mercoledì 19 settembre 2007

Mal de la piera

Circa un mese fa ho scritto della ennesima ristrutturazione in abitazione civile di una vecchia stalla. Mi si dice che in questo modo si dà lavoro alle imprese locali, si crea sviluppo, lavoro.
Io credo che lo sviluppo, il pil, il lavoro, non siano la cosa più importante della vita delle persone; di troppo lavoro si può anche morire (è successo oggi a Salgareda ad una ragazza di 20 anni); spesso l'eccesso di lavoro fa trascurare la propria famiglia ("mio figlio marina (o si strafoga di alcol) e io non sapevo niente!"). La qualità della vita, la salute, la convivenza civile dovrebbero venire prima del lavoro, non il lavoro essere a costo della qualità della vita.
Se le abitazioni vengono costruite senza tener conto delle condizioni di vita delle persone che ci andranno ad abitare (spazi per i parcheggi, per i giochi dei bambini, per la privacy e per la relazione), e delle loro relazioni con il territorio (vicini, ambiente, ecc.), si creano solo le condizioni per maggiori squilibri e disagi, con costi sociali ed ambientali (oltre che legali). Non credo che questi costi siano accettabili a fronte di maggiore lavoro per le imprese locali.
Molto lavoro invece può invece essere creato con la realizzazione di tutte quelle strutture che a Polcenigo mancano o scarseggiano: parcheggi a Coltura, modifiche consistenti alla viabilità, ristrutturazione della biblioteca di Coltura, giardini pubblici, manutenzione del verde, reti telematiche, ristrutturazioni in maniera ecocompatibile delle abitazioni, ecc. (oh caspita, sono quasi tutte opere pubbliche, che richiedono soldi pubblici, ma vanno di moda i tagli alla spesa pubblica! Mentre invece vanno di moda le iniziative private spregiudicate e sregolate, quelle dei furbi, quelli che "si fanno i fatti loro", quelli che "sanno fare i soldi" .... C'è qualcosa che non va....?)

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