martedì 8 aprile 2008

Mondo libero

Caro Luciano, allargo le tue richieste di libertà.
Perciò free Abkhazia, free Adivasi, free Ainu, free Assam, free Birmania, free Cecenia, free Dayak, free Hunza, free Igorot, free Inguscezia, free Kashmir, free Kurdistan, free Nepal, free Ossezia Meridionale, free Palestina, free Tamil, free Tibet, free Turkestan Orientale.
Liberiamoli tutti. E' solo un elenco approssimato e parziale di popoli e nazioni asiatiche oppresse. Ma in questo momento ci sono le Olimpiadi in Cina e vanno di moda i tibetani. Invece non vanno di moda gli Uiguri, pur sempre in Cina, anche loro oppressi dal governo cinese, ma loro sono musulmani. Professano una religione che non fa differenze fra Stato e Chiesa... ops il Dalai Lama, quel sant'uomo, guarda un po' è sia capo politico che capo religioso, ah ma lui è buddista, pacifista. Allora la teocrazia per i tibetani va bene. Per gli iraniani invece no, loro sono musulmani, guerrafondai!
Anche Rugova era il capo pacifista e nonviolento in Kosovo prima che arrivassero l'UCK, l'esercito serbo e a seguire l'esercito NATO. Il suo obiettivo, cioè il Kosovo libero, è stato raggiunto. Era sostenuto da molti, anche dal movimento pacifista. Ma poi c'è stata la guerra, i morti, gli invalidi, gli stupri più o meno etnici, i bombardamenti, i profughi, le famiglie divise, la miseria, l'odio etnico, ecc. ecc.. e adesso tanti dicono che non si doveva sostenere un Kosovo indipendente, adesso.
Si dice che non si chiede l'indipendenza per il Tibet ma solo l'autonomia e il rispetto dei diritti umani (e si grida free Tibet), più o meno come in Kosovo poco più di dieci anni fa (e gridavano Kosovo Republika). A mio parere si rischia soprattutto di esaltare nazionalismi grandi e piccoli (e magari solo quelli che convengono ai gruppi di potere occidentali) e di confondere libertà e diritti umani con il nazionalismo.
Ma non importa, e allora free Bosnia, free Croazia, free Erzegovina, free Kosovo, free Macedonia, free Montenegro, free Republika Srpska, free Slovenia, free Vojvodina, free Kosovo settentrionale. Finora fanno circa duecentocinquantamila morti nelle guerre iugoslave, senza neanche pensare alle condizioni dei vivi.
Nella foto, un cimitero in centro a Mostar, Bosnia e Erzegovina, e guardate le date di nascita e di morte.

10 commenti:

luciano61 ha detto...

Caro Alberto,
Tu dimentichi o fai finta di non ricordare che la Cina, paladina del boicottaggio con gli USA alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, poi nel 1989 (anno della caduta del Muro di Berlino)ha stroncato con l'omicidio di massa le manifestazioni studentesche di Piazza Tien An Men: allora non ci fu nemmeno un piccolo boicottaggio economico da parte dei Paesi 'democratici'...non si poteva perdere affari e commesse con la Cina comunista, 'ma anche' (modello veltroniano) proiettata verso il capitalismo più sfrenato!
Poi D'alema & Co. hanno pensato bene di 'intervenire' (cioè bombardare) le popolazioni serbe, per esportare la democrazia...
Ora D'Alema è garantista per il Kosovo filo-albanese (non per le minoranze serbe ancora lì); come vedi i 'due pesi e le due misure' ci sono sempre e continuano.
Sul discorso 'teocrazia', come italiano governato da politici teodem, teocom e più papisti del Papa sospenderei il giudizio...come possiamo criticare una forma diversa di governo dalla Nostra (la teocrazia tibetana) quando, di fatto, in Italia qualunque Governo si appiattisce sulle posizioni di Ruini e di Bagnasco (senza ricordare il buon D'Alema sul sagrato di S. Pietro per la beatificazione del fondatore dell'Opus Dei)?
Libertà ai popoli e alle loro forme di governo, senza interventi 'umanitari' esterni e di comodo di Noi Occidentali...
Saluti da Luciano Bubbola
FREE TIBET!

luciano61 ha detto...

P.S.- In linea di massima condivido il Tuo post, Alberto, non sono d'accordo quando accenni al rischio di esaltare nazionalismi grandi e/o piccoli e così "confondere libertà e diritti umani con il nazionalismo"; in questo caso (il Tibet) si tratta di uno Stato sovrano, invaso alcuni decenni fa dalla Cina e distrutto nella sua millenaria cultura. E' vero il Tibet era uno Stato di tipo teocratico: però chi decide quale ordinamento è giusto e democratico e quale non lo è?
L'autodeterminazione dei popoli, sancita nella Carta dell'ONU (1948), è ben altra cosa da 'devolution' ruspanti e confuse o da nazionalismi sovvenzionati per vergognosi interessi economici, 'alieni' dai veri voleri dei popoli autoctoni (USA 'docet' grazie alla CIA), però è applicata 'a singhiozzo', solo quando conviene a qualche Paese del G8 o alla Cina.

