazio pubblico da parte degli utenti deboli (pedoni, biciclette, anziani, bambini) e una maggiore sicurezza stradale nell'intera area. Naturalmente non è sufficiente il limite, e infatti sono stati realizzati anche interventi strutturali come la riduzione dello spazio per la circolazione a motore, dei rialzi, parcheggi, rotonde, ecc. Inoltre all'ingresso di ogni paese ci sono delle aiuole spartitraffico che costringono i veicoli a rallentare.
Loro hanno fatto una scelta: favorire le funzioni della residenza, dell'attività commerciale e della vita sociale. Noi invece continuiamo a sostenere la scelta opposta: privilegiare la circolazione dei veicoli. Dobbiamo per forza continuare a farci del male?
Parlando in giro di questa cosa spesso sembra di parlare di fantascienza, di utopia. Invece si tratta di realtà consolidate in Germania, Francia, Belgio, Austria, Svizzera. Ma, è vero, noi viviamo in Padania, cioè a sud della Baviera: terroni e incivili.
Comunque per maggiori approfondimenti visitate il sito della FIAB o dell'Associazione delle città italiane per la mobilità sostemibile e lo sviluppo dei trasporti.

Semaforo avveduto

Quest'estate sono stato in Val di Sole, in Trentino. Tanti bei paesi, a sud il Parco dell'Adamello e a nord il Parco dello Stelvio, collegati dalla strada statale 42 a fondovalle, che li attraversa come un filo infilato nelle perline. Naturalmente c'è traffico, auto che sfrecciano veloci, i soliti numerosi idioti che mettono in pericolo la vita degli altri, ma non nei paesi. Alle due estremità di ogni paese c'è un semaforino, che normalmente è sempre verde, ma quando qualcuno s'approssima al paese troppo velocemente (ed a me è capitato più di una volta), oplà diventa rosso. Tu deceleri, ti senti pirla, ti fermi, e appena sei fermo, oplà, il semaforo ritorna verde e come un cittadino modello riparti piano piano, rispettando ancor prima del limite di velocità le persone che in quel paese abitano. Lo stesso tipo di semaforo con il sensore di velocità prima dell'ingresso del paese si trova anche a Dignano.
Troppo semplice? Ostacola la velocità e il progresso? O qualcuno ha il coraggio d'inventare che così si consuma più carburante e s'inquina di più e quindi non se ne fa nulla?
E magari metterlo sulla Pedemontana? O prima di entrare in centro a Polcenigo venendo da San Giovanni (che così si evita di rischiare di sbattere contro gli idioti locali che si sentono come Alonso)?

mercoledì 19 settembre 2007

diserbante disarmante

Come si risolve il problema dell'erba alta lungo la strada Pedemontana? Ma buttando il diserbante (o il defogliante), come almeno sembra di capire dall'erba secca ai lati della strada. Anche giusto sopra le sorgenti della Santissima. Tagliarla è troppo costoso. Non importa che questi veleni s'infilino nell'acqua delle sorgenti e delle falde dopo pochi metri, che si debba sopportare i costi della depurazione, tanto questi costi non devono essere pagati oggi.
Ringraziamo quindi l'Amministrazione Provinciale che oltre a garantirci una strada dove si può sfrecciare senza problemi, senza fastidiose rotonde e semafori, zigzagando allegramente fra le auto e le bici che escono dalle abitazioni private vicine, ci avvicina alle condizioni di vita del capoluogo di provincia, almeno per la presenza di veleni nelle falde.

San Floriano in moto

M'è capitato un paio di volte ultimamente di incontrare mezzi a motore dentro il parco di San Floriano, nella zona delle marcite, una volta un quod, l'altra un fuoristrada con famigliola a bordo. Ho fatto notare l'incongruenza a chi pilotava il quod, che mi ha angelicamente risposto che non c'è nessun cartello di divieto per i mezzi a motore, ed ha proseguito tranquillamente sul ponte in legno. In effetti, almeno dall'accesso a nord, non c'è alcun cartello di divieto visibile. C'è invece un elenco di regole del parco, scritte in piccolo, sul retro del cartellone all'ingresso del parco, quindi quasi invisibile, dove ovviamente viene anche indicato il divieto d'accesso con mezzi a motore.
Va bene che basterebbe un po' di sale in zucca per capire che non si può entrare in moto in un parco, ma in circolazione ci sono molte zucche vuote...
Ma alla scuola faunistica gli allievi non ci vanno mica in auto vero? Ditemi che non lo fanno!

