Dal Gazzettino del 3 gennaio 2008. "Approvata dal consiglio comunale di Polcenigo la terza variante al piano regolatore particolareggiato per la zona industriale e artigianale di nuovo impianto, denominato "Cimolai". Presentata e approvata a tempo di record, con un iter molto veloce, la variante è l'ultimo approdo di una serie di richieste portate negli ultimi dieci anni circa al vaglio del consiglio comunale polcenighese, da parte della Cimolai spa. Le prime due furono approvate dalle amministrazioni precedenti, la precedente prevedeva la realizzazione di un capannone e di una lottizzazione. La riorganizzazione industriale che ha interessato la società pordenonese nell'ultimo periodo, ha portato a chiedere quest'ultima variante, che prevede la realizzazione di 3 capannoni, due dedicati alla produzione e uno ad uffici.
Per procedere all'approvazione il Comune ha chiesto garanzie, la presentazione di un piano industriale e assicurazioni di una prossima realizzazione delle attività previste.«Credo che uno sviluppo per piccoli lotti dedicati ad attività artigianali sarebbe stato meglio per la nostra zona - considera l'assessore comunale all'Urbanistica Fabrizio Venier - ma non dobbiamo dimenticare che Cimolai ha già da anni un ramo di attività nella nostra zona industriale e che stiamo parlando di una delle più grandi società della provincia, nota a livello internazionale, per aver realizzato grandi opere come lo stadio di Atene. Dopo dieci anni di abbandono, è necessario che le cose si muovano e ritengo che le garanzie fornite siano buone».
La riorganizzazione aziendale prevede lo spostamento di un ramo, dedito a travi saldate e cantieristica civile, a San Giovanni di Polcenigo . L'avvio dei lavori dovrebbe essere imminente, per la realizzazione dei due capannoni e del terzo dedicato ad uffici. Un ottantina le persone che prenderanno posto nella nuova realtà, tutta manodopera specializzata.
Mentre lo scorso ottobre Cimolai ha presentato anche una richiesta di ampliamento della sede aziendale già presente a San Giovanni, con la previsione di ulteriori 20 postazioni direzionali. Lunga la discussione in consiglio, che ha visto alla fine l'astensione del consigliere di maggioranza Fabio Bidese, che aveva chiesto la garanzia della realizzazione di un'ulteriore fascia di verde all'interno del lotto e che si è scontrato nella discussione con l'assessore, e il voto negativo delle minoranze, motivato per Emilio Franco e Odino Steffan dalla loro storica contrarietà al piano. Mentre per l'ex sindaco Luigino Del Puppo e i suoi ex assessori non va bene l'eccessiva altezza (14 metri) dei capannoni previsti. Francesca Giannelli."
A questo proposito, nel suo blog Angela Sanchini (consigliere comunale di minoranza) aveva risposto il 28 dicembre: "(...) nelle norme di attuazione del PRPC Cimolai era stata prevista un'altezza massima di 14 metri, ma nell'ultima variante l'altezza dei fabbricati presentata era di 8,50 metri per la quasi totalità degli edifici. Ve n'era uno di 12 metri che era quello di ampliamento della Cimolai.
Ora invece i tre capannoni sono stati presentati con un'altezza pari a quella massima consentita, ossia 14 metri. L'assessore all'urbanistica (è) l'arch. Fabrizio Venier. Il progettista è l'arch. Viel."
Mentre Giuseppe (Pino De Val, gruppo "Rinnovamento" in un commento del primo gennaio ha scritto: "Angela ha dimenticato di dire come ha votato l'opposizione, non si è meravigliato (o fatto notare) che l'Assessore attuale Venier ha cambiato opinione sulle sue convinzioni precedenti. In quanto all'incarico all'Arch. Viel ognuno faccia le supposizioni che vuole. Ricordo comunque che l'Azienda Cimolai non mi risulta abbia fatto molto per il Paese in cui risiede, se non la riasfaltatura delle strade in zona industriale, dopo che le aveva rovinate nello sbancamento del lotto in questione".
