Dal Gazzettino del 21 settembre
"Ato, l'acqua cambia "padrone".
L’intera gestione amministrativa del ciclo integrato (acquedotti e fognature) passa all’Ambito
L'acqua cambia "padrone". Per ora solo sotto l'aspetto amministrativo, ma dal primo gennaio 2008 (forse anche qualche settimana prima) l'intera gestione del ciclo integrato dell'acqua (acquedotti, fognature e depurazione) passerà nelle mani dell'Ato, l'Ambito territoriale ottimale Occidentale. Dell'organismo alla cui guida c'è Fabrizio Venier fanno parte 36 comuni della Destra Tagliamento. Si tratta di Pordenone, Sacile, Cordenons, Porcia, Spilimbergo, Maniago, Fontanafredda, Aviano, Brugnera, Prata, Caneva, Roveredo in Piano, Montereale, San Quirino, Polcenigo , Budoia, Sequals, Travesio, Meduno, Pinzano, Vajont, Fanna, Cavasso, Arba, Vivaro, Claut, Castelnovo, Vito D'Asio, Frisanco, Tramonti di Sotto e di Sopra, Cimolais, Erto e Casso, Clauzetto, Andreis e Barcis. Gli altri Comuni hanno invece deciso diaccasarsi con l'Ato Orientale che comprende anche una parte di territorio Veneto. C'è subito da dire che si tratta di una svolta epocale per due motivi: il primo perchè sino ad ora il ciclo integrato dell'acqua è sempre stata gestito dai Comuni, direttamente o attraverso società pubbliche o private, il secondo perchè questo passaggio (a differenza di quanto accaduto per la gestione delle immondizie) habloccatola possibilità che la gestione dell'acqua potesse finire totalmente nelle mani dei privati. L'Ambito, infatti, è una sorta di Consorzio tra Comuni.
L'altra sera l'Assemblea dell'Ato ha approvato una delibera molto importante: il trasferimento delle funzioni amministrative dai Comuni all'Autorità d'Ambito. Non solo. È stato anche tracciato il percorso per arrivare, al massimo alla fine di novembre, a predisporre il Piano stralcio. Detto così sembra poco, in realtà è un documento fondamentale perchè - come detto - dall'inizio del nuovo anno anche la gestione operativa (non solo quella amministrativa) sarà in mano all'Ato. Il documento per la cui predisposizione sarà necessaria una istruttoria in tutti i Comuni associati che dovranno far pervenire i dati esatti della gestione integrata dell'acqua all'Ato, servirà per predisporre gli impegni di spesa e soprattutto per determinare le nuove tariffe. Su questo fronte c'è da dire che già con il 2008 il "passaggio di consegne" comporterà una "impennata" delle tariffe per tutti gli utenti dei 36 Comuni. Il perchè è presto spiegato: sino ad ora tutti gli investimenti in particolare quelli legati alla rete fognaria venivanospalmatisui bilanci dei singoli Comuni. Ora l'Ato dovrà intervenire direttamente. Difficile dire quanto aumenterà l'acqua per le singole famiglie, ma le prime stime comunque non ufficiali, parlano di almeno un 30 per cento. Per i 14 Comuni montani e pedemontani della provincia la Regione ha istituito un fondo di solidarietà che servirà a calmierare i prezzi. Un altro fronte sul quale i tecnici dell'Ato dovranno subito intervenire è quello legato agli sprechi d'acqua. Una stima (per difetto) spiega infatti che negli acquedotti della Destra Tagliamento circa il 35 per cento dell'acqua viene buttata via a causa di falle nei tubi. Ultimo dato: anche se la gestione amministrativa di fatto è già in mano all'Ato per garantire la continuità dei servizi i Comuni sono autorizzati a prorogare gli accordi in essere e tutte le pratiche con i privati (contratti, allacciamenti, scarichi e altro) saranno mantenute nei singoli Comuni." Loris Del Frate
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3 mesi fa
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