Mal de la piera

Circa un mese fa ho scritto della ennesima ristrutturazione in abitazione civile di una vecchia stalla. Mi si dice che in questo modo si dà lavoro alle imprese locali, si crea sviluppo, lavoro.
Io credo che lo sviluppo, il pil, il lavoro, non siano la cosa più importante della vita delle persone; di troppo lavoro si può anche morire (è successo oggi a Salgareda ad una ragazza di 20 anni); spesso l'eccesso di lavoro fa trascurare la propria famiglia ("mio figlio marina (o si strafoga di alcol) e io non sapevo niente!"). La qualità della vita, la salute, la convivenza civile dovrebbero venire prima del lavoro, non il lavoro essere a costo della qualità della vita.
Se le abitazioni vengono costruite senza tener conto delle condizioni di vita delle persone che ci andranno ad abitare (spazi per i parcheggi, per i giochi dei bambini, per la privacy e per la relazione), e delle loro relazioni con il territorio (vicini, ambiente, ecc.), si creano solo le condizioni per maggiori squilibri e disagi, con costi sociali ed ambientali (oltre che legali). Non credo che questi costi siano accettabili a fronte di maggiore lavoro per le imprese locali.
Molto lavoro invece può invece essere creato con la realizzazione di tutte quelle strutture che a Polcenigo mancano o scarseggiano: parcheggi a Coltura, modifiche consistenti alla viabilità, ristrutturazione della biblioteca di Coltura, giardini pubblici, manutenzione del verde, reti telematiche, ristrutturazioni in maniera ecocompatibile delle abitazioni, ecc. (oh caspita, sono quasi tutte opere pubbliche, che richiedono soldi pubblici, ma vanno di moda i tagli alla spesa pubblica! Mentre invece vanno di moda le iniziative private spregiudicate e sregolate, quelle dei furbi, quelli che "si fanno i fatti loro", quelli che "sanno fare i soldi" .... C'è qualcosa che non va....?)

lunedì 17 settembre 2007

Rassegna stampa: Convenzioni tra Polcenigo, Budoia, Aviano

Dal Gazzettino del 15 settembre
"Un ufficio per tre Comuni. Personale e contratti, altre due convenzioni con Budoia e Polcenigo
Sottoscritte ieri mattina dai sindaci di Aviano, Budoia e Polcenigo , protagonisti lo scorso anno dell'associazione tra comuni, due nuove convenzioni. Nel municipio di Aviano si sono incontrati Stefano Del Cont Bernard, Antonio Zambon e Carlo Toppani. Frutto di un grande impegno messo in campo dalle amministrazioni degli enti locali, le due convenzioni, che vedono la luce dopo quella sul servizio di vigilanza in vigore dallo scorso luglio, riguardano la gestione integrata del personale e l'ufficio contratti. Giovedì in giornata i documenti sono stati approvati dalle tre giunte e da ieri, con la sigla da parte dei sindaci, sono efficaci a tutti gli effetti. Come già successo per l'ufficio di vigilanza, dovranno essere riorganizzate competenze e ruoli, a seguito di un lavoro comune già messo in campo nei tre comuni. A capo dell'ufficio personale sarà individuata una figura con esperienza nel settore, tramite un bando di mobilità che gli enti locali devono avviare. Prosegue quindi la riorganizzazione complessiva di uffici e servizi, che dovrebbe portare nei prossimi anni anche ad una riduzione della spesa. «Con l'attivazione delle convenzioni - spiega il sindaco di Aviano - ci arriveranno nuove risorse dalla Regione». Mma non è solo il miraggio dei fondi ad aver convinto gli enti locali ad associarsi: «La vera scommessa - dice il sindaco di Polcenigo , Carlo Toppani - è di riuscire a ottimizzare il lavoro degli uffici». D'accordo con i colleghi il sindaco di Budoia Antonio Zambon: «Questo rappresenta l'inizio di una collaborazione, che in prospettiva dovrà portare a migliorare i servizi per i cittadini». Attiva tra Budoia e Polcenigo anche la convenzione per finanze e tributi, nella quale anche Aviano potrebbe confluire in un momento successivo: «Attualmente il nostro ufficio versa in una situazione di sofferenza di personale - ha detto il sindaco Del Cont - quando avremo risolto questo problema potremo fare il passo e unirci agli altri due municipi anche per questo servizio»." F.G.

domenica 16 settembre 2007

giardinaggio?

Qualcuno m'ha detto che a Coltura i giardini non servono perché c'è già San Floriano. E allora cerco di spiegarmi meglio, riguardo al post di qualche giorno fa. San Floriano è un parco bellissimo, ci si può andare, passeggiare, correre (approposito, dai mettete un bel rubinetto all'esterno della squola faunistica).
Ma un giardino pubblico è un'altra cosa: lo si deve raggiungere facilmente, a piedi, anche se si ha una carrozzina o si è anziani e acciaccati, o piccoli e ancora poco autonomi, ci devono stare delle strutture che servono a far giocare i bambini, o i ragazzi, mentre mammepapànonnifratelli chiaccheranodormonolitiganopomiciano. I percorsi per arrivarci devono così essere il più possibile al riparo da auto e brevi rispetto alle abitazioni. Castelli e giostre non devono stare su piattaforme di cemento al sole, ma vicino o sotto agli alberi (quelli a foglie caduche, che d'estate fanno ombra mentre d'inverno lasciano passare il sole); quindi gli alberi ci devono stare, tanti, non come nel prato intorno alla biblioteca di Coltura...

