venerdì 21 settembre 2007

Zone 30? Utopia!

L'anno scorso sono stato in vacanza in Alsazia, dove risiedono tra l'altro molti ex polcenighesi che sono emigrati lì per andare a lavorare soprattutto nelle miniere.
Ogni città (Strasburgo, ecc), grande o piccola, ogni paesino, nelle zone abitate aveva le sua belle Zone 30, ovvero strade in cui non si può superare la velocità di 30 km/h. Lo stesso nei paesi e paesini della confinante Foresta Nera in Germania. In questo modo loro permettono una maggiore fruibilità dello spazio pubblico da parte degli utenti deboli (pedoni, biciclette, anziani, bambini) e una maggiore sicurezza stradale nell'intera area. Naturalmente non è sufficiente il limite, e infatti sono stati realizzati anche interventi strutturali come la riduzione dello spazio per la circolazione a motore, dei rialzi, parcheggi, rotonde, ecc. Inoltre all'ingresso di ogni paese ci sono delle aiuole spartitraffico che costringono i veicoli a rallentare.
Loro hanno fatto una scelta: favorire le funzioni della residenza, dell'attività commerciale e della vita sociale. Noi invece continuiamo a sostenere la scelta opposta: privilegiare la circolazione dei veicoli. Dobbiamo per forza continuare a farci del male?
Parlando in giro di questa cosa spesso sembra di parlare di fantascienza, di utopia. Invece si tratta di realtà consolidate in Germania, Francia, Belgio, Austria, Svizzera. Ma, è vero, noi viviamo in Padania, cioè a sud della Baviera: terroni e incivili.
Comunque per maggiori approfondimenti visitate il sito della FIAB o dell'Associazione delle città italiane per la mobilità sostemibile e lo sviluppo dei trasporti.

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