Non ho ancora trovato il tempo per parlare del positivo incontro sull'immigrazione del 21 aprile.
Fabio Bidese mi ha preceduto, inviandomi quanto segue.
"La serata del 21 aprile ha consentito, a chi era presente in teatro, ed eravamo quasi in 90, di poter guardare all'immigrazione secondo una prospettiva diversa, meno propagandistica e forse più concreta.
Il gruppo Polcenigo Aperta ha deciso di ri-parlare di immigrazione partendo dal fatto che:
1. la questione riguarda innanzi tutto delle "persone", nè belle nè brutte, con culture diverse, che hanno però il bisogno di convivere, possibilmente in armonia;
2. un tempo queste persone che migravano erano i nostri nonni o genitori (memoria corta!!);
3. a causa degli squilibri esistenti tra le varie parti del mondo il flusso migratorio è troppo forte per poter essere fermato e regolato con i severi provvedimenti di legge nazionali o con il prolungamento della permanenza nei CTP nelle isole mediterranee;
4. la sicurezza, è dimostrato, non si ottiene solo con le ronde, mentre i TG martellano e l'ansia aumenta;
5. gli stranieri da elementi di disturbo possono diventare una risorsa!!
Quando decideremo di affrontare il fenomeno in modo maturo e con i giusti provvedimenti di vera integrazione?
Sempre che qualcuno non preferisca usare e mantenere gli immigrati e le difficoltà di integrazione come problema principale utile per nascondere tutti gli altri."
Nella serata sono stati comunicati alcuni dati relativi alla presenza di stranieri nel nostro territorio, che potete sfogliare in questa presentazione.
I tre relatori hanno offerto chiavi di lettura del fenomeno dell'immigrazione molto diverse, ma tra loro compatibili.
Pierluigi Di Piazza ha offerto una visione globale delle questioni delle migrazioni nel mondo, così come del riflesso razzista molto forte in Italia.
Gianni Zanolin ha fornito la propria esperienza di amministratore, chiarendo innanzitutto che un Comune deve cercare di garantire la pace sociale: attraverso interventi con la scuola, attraverso l'avvicinamento degli stranieri alle istituzioni culurali e istituzionali e la mediazione delle comunità religiose, attraverso un aiuto economico, anche condizionato, rivolto soprattutto a quelle fasce che più stanno investendo nel proprio progetto immigratorio.
Se volete potete anche sfogliare la presentazione di Fernand Didier Manga, che ha parlato, anche per esperienza diretta, di come gli stranieri vivano la propria situazione. E non ha mancato di proporre alcuni interventi concreti, sia in Italia che nei paesi d'origine dell'immigrazione, per favorire l'integrazione, lo scambio, la comunicazione e la vita quotidiana.
Infine il maestro Fadelli (anche se non è intervenuto in voce) ha fornito alcuni dati sull'emigrazione dei polcenighesi verso il resto del mondo, sempre allo scopo di allargare il nostro punto di vista, sia nel tempo, che nello spazio.
Ehi tu, figlio maggiorenne
4 mesi fa
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