sabato 15 settembre 2007

Interattività pigra

Cari lettori, ho visto che siete diventati numerosi.
E' anche vero che qualcuno risponde, commenta, dialoga, ecc. Ma questi sono ancora pochini, anche se ben determinati.
Suvvia, non usate questo blog solo come un giornale. Rispondete proponete incazzatevi o anche fate ciao con la manina e basta, ma fatevi sentire. Avete visto anche che se un argomento viene ripreso e commentato, questo argomento a volte fa breccia negli amministratori del Comune, perché ritenuto appunto sentito e importante. Quindi rispondete anche solo per dire che siete d'accordo! Non siate pigri. E se volete potete tranquillamente restare nell'anonimato.

mercoledì 12 settembre 2007

E' tardi

Buonanotte

Rassegna stampa: piano condiviso sulla viabilità

Dal Gazzettino di sabato, 8 Settembre 2007.
"Strade, piano condiviso con la gente. Sarà presentato nel corso di alcune assemblee pubbliche. Via ai lavori per due rotonde.
Sarà presentato a breve alla cittadinanza, in occasione di assemblee pubbliche, il piano sulla viabilità del Comune di Polcenigo . Mentre stanno per partire i lavori per realizzare due piccole rotatorie a San Giovanni di Polcenigo , prosegue il progetto di condivisione con la popolazione della situazione delle strade. Le due rotonde sorgeranno tra l'inizio di via Pordenone a San Giovanni e l'incrocio di via Pordenone, nei pressi della piazza. Le due rotonde oltre a risolvere problemi di visibilità negli incroci, comporteranno sicuramente un rallentamento della velocità. «Sono i primi di una serie di interventi sulla viabilità che l'amministrazione intende realizzare - spiega l'assessore all'urbanistica Fabrizio Venier - a breve presenteremo il risultato dello studio sulla viabilità sostenibile, dal quale emerge la situazione dell'intero territorio, con l'evidenziazione di soluzioni possibili e priorità da realizzare, sistemazioni di strade comunali e arredo urbano. Il progetto sarà presentato alla cittadinanza, in occasione di assemblee pubbliche - dice Venier - perché l'approvazione dovrà essere frutto di un percorso condiviso, durante il quale i cittadini potranno manifestare le loro necessità e riflessioni. È necessaria un'attenta programmazione - conclude Venier - nell'ambito dei finanziamenti europei Dynalp è stato presentato un progetto che prevede soluzioni per il traffico a misura d'uomo: saranno realizzati interventi sul manto stradale, segnaletica e cartelli per la riduzione di velocità, con l'obiettivo di rendere le strade sostenibili anche e soprattutto per pedoni e biciclette. Altre ipotesi sono rivolte a nuovi parcheggi e al ripristino di vecchi percorsi, lungo il fiume».
A sostenere e promuovere un progetto condiviso sulla mobilità anche il comitato "La strada è anche mia!", nato in origine per tutelare i più giovani, propone iniziative rivolte a grandi e piccoli e non tralascerà il lavoro di proposta e controllo anche sul lavoro dei tecnici." F.G.

Rassegna stampa: squola faunistica di San Floriano

Dal Gazzettino di martedì, 11 Settembre 2007
"Tra i docenti dei corsi anche il direttore dell'Infs.
Non solo la scuola faunistica di San Floriano ha recepito integralmente i criteri didattici dell'Infs, ma addirittura il direttore dello stesso istituto nazionale della fauna selvatica, Silvano Toso, è uno dei docenti che tiene le lezioni che periodicamente si tengono nella struttura della Provincia di Pordenone in occasione dei corsi dedicati alla gestione e biologia del cervo nonché a quello della caccia di selezione secondo i criteri dell'Infs. Così l'amministrazione provinciale di Pordenone - titolare dell'istituto venatorio con sede nel parco di San Floriano a Polcenigo - risponde all'articolo apparso nella rubrica "Battito d'ali" nella quale si faceva riferimento al fatto che due cacciatori pordenonesi fossero stati multati da due guardie venatorie durante una battuta nel bolognese.
Ne all'ente ne alla scuola è mai stata segnalata la circostanza messa in evidenza dalla stampa sull'episodio occorso alle doppiette del Friuli occidentale. Per quanto riguarda poi le affermazioni secondo cui il patentino rilasciato nel pordenonese non sia valido a livello nazionale poiché non riconosciuto dall'Infs, queste non corrispondono al vero. Infatti il grado di approfondimento dei corsi in questione è addirittura maggiore di quello richiesto dall'Istituto, tant'è che quest'ultimo ha rilasciato una certificazione ufficiale. Infine il titolo abilitativo corredato dalla certificazioni I.N.F.S. e rilasciato dalla Provincia ai cacciatori friulani che hanno seguito i corsi ed hanno superato le prove d'esame alla Scuola faunistica di San Floriano, hanno valenza o equipollenza anche presso molte altre province italiane, tra le quali proprio quella di Bologna."
Caccia di selezione alla bufala?