Ricordo anche a questo proposito la bretella da 10 milioni di euri da Sacile alla zona industriale di Polcenigo.
Ehi tu, figlio maggiorenne
3 mesi fa
4 commenti:
… per motivare in maniera più estesa il mio voto contrario sul punto 3 o.d.g. Consiglio Comunale del 21 Dicembre 2007 non posso fare a meno di andare molto indietro con gli anni:
era il 1995 quando facevo parte di una lista denominata “impegno per Polcenigo” il cui candidato Sindaco era l’Arch. Venier (attuale assessore all’urbanistica-ambiente-cultura), nel nostro programma elettorale in merito alle attività produttive si diceva:
“Va nel limite del possibile , rivista e orientata la lottizzazione di intervento privato della zona industriale, limitando l’ampiezza dei lotti disponibili , allo scopo di ottenere un più alto numero di lotti , che consentirebbe così ad un maggior numero di artigiani e piccole imprese di potersi insediare nel nostro territorio.
Questo porterebbe ad una maggior diversificazione delle attività presenti, dando così più ampie possibilità di scelta nella tipologia di lavoro e garantendo maggiormente l’occupazione nel caso settori specifici entrassero in crisi”
In quel periodo l’allora Amministrazione ha approvato un unico lotto di 32.000 mq con solo il 30% dell’area per insediamenti artigianali.
La disapprovazione del gruppo di “impegno per Polcenigo “ è stata molto forte e divulgata tramite un volantino che oltre a riportare la contrarietà enfatizzava il fatto che solo 9 degli allora Consiglieri avevano votato a favore.
A distanza di 12 anni , in fretta e furia (mi chiedo ancora il perché) , con la terza variante, è stata riproposta la stessa cosa dall’ attuale assessore all’urbanistica e ambiente Arch. Venier con l’aggravio dell’aumento della altezza dei capannoni da 8,5 fino a 14 metri (alla faccia dell’impatto ambientale) .
Per la cronaca il nuovo piano è passato con soli 9 voti favorevoli .
Questo , ma non è il solo, è il motivo del mio voto contrario (questione di coerenza).
La pace sia con voi.
Cambiare opinione è lecito. Non la cambiano soltanto le pietre e gli asini, recita un saggio proverbio popolare. Però andrebbe spiegato dall'Assessore Arch. Venier, che non appartiene alle due categorie citate sopra, quali sono le ragioni per cui lui (e la maggioranza) hanno cambiato così radicalmente. Leggere quanto sopra scritto da Odino Steffan. Aspettiamo risposte.
…nulla di personale con la Cimolai Spa , anzi , complimenti per il prestigio che da venti anni a questa parte ha saputo conquistarsi con le sue opere in ferro sparse in tutto il mondo.
La critica che muovo alla Cimolai spa è che, in tutti questi anni, ha fatto poco o nulla per Polcenigo nonostante sia il luogo dove ha uno dei suoi principali stabilimenti.
Se ci spostiamo nella vicina Sacile , solo uno dei tanti esempi , la ditta Della Valentina ha costruito e donato al Comune un ponticello di legno sul Livenza (c’è tanto di targa ricordo).
Mi piace fare questo esempio perché giusto qualche mese fa a Polcenigo abbiamo inaugurato un ponticello sul Gorgazzo , guarda caso di ferro, che è costato ai cittadini di Polcenigo circa 120.000 euro.
Immagino che per la Cimolai spa , che fa ponti chilometrici in ferro, sarebbe stato un gioco da ragazzi fare il nostro ponticello , quasi uno “scarto” di produzione che però ci avrebbe fatto risparmiare un bel po’ di soldini .
In un Consiglio Comunale del 2005, durante il dibattito per l’approvazione del progetto, ritenendo eccessivi i costi, avevo personalmente suggerito all’ Amministrazione di avanzare la richiesta alla Cimolai spa ( non so se è mai stata fatta).
Scusate la mia lungaggine per spiegarvi l’altra motivazione al mio voto contrario.
Salute a tutti
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