venerdì 26 ottobre 2007

Dalla stampa: Pedemontana camionabile

Dal Gazzettino del 23 ottobre.
"Preoccupazione in pedemontana per il paventato passaggio di mezzi pesanti lungo le strade provinciali della Pedemontana e della Roiata: gli addetti ai lavori minimizzano, ridimensionando i numeri, ma le parti politiche vogliono vederci chiaro. Dalla scorsa primavera le notizie sul possibile aumento del traffico nelle due arterie provinciali si ripetono, in vista della realizzazione del cementificio di Torviscosa. La bocciatura di un primo progetto aveva tranquillizzato le parti politiche, che in un primo momento avevano manifestato un certo allarme. Ora la proprietà ha presentato una nuova proposta di lavoro, con misure ridotte rispetto alle precedenti, per la quale è in attesa di approvazione. Tra i fornitori del cementificio figura anche la cava Vallonga, in comune di Caneva, che conferirebbe a Torviscosa tramite ferrovia, con partenza dalla stazione ferroviaria di Budoia. Su questa ipotesi di aumento del traffico pesante si è già espressa recentemente a livello provinciale la Lega Nord, con un'interrogazione in consiglio provinciale, nella quale chiede chiarimenti circa il passaggio di un numero consistente di camion (circa 180 al giorno) lungo le due strade provinciali, attraversando siti come le sorgenti de Livenza in località Santissima di Polcenigo , Gorgazzo, fino al comune di Budoia, dove, attraverso la provinciale della Roiata, si raggiunge la stazione ferroviaria, passando attraverso il paese. La proprietà della cava ridimensiona i numeri forniti dalla Lega, spiegando che il nuovo progetto prevede un massimo di 25 autotreni al giorno, da Sarone di Caneva a Budoia. Per effettuare questa tratta, verso la stazione ferroviaria del centro pedemontano, a Budoia è prevista la realizzazione di una viabilità di supporto, che dal passaggio a livello si addentrerebbe nella campagna, per raggiungere lo scalo ferroviario. Qui verrebbe realizzato un deposito, per caricare a scadenza dei vagoni merci. Oltre a Lega Nord vogliono vederci chiaro anche gli amministratori degli enti locali: «Un'eventuale richiesta di passaggio per il paese non sarebbe accolta dice il sindaco di Budoia Antonio Zambon appena riceveremo il progetto definitivo intendo fare un'assemblea pubblica, per presentare la situazione alla popolazione; resta il fatto che se i dati espressi dalla Lega Nord dovessero essere confermati, allora la mia proposta è di far arrivare la ferrovia alla cava direttamente». Anche il sindaco di Polcenigo Carlo Toppani vuole chiarezza: «Già in occasione del primo progetto spiega Toppani inviammo una lettera alle autorità competenti, nella quale veniva manifestata la nostra preoccupazione: la strada doveva essere di collegamento tra i paesi, sta invece diventando uno sfogo per il traffico pesante; il tratto inoltre dovrebbe diventare oggetto di realizzazione anche di piste ciclabili». Francesca Giannelli."

E pensare che solo a Polcenigo a giugno sono state raccolte centinaia di firme per mettere in sicurezza la Pedemontana! Inoltre il Comune di Polcenigo ha richiesto di poter realizzare una rotonda sull'incrocio del Gorgazzo per rallentare la velocità, oltre che un passaggio dal limite di 70 km/h a quello di 50. E il Comune di Budoia aveva chiesto, oltre alla realizzazione di due rotonde sulla Pedemontana, anche "la messa in sicurezza di via Verdi (s.p. della Roiata) con la realizzazione di piste ciclabili, anche perché la pista che sale da Roveredo, si ferma incredibilmente in mezzo alla campagna". Ora la Provincia di Pordenone vuole realizzare il contrario. Che sia una tattica a sostegno di chi vuole l'abolizione delle province? E la questione delle strade provinciali è solo una delle tante in cui la Provincia sembra che agisca contro l'interesse dei cittadini: basti ricordare come (non) vengono risistemate le scuole del centro studi di Pordenone. Ma questa è un'altra storia.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Basta creare una rotatoria inutile con i fondi europei... tutti ci guadagnano e WHY NOT? il traffico si congestiona...

Anonimo ha detto...

rotatorie...rotatorie...fondi europei... Catanzaro... WHY NOT?...
rotatorie...

Lucio Cosmo ha detto...

anonimo, hai un "generatore automatico di risposte banali" ?

Premetto che non so niente della faccenda "cementificio di torviscosa", e la apprendo dal blog.
Con tutto il rispetto per l'indotto che il "sistema cementificio" creerà, dove crediamo di "arrivare" con questo tipo di attività ?

Faccio notare, che in zona di Modena-Sassuolo, che è il polo europeo delle ceramiche (piastrelle) si stanno concretizzando due problemi abbastanza pesanti e all'ordine del giorno:

1. i residenti italiani della zona, soprattutto i giovani, evitano di farsi assumere per i lavori usuranti, dando quindi spazio ad una immigrazione (fortemente visibile sul terriotorio, qui non ce la immaginiamo neanche)

2. dalla cina arrivano ora OTTIME copie delle stesse produzioni italiane, a prezzo di vendita inferiore a quello di produzione italiana, trasporto compreso.

Non è che domattina arrivano le produzioni cementizie dalla cina a prezzo piu' competitivo ?

Non è forse meglio preservare il patrimonio ambientale della ns zona e valorizzarne la vocazione turistica, invece che potenziare strade (o impiantare ferrovie) per i trasporti pesanti ?

Non è che la cava di caneva e' stata abbastanza sfruttata ?

Non è che fra 10 anni, i lavoratori del cementificio e indotto saranno unicamente extracomunitari, meglio disposti di noi a lavori usuranti ?

