mercoledì 3 giugno 2009

A Pordenone, manifestamente

La salute è un diritto fondamentale di ogni persona (art.32 della Costituzione).
L’accesso alle strutture sanitarie (ospedaliere e territoriali) dello Straniero Temporaneamente Presente non comporta alcuna segnalazione (o denuncia) all’autorità da parte del personale presente nella struttura (comma 5 art. 35 T.U.).
Ma l’eventuale nuovo “reato” di clandestinità (se sarà approvato al Senato il DDL "Sicurezza”) potrà creare conflitti tra queste due norme oltre a numerosi altri problemi come quelli all’anagrafe per la registrazione dei figli dei non regolari. Perciò:
- contro la chiusura dell’ambulatorio STP di Pordenone e degli altri in regione;
- contro i contenuti demagogici del DdL Sicurezza;
- per un’Italia che rispetti il diritto d’asilo;
- contro razzismo, xenofobia e discriminazioni;

partecipiamo giovedì 4 giugno 2009 a Pordenone,
- alle seiemezza al presidio in Piazza Cavour con interventi di migranti, operatori socio-sanitari, associazioni e sindacati;
- alle settemmezza al corteo attraverso il centro fino all’Ospedale.

L'iniziativa è promossa dalla Rete Diritti di Cittadinanza FVG, Centro Balducci, Associazione Immigrati di Pordenone, CGIL, CISL, UIL, RdB-CUB, ACLI, Donne in Nero-Ud, ARCI
Grazie a Barbara Giannelli per la segnalazione.

Come riportato dal Messaggero Veneto del 31 maggio, presso l’ex convento di San Francesco, il 3 giugno alle 21, si terrà "un incontro pubblico, al quale prenderanno parte Paola Marzinotto del comitato "Noi non segnaliamo" di Pordenone, Salvatore Di Giacomo, medico dell’ambulatorio immigrati cittadino, Vincenzo Romor, vicepresidente dell’Ordine dei medici provinciale, e Gianfranco Schiavone, presidente dell’Ics di Trieste e componente del direttivo nazionale dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione.
«La chiusura dell’ambulatorio Stp – ha affermato Faye (ndb: CGIL di Pordenone)– costituisce un pericoloso precedente, dal momento che anticipa l’entrata in vigore di una norma non ancora approvata». Negro (ndb: Rete diritti cittadinanza FVG) ha definito tale chiusura «un pesante attacco ai diritti delle fasce più deboli della popolazione. Sinora, abbiamo raccolto oltre duemila firme contro la legge regionale che porta la firma del consigliere della Lega Nord Danilo Narduzzi: la mobilitazione proseguirà. Lo stop alle attività del centro Stp è incomprensibile, dal momento che il suo funzionamento comportava una spesa annuale inferiore ai 3 mila euro».
Pigozzo (ndb: CGIL regionale) ha posto una domanda a governo centrale e regionale: «A chi giova una legge di questa natura? Mi chiedo poi che decisioni vengano assunte contro i "clandestini fiscali", evasori che beneficiano del servizio sanitario senza pagare le tasse». (m.p.)"

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