Musicisti. Paolo Corsini (Fender Rhodes) e Alessandro Turchet (Contrabbasso)
“Rivolti dal Basso” è un progetto creato appositamente per la rassegna Pordenone Jazz-koinè sul tema della dedica a Malachi Favors. L’unificazione del linguaggio Be-Bop con le atmosfere cupe e claustrofobiche del Progressive inglese di metà anni ’70, è al centro della ricerca sonora del duo. Una silenziosa “Rivolta” interiore, ampliata dagli effetti disumanizzanti dello scenario sociale moderno, che partendo dal “Basso” sfocia nella volontà di ricreare tali atmosfere unificando la prima forma moderna assunta dal Jazz con una forma di Rock maturo e rituale.
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Ingresso: intero 8 €, ridotto 6 €. In prevendita (edicola in piazza): unico 6 €
1 commento:
Dal Gazzettino del 5 marzo 2008, ecco la recensione del concerto da parte di Flavio Massarutto.
"Il piccolo Teatro pedemontano ha ospitato l'ultimo concerto di Jazz Koinè 2008, edizione da ricordare, tutta dedicata a Malachi Favors, con la Big Band di Pordenone, Stefano Battaglia, Zlatko Kaucic e Furio Di Castri. Per ultimi arrivano due jazzisti under 30: Paolo Corsini al piano Fender Rhodes e Alessandro Turchet al contrabbasso. Modi miti e gentili, il vezzo di un pizzetto alla D'Artagnan o di una treccia di barba, una passione sconfinata per la musica. Per il loro debutto hanno preparato delle medley dove brani propri si mescolano al repertorio del Miles Davis elettrico, ai classici del Be Bop e a pezzi dei King Crimson. Tre riferimenti stilistici precisi: tre momenti di forte spinta a forzare i limiti esistenti per cercare nuove forme, tre periodi di "mobilitazione generale". Ne deriva un concerto trascinato dalla natura stessa dei pezzi verso l'alta velocità; l'impasto timbrico tra i due strumenti è scuro e contrastato tra il suono liquido del Fender e quello secco e legnoso del contrabbasso. Turchet ha un'approccio duro, quasi rabbioso, mentre Corsini lascia maggiori spazi. Si cercano e giocano tra loro come in una jam session, la prova del palco è superata in scioltezza. Sono la nuova generazione che si affaccia alla ribalta di una scena piccola ma vivace che ha saputo toccare vertici di eccellenza. Da tempo chi segue il jazz, sia esso mainstream o di ricerca, li avrà notati accompagnare con discrezione e dedizione i musicisti più esperti; adesso è tempo di raccogliere gli insegnamenti e buttarsi nella mischia. Tra i meriti di Jazz Koinè c'è anche quello di aver reso possibile l'emergere di musicisti di ultima generazione. D'altronde la comunità del jazz funziona così: dai maestri ai giovani il ciclo della conoscenza procede senza disperdersi in un continuo e incessante rinnovamento. Non sarebbe male come metodo anche per altri ambiti."
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