Sono discorsi molto "verdi" ai quali sono solitamente estraneo; chiedo di essere illuminato e smentito.

Lucio Cosmo ha detto...

Ieri sono passato per Caneva verso Sacile alle 14.30.. e mi sono trovato in mezzo ai camion.
Ma quant'è il traffico "di camion" attuale legato alla cava ? E' una questione di proporzioni.

Se attualmente fossero 200 camion al giorno (quasi 1 ogni 2-3 minuti) 25 camion in piu' sono il 12% del traffico, e alla fine potrebbe non essere cosi' rilevante...
Se invece attualmente fossero 25 camion al giorno ( 1 camion ogni 20 minuti) il traffico verrebbe raddoppiato, e un impatto ce l'avrebbe.

Qualcuno ha idea di quali siano i numeri e verso che direzione viaggino i camion tutt'ora uscenti dalla cava ?

Faccio inoltre notare che 180 camion al giorno (di cui si parla a inizio articolo) significano un camion ogni 20 secondi per 8 ore filate. Il numero di 25 ha già piu' senso :D

Anonimo ha detto...

180 camion al giorno, calcolato di 8 ore, significano 1 camion ogni 160 secondi.... mentre 25 vorrebbero dire 1 camion ogni 20 minuti. Solo in andata.. ed il ritorno ? Aspettiamo notizie dalla lega, dopo la loro interrogazione in provincia.

Gryso ha detto...

Una notizia interlocutoria, (in quanto puzza di bruciato)) ma per il momento relativamente positiva per quanto riguarda il futuro della viabilità delle nostre strade.


cit:

VENERDÌ, 16 NOVEMBRE 2007

Pagina 10 - Regione

Cementificio, ritirato il progetto




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La comunicazione a sorpresa è stata data ieri sera in consiglio comunale a Torviscosa. Il sindaco Roberto Duz ha annunciato, infatti, che la Cementi Nord Est srl del Gruppo Grigolin ha ritirato il nuovo progetto di cementificio e nel contempo ha chiesto la restituzione della documentazione. Il sindaco Duz ha letto la lettera inviata al Comune e alla Regione il 14 novembre dal rappresentante legale della società, Graziano Coletti, nella quale afferma che la Cementi Nord Est «ha verificato che non sussistono i presupposti per una compiuta valutazione del progetto in mancanza di alcuni elementi di analisi». Pertanto l’azienda «dichiara di ritirare il progetto e chiede conseguentemente la restituzione della documentazione a suo tempo presentata».
Tuttavia resta aperto ora il ricorso al Tar presentato dalla Grigolin sul precedente progetto; in particolare il ricorso pendente è contro la delibera della giunta regionale del 14 giugno scorso che bocciò l’impianto nella Bassa. Sorpresi all’annuncio i consiglieri di minoranza, e il numeroso pubblico presente. Soddisfatto il sindaco Duz che ha confermato che «il ricorso al Tar va avanti: certamente l’amministrazione comunale ritiene che un impianto industriale che va a insediarsi nel territorio deve essere compatibile».
Soddisfazione pure da parte dei componenti del comitato del «no al cementificio» che, come afferma l’ingegner Carlo Brunetti, restano vigili perchè «questa inversione di rotta ci pare alquanto strana». Commenti più pessimisti da parte di altri componenti del comitato che hanno affermato che «la Grigolin ritira il progetto per poi ripresentarlo a elezioni regionali concluse. Noi non molliamo, continuiamo a vigilare perchè non crediamo a una inversione di rotta da parte del Gruppo che comunque non ha ritirato il ricorso al Tar per l’impianto maggiormente impattante». Mareno Settimo, consigliere comunale di minoranza, ambientalista convinto e leader del comitato, ribadisce che «eravamo pronti ad affondare il nuovo progetto, dal punto di vista tecnico, con motivazioni diverse da quelle del precedente progetto. Secondo noi, la decisione di ritirarlo è nata da un problema legato alla mancanza di quei presupposti che c’erano invece per l’altro impianto. Siamo comunque soddisfatti, ma alquanto convinti che questa sia una manovra in vista delle elezioni regionali, passate queste la Grigolin ritornerà alla carica».
Per il momento da parte dell’azienda non si registra alcun commento. Ma pare che la scelta di ritirare il progetto sarebbe stata fatta proprio per evitare un polemiche accese nei prossimi mesi, quando già la campagna elettorale per le elezioni regionali renderà il clima incandescente. Nelle scorse settimane, già la sola presentazione del progetto aveva suscitato critiche nella zona della Bassa e da parte dei comitati.
Francesca Artico

/cit

Appena finita l'era delle servitù militari, si presentava lo spettro delle servitù cementizie e dei suoi connessi senza ricaduta del benchè minimo beneficio sul territorio e sui suoi abitanti, ancora una volta meramente usati per l'arricchimento di società con nessun vincolo sul territorio se non quello di una "servitù" per il passaggio dei mezzi pesanti.

Per la cronaca voglio precisare che un moderno cementificio automatico di medio-alta capacità, in regime di produzione, impiega una quindicina di addetti per la sua conduzione.

Altro discorso sono le terzializzazioni della logistica di adduzione e prelievo delle materie prime e del prodotto finito alla quale la produzione affiderà il servizio in concessione.

Scrivo questo per personale esperienza in impianti di produzione simili ma più datati nella nostra regione, leggi Cementizillo di Fanna.

Senza contare che gli impianti verranno alimentati (trattamento termico per trasformare il crudo in klinker)a carbone polverizzato, sulla cui salubrità e contributo di CO2 nell'ambiente, non possono che equipararci con la Repubblica Popolare Cinese.

Ciao


Gryso