Rassegna stampa: la Società operaia perde il presidente Celant

Dal Gazzettino di martedì, 11 Settembre 2007
"Nell'anno della festa la Società operaia perde il presidente Celant.
Nell'anno dei festeggiamenti per il suo centenario (iniziati quest'estate, ma che proseguiranno ancora fino a novembre) , la Società operaia di mutuo soccorso di Santa Barbara di Coltura perde la sua figura di riferimento, Egidio Celant, per diversi anni - e fino a oggi - presidente dello storico sodalizio.
Egidio Celant è morto la scorsa notte, a 68 anni, dopo una breve malattia che lo aveva colpito proprio nei giorni felici della festa. Attualmente pensionato, aveva lavorato a lungo come maitre d'hotel in prestigiosi alberghi come l'Excelsior di Venezia, ma negli ultimi anni aveva dedicato tutto il suo impegno alle attività della Società operaia di Santa Barbara, non ultima la festa, che lo aveva visto impegnato insieme al fratello Vito per la riuscita delle manifestazioni e la raccolta dei contributi.
Celant, che non aveva figli, lascia la moglie Anelida. I suoi funerali saranno celebrati oggi pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Coltura, alle 16.30."

Rassegna stampa: Sagra dei sest e ponte sul Gorgazzo

Dal Gazzettino di lunedì, 3 Settembre 2007
"La sagra inaugura il ponte. Taglio del nastro per la struttura sul Gorgazzo che collega il Cortivon a via San Rocco.
A Polcenigo torna la festa dei Sést per l’edizione numero 334. La giornata grigia di ieri non ha impedito il grande afflusso di gente alla storica Sagra dei Sést di Polcenigo : già nelle prime ore del mattino il centro pedemontano è stato invaso da visitatori, che hanno voluto partecipare a una manifestazione che ha raggiunto quota 334. Numerose le iniziative della giornata di ieri: il via ufficiale nella sala del teatro alle 10, con la partecipazione di autorità comunali, provinciali e regionali, che dopo la visita alle attività programmate hanno degustato il rinfresco dell'associazione provinciale dei cuochi.
L'occasione della Sagra ha visto anche l'inaugurazione del ponte sul torrente Gorgazzo, che collega il Cortivon con la via San Rocco. Una sagra ancora una volta riuscitissima, nonostante le bancarelle dedicate ai cesti siano poche, sempre più sentita e vissuta dal paese e dalle associazioni, sempre meno organizzata dal Comune, che negli ultimi anni ha cercato di lasciare grande spazio ai sodalizi locali. Ogni associazione ha trovato quindi un suo spazio: come la Pro loco, che ha predisposto un vero e proprio ristorante facendo anche rivivere, assieme al gruppo Alpini di Polcenigo , antichi mestieri o il gruppo Larin, che offriva assaggi di antiche ricette, culinarie e di artigianato.
Per i più piccoli due opportunità: un cesto di giochi, attivo fin dalle prime ore del mattino, che ha coinvolto i bambini in attività ludiche e artigianali e un cesto di sport, curato dal Csen, che in vista dell'inizio della nuova stagione sportiva, ha illustrato le diverse possibilità che lo sport offre. Molto visitate anche le attività di Per Filo e per Segno, nel mulino Faletti Sanchini, come le mostre e i mercatini di prodotti tipici della pedemontana. Nel pomeriggio le musiche sul vino del concerto "Ecce color vini clari" a cura del Fairy Consort di Chieti, programmato nell'ambito dell'Alto Livenza Festival, si sono diffuse per tutto il centro, proiettandolo in un'atmosfera d'altri tempi.
La serata si è conclusa in allegria, con i ritmi latino americani de "I Mariachi" in concerto nel Cortivon. Archiviata l'edizione 334, con un bilancio senz'altro positivo, frutto del maggior coinvolgimento delle associazioni, un appendice della festa sabato prossimo, con un concerto e le premiazioni del concorso fotografico." Francesca Giannelli

Rassegna stampa: cacciatori cacciati

Dal Gazzettino di martedì, 4 Settembre 2007
A Gorizia cacciatori con patentino nazionale.
"Due cacciatori della provincia di Pordenone sono stati multati dai guardacaccia della Provincia di Bologna in quanto in possesso di patentino non valido per la caccia di selezione. Alle rimostranze dei cacciatori è stato fatto notare che i docenti della scuola di caccia di San Floriano di Polcenigo non sono abilitati dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica e quindi il loro patentino non è valido a livello nazionale, ma solo locale. Un motivo in più, quindi, per la Regione di aprire una propria scuola di caccia che sia in sintonia con le norme nazionali, adeguando insegnanti e programmi a quelli riconosciuti dall'Infs. Attualmente in Friuli Venezia Giulia solo i corsi svolti dalla Provincia di Gorizia sono validi in tutta Italia in quanto il professionista incaricato, Renato Semenzato è abilitato a questo dall'Infs."

