venerdì 10 aprile 2009

Chi vive sperando muore cantando...

I geologi l'avevano già detto in un convegno a Udine riportato dal Messaggero Veneto del 26 febbraio 2009: un terremoto di medio-alta entità nelle nostra zona sarebbe devastante.

A questo proposito Fabio Bidese mi ha inviato la seguente e-mail.
"Sarà per l'impressione di quanto accaduto in questi giorni in Abruzzo, ma l'allarme lanciato dal prof. Zanferrari qualche settimana fa e relativo proprio alle nostre zone (Polcenigo, Sacile, Caneva) mi è tornato prepotentemente in mente. I nostri edifici pubblici in particolare le scuole, che contengono centinaia di nostri bambini per molte ore al giorno, sono sicuri? Qualcuno si è mai preoccupato di verificarli da questo punto di vista?
Ho sentito parlare di una proroga ministeriale sulla loro messa in sicurezza che si protrae di anno in anno......sono molto preoccupato! Credo che un'Amministrazione comunale responsabile debba occuparsi del problema ed intervenire con urgenza. Per quel che mi riguarda, come rappresentante dei genitori di Polcenigo, mi impegno a portare l'argomento al prossimo Consiglio d'Istituto scolastico."

Anche il Messaggero Veneto del 7 aprile riapre la questione, dopo il terremoto in Abruzzo.
"Bollino rosso in tre comuni della provincia.
La terra ha tremato in Abruzzo con effetti devastanti e il Friuli Occidentale non può abbassare la guardia. C’è il bollino rosso nella mappa provinciale del rischio-terremoto: sull’area triangolare Sacile-Caneva-Polcenigo. Ha lanciato l’allarme il Gruppo italiano di geologia strutturale dell'università di Udine. «Il problema sono gli edifici storici - è stata la diagnosi del cattedratico Adriano Zanferrari -. Quelli pubblici, le scuole vecchie e tante costruzioni esterne all'area epicentrale del sisma del 1976. In alcuni casi le strutture non saranno in grado di reggere a un altro 6 maggio, in potenziale agguato. Il Friuli Occidentale non è pronto ad affrontare un evento sismico di medio-alta entità".
Il messaggio è chiaro: bisogna mettere in sicurezza gli edifici, nei Comuni a rischio. Nella “carta del rischio sismico” mappata dalla Regione Friuli nel 2003, l'area tra il Cansiglio e la Val Tramontina è sensibile come quella Gemonese. Nella fascia 1 dei Comuni classificati al top del pericolo, sono: Arba, Castelnovo, Cavasso, Clauzetto, Fanna, Frisanco, Maniago, Meduno, Pinzano, Sequals, Tramonti di Sopra e di Sotto, Travesio, Vito d'Asio, Vajont. Minore pericolo nei Comuni di: Azzano Decimo, Chions, Cordovado, Fiume Veneto, Morsano, Pasiano, Pravisdomini, Sesto al Reghena. Pordenone e gli altri territori sono rubricati con un pericolo sismico medio.
Le aree a bollino rosso di Sacile, Caneva, Polcenigo sono state rubricate di fatto in febbraio scorso, nel summit dell’ateneo udinese. «Tutta l’area non gravemente danneggiata nel ’76 va messa in sicurezza - è stato il consiglio degli esperti caccia-terremoti del dipartimento di geo-risorse e territorio, come Zanferrari -. In vista di futuri sismi».
Ma sono prevedibili? «E’ impossibile prevedere i terremoti: abbiamo solo statistiche in mano». Ha tagliato corto con le ipotesi e sta dalla parte della scienza esatta, l’appassionato di sismologia locale Fiorenzo Camol. «Alle 3.30 di lunedì scorso è suonato l’allarme sui computer di casa - ha raccontato il volontario della Protezione civile di Fontanafredda e Pozzuolo -. Ho visto oscillare i lampadari, nei 20 secondi di durata del terremoto dell’Aquila con magnitudo 6,7. Mio fratello Sergio è subito partito con i volontari della Protezione per l’Abruzzo». Lo sciame sismico non dà nessuna garanzia per prevedere i terremoti. «La soglia del rischio si può diminuire soltanto costruendo edifici con criteri anti-sismici - ha concluso Camol -. Al momento non si sono problemi nel Pordenonese, interessato da una microattività fisiologica, ma non ho la sfera di cristallo». Chiara Benotti"

1 commento:

odino steffan ha detto...

..... sono d’accordo con Fabio!!! scuole, asili e strutture sanitarie sono i primi edifici da mettere in sicurezza.
La prevenzione deve essere la via maestra per evitare quello che è successo in Abruzzo, terra come quasi tutta Italia ad alto rischio sismico.

In questi giorni, facendo i dovuti scongiurimi, mi sto chiedendo se il nostro Comune ha predisposto un piano strategico in caso di calamità naturale????
Intendo: una zona già prestabilita per mettere la tendopoli con il minimo dei servizi (acqua ecc.), una logistica preparata, un piano di viabilità, un piano di coordinamento tra comuni limitrofi ecc. ecc.

In FVG abbiamo la miglior protezione civile, mi piacerebbe che diventassimo i migliori anche in PREVENZIONE.

P.S. a proposito di protezione civile, oggi la nostra squadra antincendi, in poco tempo, è riuscita a spegnere un incendio sotto le falde del Torion .
Complimenti e un BRAVO a tutti.