Uno dei punti più importanti del
Consiglio Comunale del 4 maggio 2009 riguardava l
'adozione del piano particolareggiato del centro storico (P.R.P.C.). Su questo punto c'è stata la
rottura del sindaco Toppani con la sua Giunta, oltre alla
mancanza di informazione nei confronti dei cittadini e dei Consiglieri Comunali, e anche una singolare vicenda che ha visto i
professionisti presenti rifiutarsi di esporre il Piano.
Ma ecco un
riepilogo della vicenda (per quel che ho capito assistendo al Consiglio Comunale, disponibile naturalmente a tutti i chiarimenti o correzioni in merito).
L'elaborazione del Piano, che riguarda il Centro Storico e fino a 150 metri dai fiumi) è avvenuta nel corso del 2009. Il piano è stato visto e rivisto formalmente e informalmente dalla
Giunta Comunale, dai
capigruppo del Consiglio Comunale, oltre che ovviamente dai vari professionisti che lo hanno redatto. La
Commissione Edilizia (nominata a suo tempo dalla Giunta) ne ha recentemente dato
parere favorevole, dando però contemporaneamente
alcune indicazioni: la necessità di maggiori parcheggi per i residenti (in aumento) e per i visitatori (le abitazioni sono caratterizzate da corti con poco spazio per le auto); verificare il rispetto degli standard urbanistici per i parcheggi; e altro che non ricordo. Il Piano
non è invece stato presentato nella Commissione Urbanistica. Il Piano avrebbe dovuto essere portato pochi giorni fa in Giunta, ma
su pressione delle opposizioni è stato invece portato all'esame del Consiglio Comunale.
C'è un punto importante: l'art. 38, c.5 del D.Lgs. n. 267/2000 prevede che :"
I Consigli durano in carica sino all'elezione dei nuovi, limitandosi, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare gli atti urgenti e improrogabili"; i comizi elettorali sono già stati indetti il 23 aprile 2009, quindi il Piano dovrebbe ora rispondere a questi requisiti (
vedi qui un'interessante commento giuridico ad un caso analogo per un comune piemontese)
Progetto Comune ha chiesto il ritiro dell'adozione del Piano perché non è né urgente né improrogabile, inoltre dovrebbe essere esaminato anche dalla Commissione urbanistica, e la Comm. Edilizia richiedeva alcune modifiche. Anche
Fabio Bidese ha chiesto il ritiro perché il Piano è stato visto solo dai capigruppo, la documentazione non era ancora completa e non era a disposizione dei consiglieri comunali, il Piano è stato elaborato da poco tempo.
L'ass. Mauro Quaia ha invece fatto rilevare che l'adozione (diversa dall'approvazione) non avrebbe impedito modifiche successive e che invece rappresentava il
compimento dell'attività dell'Amministrazione. Ha inoltre fatto notare, senza essere smentito, che aveva chiesto una settimana prima al Sindaco se sarebbe stato meglio portarlo in Commissione Urbanistica, ma quest'ultimo gli avrebbe risposto di no.
Alla fine
il sindaco ha ritenuto di ritirare l'adozione, quindi di non procedere al voto, principalmente
per due motivi: 1)
non ci sono i requisiti di urgenza ( l'eventuale adozione avrebbero provocato probabili ricorsi); 2) se si fosse votato,
il Piano sarebbe stato probabilmente bocciato, e così sarebbe stato buttato un importante lavoro. Naturalmente la reazione dell'ass. Mauro Quaia è stata moolto negativa.
Il sindaco, così come vari consiglieri soprattutto delle minoranze hanno chiesto però che il Piano fosse comunque illustrato, dato che era già stato predisposto l'apparato per la videoriproduzione ed erano presenti
gli architetti che lo avevano redatto.
Ma quello che è successo, che a mio parere ha dell'incredibile, è che quest'ultimi
si sono rifiutati di presentarlo, sostenendo che l'avrebbero fatto solo nel caso in cui si fosse discussa l'adozione o in caso di discussione in Commissione. Quindi, fra le rimostranze dei consiglieri dell'opposizione (e se non sbaglio nel silenzio di quelli di maggioranza), se ne sono andati via.
Fin qui la cronaca.
Ma come si può pensare che un consigliere comunale possa votare l'adozione di un piano particolareggiato senza averlo potuto vedere in precedenza? Senza essere entrato in possesso in precedenza in tempi ragionevoli dei relativi documenti? Potendo vedere i progetti con molta difficoltà e solo di sbieco (la videoproiezione sarebbe stata eseguita su uno schermo piccolo e su una parete laterale)? Dobbiamo proprio dare ragione a supersilvio quando dice che le leggi in Parlamento potrebbero essere votate solo dai capigruppo?
E i cittadini interessati? Quelli sono proprio ignorati.
Perchè il Comune non pubblica il Piano regolatore, i piani particolareggiati ecc.,
sul proprio sito Internet? Perchè non prevede che i professionisti impiegati per redarli non predispongano anche un formato adatto alla pubblicazione?
Questa vicenda mi ricorda quella delle
assemblee sulla viabilità: sono state indette senza dare in precedenza alcun elemento informativo ai cittadini, creando così sospetti e confusioni; le presentazioni hanno riguardato solo marginalmente il merito, molte proposte non sono state presentate così come le motivazioni di queste; hanno perciò solo fatto crescere ulteriormente i sospetti. Insomma si è fatta
una finta opera di consultazione e informazione dei cittadini. Una cosa analoga sarebbe potuta capitare in Consiglio Comunale: chiedere l'approvazione, di fatto a scatola chiusa, del Piano.
E
come giudicate il rifiuto dei professionisti a presentare il lavoro svolto? A proposito, sono già stati pagati oppure no? E quanto? E se sono stati così gentili a presentarsi “gratuitamente” (o no?) in consiglio per la presentazione, per quale motivo non hanno proceduto, su richiesta del Sindaco e del Consiglio Comunale, ad
un'elementare operazione d'informazione e di trasparenza? La prossima Giunta Comunale chiederà ancora la loro consulenza? Cosa ne pensa l'Ordine degli architetti?
Stiano tranquilli i prossimi amministratori a Polcenigo, chiunque essi saranno, che il tema dell'informazione completa e adeguata, ai cittadini, sarà sotto i riflettori, quantomeno dentro questo blog. E che le parole scritte sui loro programmi saranno lette anche alla fine del loro mandato.