Il roccolo della burocrazia è a anche peggio dei roccoli per gli uccelli.
Comunque, ancora queste due parole vicine: scuola caccia... no, non riescono a stare vicine.

Pre e post scuola e giardini a Coltura

La pressione dei genitori ha portato ad un esito positivo con l'istituzione del pre e post scuola.
Vorrei però ricordare lo stato fatiscente in cui si trova la Biblioteca di Polcenigo a Coltura. E l'inesistenza di qualsiasi struttura per giocare/divertirsi/riposare/chiaccherare nel giardino che la circonda.
L'Amministrazione potrebbe cogliere l'opportunità del post scuola per strutturare un po' almeno il giardino: qualche gioco, come quelli presenti nel giardino pubblico di San Giovanni, una cura maggiore del verde (provate a confrontare il verde, gli alberi presenti dinanzi all'oratorio di San Giovanni con l'inesistenza di una buona alberatura a Coltura).
Il giardino della Biblioteca potrebbe diventare il giardino pubblico di Coltura. Un luogo raggiungibile facilmente a piedi dove mamme papà bambini anziani si possono incontrare senza dover necessariamente consumare (come nei bar), dove si può scoprire (magari con sorpresa da parte di qualcuno) che bambini italiani albanesi rumeni giocano tranquillamente insieme, e magari si scopre che anche le mamme di nazionalità diverse scoprono di avere molte più cose che le accomunano invece di quelle che le dividono.
La comunità di Coltura sta diventando sempre più numerosa e diversificata: luoghi come i giardini pubblici svolgono un ruolo importante per l'integrazione, rappresentano un investimento per il futuro, avvicinano le persone, diminuiscono i pregiudizi, favoriscono l'autonomia dei bambini.
Un "buon padre di famiglia" vuole che i propri figli siano felici: si può cominciare ad investire quindi in attività e strutture che favoriscono l'incontro e la socialità o vogliamo partecipare tutti insieme a chi soffia più sul fuoco dell'intolleranza, come sta succedendo ultimamente, fino a provocare incendi diffusi ed estesi?

Rassegna stampa: pre e post scuola

Dal Gazzettino di giovedì, 6 Settembre 2007
"Via al servizio di pre e post scuola. Promosso dall’amministrazione comunale, sarà attivo dal 17 settembre per gli alunni delle elementari.
Aperte le iscrizioni alla soluzione proposta per agevolare i genitori che lavorano
Aperte le iscrizioni al servizio pre e post scuola per gli alunni della scuola primaria di Polcenigo i cui genitori non possono accompagnare o ritirare i figli nei normali orari, garantito per tutta la durata dell'anno scolastico. È partita in questi giorni la comunicazione alle famiglie, a firma degli assessori all'Assistenza Mirella Ianna e Istruzione Mauro Quaia, per chiarire l'intenzione dell'amministrazione del centro pedemontano di attivare un servizio per favorire i genitori che lavorano.
Il servizio è svolto da personale qualificato, dipendente da una cooperativa scelta dall'ammnistrazione comunale. Sedi delle attività del servizio saranno per il pre scuola lo stesso edificio scolastico, mentre per il post la Biblioteca comunale di Coltura. Il servizio sarà assicurato nelle giornate di frequenza della scuola, a partire dal 17 settembre, dal lunedì al venerdì e funzionerà tra le 7.30 e le 8.20 al mattino e con tre orari diversi, a seconda dell'uscita, per il post scuola: dalle 16.30 alle 18, dalle 12.30 alle 16.30 o dalle 12.30 alle 18.
Diversi anche i costi che le famiglie dovranno sostenere: per la fascia mattutina il contributo richiesto è di 40 euro, mentre per i tre orari pomeridiani le cifre oscillano tra i 30 e i 60 euro. I costi non sono proprio trascurabili, ma sono previste riduzioni in caso di più bambini dello stesso nucleo familiare iscritti al medesimo servizio, con sconti del 40 per cento della tariffa per il secondo bambino e i successivi. Il pranzo sarà garantito dal servizio della mensa scolastica e il costo del pasto sarà a carico della famiglia. Per i pomeriggi, il trasporto dalla sede scolastica alla Biblioteca sarà garantito dall'amminstrazione comunale. Al rientro a casa, invece, dovrà provvedere la famiglia, tranne per l'uscita alle 16.30, per la quale funzionerà il trasporto scolastico.
I genitori che intendono iscrivere i propri figli al servizio per l'anno scolastico 2007-2008 devono compilare la richiesta di adesione e consegnarla all'Ufficio protocollo del Comune di Polcenigo entro questa settimana. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere al Servizio Sociale del Comune di Polcenigo in piazza Plebiscito, telefono 0434.749035." Francesca Giannelli

Comune riciclone

Raggiungere un risultato del 70 % di differenziazione dei rifiuti è un risultato eccellente. Significa che i residenti nel comune hanno condiviso la scelta fatta dall'Amministrazione. E' stato un grosso errore da parte della precedente amministrazione non procedere prima in maniera efficace. Se fin dall'inizio la raccolta differenziata ha avuto successo, vuol dire che la consapevolezza sui temi ambientali è propria della maggioranza della popolazione evidentemente da molti anni.
Chiederei all'Amministrazione un ulteriore sforzo: quelle 4 ore settimanali di apertura al pubblico della discarica sono proprio poche; l'attesa in fila non è sempre possibile per chi ha problemi di lavoro; lo so che ci sono problemi di personale, ma forse...
C'è chi critica la scelta del gestore, Ambiente Servizi, in quanto considerata un'azienda dei DS. Ma di fatto svolge bene la propria funzione. Quindi...

Rassegna stampa: premio al comune riciclone

Dal Gazzettino di sabato, 1 Settembre 2007
"Premio al Comune "riciclone". Raggiunta una percentuale del 70 per cento. Nuova proposta per smaltire l’amianto. All’amministrazione un attestato di Legambiente per la raccolta differenziata.
Premiato a Roma da Legambiente il Comune di Polcenigo come "Comune Riciclone". L'attestato, consegnato nella capitale all'assessore all'Ambiente Fabrizio Venier, ha visto riconosciuto lo sforzo del centro pedemontano, che grazie alla raccolta gestita da Ambiente Servizi ha raggiunto risultati lusinghieri dal punto di vista della differenziazione dei rifiuti, attorno al 70 per cento.
«Un buon risultato - spiega l'assessore Venier -, che a fronte di un aumento dei costi vede finalmente una copertura del servizio del 96 per cento e una maggiore razionalizzazione di lavoro e costi. I prezzi delle singole voci di raccolta sono aumentati, ma nel complesso vi è stata una diminuzione, proprio grazie alla maggiore divisione dei materiali conferiti».
La nuova proposta che si sta pubblicizzando proprio in questi giorni è quella dello smaltimento di piccole quantità di amianto: l'eternit dunque, che ha causato negli ultimi anni molte piccole situazioni di crisi, con smaltimenti impropri tra fossati, campi e margini di strade di campagna dovuti a cittadini non molto rispettosi delle regole e magari spaventati dal pericoloso materiale: «È possibile richiedere direttamente alla ditta che gestisce il servizio - spiega ancora l'assessore Venier - un kit per lo smaltimento dell'amianto, con le linee guida dell'Azienda per i servizi sanitari; attualmente, ogni volta che il cittadino non usufruisce dei servizi pubblici, i costi dell'inciviltà di pochi ricadono sulle tasche di tutti, come in occasione dell'ultimo recupero di eternit abbandonato nei campi, effettuato dal Comune e pagato con denaro pubblico».
Si mantiene ancora elevata, anche se in diminuzione rispetto agli anni scorsi, la raccolta di rifiuti ingombranti, ma nel complesso l'amministrazione polcenighese è soddisfatta dei risultati raggiunti finora. Quello che manca ancora un po' ovunque è una politica di prevenzione: una spinta verso la minore produzione di rifiuti." Francesca Giannelli.

Rassegna stampa: Don Chisciotte

Dal Gazzettino di domenica, 2 Settembre 2007
"L'utopia, Don Chisciotte contro le miserie umane. Presentato a Sesto al Reghena dall’Arlecchino errante. Una pièce comica, ma propone temi molto seri.
DON CHISCIOTTE di Bolek Polivka, con Carlo Rossi, Piero Lenardon, Valerio Bongiorno; scene e costumi Jaroslav Milfajt. In scena a Polcenigo per "L'Arlecchino errante".
Iniziato giovedì sera a Sesto al Reghena con la tradizionale proposta de "Gli abitanti di Arlecchinia", L'Arlecchino errante ha fatto tappa venerdì sera a Polcenigo , dove la compagnia Filarmonica clown ha proposto "Don Chisciotte": quello di Cervantes, ma rivisto e corretto da Bolek Polivka. Il filo conduttore del festival è l'utopia: e anche se del "Don Chisciotte" si dice che è il romanzo della follia, non c'è in fondo anche l'utopia di un mondo diverso in questo personaggio? Questo spettacolo è sicuramente comico, ma con un sottofondo molto serio: la rappresentazione, infatti, nasce all'interno di un centro di recupero come terapia per gli assistiti. Sia Cesare-Don Chisciotte che Pino-Sancho Panza hanno un passato di maniaco e di alcolista; ma anche l'assistente-terapeuta-saccente-regista-Franco (che interviene assumendo le fattezze di diversi personaggi, da Mago "Merdlino" a Dulcinea al Cavaliere del bosco), forse ha qualche problema,almeno di relazione. Ne nasce così un'esilarante azione di "teatro nel teatro", dove a quella che dovrebbe essere la rappresentazione del "Don Chisciotte" (con i personaggi caratterizzati da alcuni elementi: alti calzari per l'hidalgo, un pagliaccetto ampio e morbido per il fedele scudiero, una lunga scopa con testa di cavallo in panno per Ronzinante e così via) si intreccia la "realtà" delle prove con continue interruzioni, passaggi di atmosfere, coinvolgimento del pubblico, gag-nonsense. Alla fine è difficile riconoscere la realtà dalla finzione e ciò che emerge non è tanto la vicenda raccontata da Cervantes, ma quella di questi poveri "personaggi nei personaggi", la cui vita non sembra essere tanto allegra. Ma anche i temi più tristi vengono trattati con humour, nella convinzione che il riso sia liberatorio per tutti e che in fondo i problemi, che pur esistono, possono essere affrontati forse più facilmente con il buon umore." Nico Nanni

Rassegna stampa: La Lega vuole le dimissioni di Venier

Dal Gazzettino di giovedì, 30 Agosto 2007
"La Lega vuole le dimissioni di Venier. Il gruppo, non rappresentato in Consiglio, chiede la testa dell’assessore e appoggia le minoranze.
La Lega Nord Polcenigo , forza politica non rappresentata in Consiglio, ritorna sull'esito dell'ultimo consiglio comunale, quando i consiglieri di minoranza abbandonarono l'aula per protesta contro una convocazione non corretta dal punto di vista formale. «Concordiamo dice la segreteria della Lega - con la dichiarazione congiunta delle minoranze consiliari e apprezziamo l'atteggiamento da loro assunto con l'abbandono dell'aula. Riteniamo il fatto accaduto non casuale e di estrema gravità dal lato amministrativo e politico, chiediamo le dimissioni dell'Assessore all'urbanistica Fabrizio Venier. Altresì prendiamo atto dello stato di sofferenza e di disagio di alcuni consiglieri comunali di maggioranza rispetto ai metodi ed alle scelte operate dalla giunta comunale in questo ultimo periodo e li invitiamo ad assumere posizioni proprie nel rispetto delle funzioni che la Legge e lo Statuto Comunale a loro attribuisce». Ma il gruppo della Lega non si limita a criticare, proponendo «di avviare alcune iniziative per la tutela degli interessi della intera Comunità di Polcenigo e questo rispetto alla legittimità della convocazione del consiglio comunale di mercoledì 22 agosto e delle successive deliberazioni. Resta in sospeso la legittimità dell'intera seduta del Consiglio, in quanto mancavano i requisiti di straordinarietà ed urgenza. La motivazione ufficiale di tale urgenza era di dover approvare entro fine agosto il punto 2. all'ordine del giorno "Approvazione direttive ed indirizzi metodologici per la redazione del Piano particolareggiato del centro storico", senza che queste fossero state esaminate e discusse dalle Commissioni competenti (vedi appunto quella Urbanistica e quella Lavori pubblici), senza che ne ricorressero le condizioni di urgenza e straordinarietà. Mentre la mancanza della documentazione agli atti, rilevata dall'opposizione ed ammessa pubblicamente dall'assessore Venier, ha costretto l'Amministrazione a ritirare il punto 3»." F.G.

Rassegna stampa: scarica di inerti dell'Artugna

Dal Gazzettino di venerdì, 31 Agosto 2007
"Stabilito con provvedimento della Provincia. Il fondo del sito sarà alzato data la vicinanza al torrente
Dimezzata la discarica di inerti dell'Artugna.
La discarica di rifiuti inerti sita a ridosso del torrente Artugna verrà dimezzata. Questa la novità sostanziale derivante dal recente provvedimento emesso dalla Provincia di Pordenone, che ha approvato il progetto di variante al piano di adeguamento alla normativa europea.
In territorio di Polcenigo , la Cobeton di Roveredo in Piano è titolare di una discarica di seconda categoria (tipo A) dove possono essere conferiti rifiuti inerti quali sfridi di materiali da costruzione e provenienti da demolizioni e scavi, ceramici cotti, vetri e rocce. Nel luglio 2003 è stata concessa l'autorizzazione all'esercizio del primo lotto. A novembre dello scorso anno la Cobeton ha presentato istanza per l'approvazione del progetto di variante. Poco prima, la stessa società ha chiesto il nulla osta anche per lo smaltimento di un nuovo genere di rifiuto, costituito da tegole canadesi. A gennaio il Comune di Polcenigo ha ritenuto l'intervento compatibile con la zona sotto il profilo urbanistico, ma ha altresì espresso parere contrario per carenze progettuali, analogamente a quanto sostenuto dall'ASS 6. Il settore Tutela ambientale della Provincia di Pordenone ha quindi chiesto integrazioni progettuali. I nuovi elaborati hanno trovato l'assenso della Conferenza tecnica provinciale a maggioranza, contrario il Comune di Polcenigo .
Tecnicamente, il progetto di variante del piano di adeguamento è relativo a una discarica avente una estensione di circa 64mila metri quadri, la cui volumetria passa da quella originaria di 395mila metri cubi a 211mila, ripartiti su quattro lotti. Il fondo della discarica verrà sostanzialmente alzato, data la vicinanza alla falda, si procederà all'impermeabilizzazione mediante materiali naturali, nonché all'allestimento di pozzi di monitoraggio per il controllo dell'acqua e del percolato.
Tra le prescrizioni emanate, si fa presente che in caso di conferimento di rifiuti polverulenti, la ricopertura degli stessi dovrà avvenire con materiale idoneo, esclusi i rifiuti presenti in loco, mentre nella scelta delle specie da piantumare dovranno essere evitate essenze sensibili al colpo di fuoco batterico, in quanto nelle vicinanze sono presenti piantagioni frutticole sensibili. Il progetto di variante è stato trasmesso anche alla Soprintendenza per i beni ambientali del Friuli Venezia Giulia." Dario Furlan

Rassegna stampa: ASD Polcenigo festeggia 60 anni

Dal Gazzettino di Martedì, 28 Agosto 2007
"CALCIO. Il Polcenigo festeggia i 60 anni pensando alla salvezza.
L'Asd Polcenigo festeggia i 60 anni di attività. La società venne fondata, l'8 agosto 1947, dall'allora gestore del bar Roma Carlo Caggino, originario di Milano. In programma la 4. edizione delle "Serate NeroVerdi" (i colori sociali del sodalizio) con le quali verrà proposto un percorso fotografico per ricordare dirigenti, giocatori e allenatori del Polcenigo . La mostra fotografica verrà inaugurata giovedì, alle 18, nel Cortivon, presenti amministratori pubblici e sportivi. La mostra chiuderà il 2 settembre. «Si tratta di un'iniziativa voluta con forza - spiega Leandro Dorigo, presidente della società neroverde per festeggiare il prestigioso traguardo dei 60 anni. Durante le Serate NeroVerdi saranno proposti filmati e diapositive della storia del Polcenigo calcio. L'obiettivo? Rafforzare l'immagine della società, del gruppo di dirigenti che si occupano sia di sport che altre iniziative in favore della comunità. La mostra fotografica? Spero - aggiunge Dorigo - che, spinti dalla curiosità, siano in molti a intervenire. Gli ex giocatori troveranno sorprese e, forse, riscopriranno l'attaccamento alla maglia».
Il presidente Dorigo lancia poi un appello al Budoia. «Vogliamo allargare l'iniziativa con la storia del Budoia». Dorigo conclude parlando dell'imminente campionato. «Il Polcenigo dovrà affrontare l'impegnativa prova della Prima categoria. Abbiamo dovuto rinunciare a calciatori di primo piano per raggiunti limiti di età o per infortuni, ma abbiamo trovato adeguati sostituti. Non abbiamo grandi ambizioni, ma puntiamo ad una salvezza senza sofferenze. Vogliamo esprimere un bel gioco e soddisfare il pubblico. Logica quindi la conferma di mister Cancian». Basso profilo, gioco concreto e godibile, entusiasmo: queste le parole d'ordine in casa dei ramarri. Il numero uno Dorigo si toglie poi un sassolino dalle scarpe: «Mi pare doveroso ed onesto sottolineare una situazione particolare che molte società si trovano a gestire: l'esubero di genitori. Spesso registriamo intromissioni ingiustificate, forse dettate dal troppo amore per i figli. Il problema è comune a tutto il settore giovanile. I ragazzi, in balia delle ambizioni di altri, passano da una società all'altra come pacchi postali. Il mio vuole essere quindi un appello a vivere e lasciar vivere il calcio come uno sport e nulla più, evitando di caricare i ragazzi troppe responsabilità»."

giovedì 6 settembre 2007

Dlin Dlon - Comunicazione di servizio

A causa di varie questioni di lavoro e di famiglia che mi stanno tenendo parecchio impegnato, non ho potuto aggiornare il blog; mi dispiace, perché ho visto che i lettori sono molto aumentati.
Prometto che entro martedì prossimo ricomincerò, visto che gli argomenti non mancano.
Nel frattempo il blog fatelo voi, con i commenti.
E non dimenticatevi che se volete potete inviarmi una e-mail, proponendo temi da discutere o questioni che vi stanno a cuore. Sarà mia cura riproporle sul blog. Bye.