Ciao da Luciano Bubbola
INDEPENDENT TIBET! (ho modificato lo slogan...va bene ora? Comunque in inglese FREE è anche sinonimo di 'indipendente')

marco ha detto...

SEGNALO a tutti la nascita di un nuovo spazio, dove esprimere le proprie idee e le proprie iniziative.

senza nulla togliere al magnifico e gran lavoro di Alberto (senza il quale non sarebbe partita la rivoluzione WEB di Polcenigo -Larin,Rugby,ecc ecc.. ), in questo modo possiamo "innalzarci" dal livello di commentatori a quello di propositori.

buona fortuna!


http://polcenigo.forumfree.net/

rinnovamento ha detto...

Non entrate in fenridal. Può essere un virus.

luciano61 ha detto...

Alberto, toglimi un'innocente (?)curiosità: perché hai cambiato la Tua foto su questo blog?
La precedente era originale e molto cromatica; questa, invece, è un po' piatta e seriosa...tipo 'santino' elettorale: non Ti starai già preparando alle prossime elezioni comunali a Polcenigo?!?
Ciao Luciano Bubbola (il Tuo 'grillo parlante', alias COSCIENZA CRITICA...)

Unknown ha detto...

sono d'accordo con alberto sul fatto che il tibet stia diventando l'ennesimo simbolo che tra poco passerà di moda, come è successo con la Birmania, il Kenya, il Pakistan. recentemente, il Kosovo: questo neo-stato è sempre stato incoraggiato all'indipendenza, non c'è da stupirsi se ad un certo punto se l'è presa. per quanto riguarda i bombardamenti sui serbi: discutibilissimi, ma fatti per fermare il genocidio di popolazioni albanesi. i kosovari ne hanno abbastanza di sangue, non si metteranno a vendicarsi sulla minoranza serba, tantomeno se ci tengono al riconoscimento dell'indipendenza.
non penso il problema sia l'avere "due pesi e due misure": ogni stato ha la sua storia personale, non si possono fare generalizzazioni, ogni caso analizzato è a sé stante. se così non fosse, finiremmo con l'avere solo micro-stati con la varietà etnica pari a zero. questo è il punto d'arrivo dei nazionalismi, e le società attuali dovrebbero sforzarsi ad evitarlo. siamo un bel paradosso: l'economia, le comunicazioni, tutto è sempre più globale ma la tendenza attuale è frammentarsi.
comunque, luciano, free in inglese significa anche gratis...

luciano61 ha detto...

In realtà il Kosovo ha dichiarato la propria indipendenza unilaterale con l'appoggio interessato di alcuni Paesi, 'in primis' gli USA per ragioni militari (la nuova base americana)ed economiche (anche la Svizzera si è aggregata, ma lì le ragiono sono solo bancarie: ci sono grossi depositi dell'Uck)...
Chi vuole può leggere l'agghiacciante articolo di Tommaso Di Francesco sul 'manifesto' (10 aprile 2008) relativo all'Uck, alla nemesi dell'ambasciatrice svizzera Carla Del Ponte (ex-procuratore al tribunale dell'Aja e ora autrice del libro "La caccia, io e i criminali di guerra", censurato in Svizzera, perché sgradito ai boss dell'Uck...)
Quindi come scrive lo stesso Di Francesco "è la giustizia a senso unico, con il 'male' attribuito geneticamente ad una sola parte" che indigna e qual è questa parte?
Logico i Serbi, troppo orgogliosi della loro identità culturale e poco filo-americani...
Saluti da luciano Bubbola (contrario al rispetto 'a senso unico' di solo alcuni popoli)

luciano61 ha detto...

P.S. - Infatti 'Free Kosovo' in realtà vuol dire 'Kosovo gratis' (cioè a costo zero) per gli USA, per la Svizzera e per alcuni Paesi europei (per fortuna non tutti!) con ben precisi interessi economici: davanti al dio denaro, tutto il resto è puro nazionalismo becero (Serbia), mentre è giusta indipendenza (Kosovo) a giudizio dei soliti Paesi occidentali 'esportatori di democrazia'...
Sempre nell'articolo di Di Francesco si citano le stragi serbe e kosovare (più chirurgiche quest'ultime, infatti vennero espiantati degli organi a centinaia di prigionieri serbi dell'Uck presso Burrel, una 'clinica' in Albania, ma questa è una vicenda marginale...noi occidentali abbiamo bisogno di organi sani per i nostri trapianti...)
Comunque il libro di Carla Del Ponte è pubblicato da Feltrinelli: buona lettura, senza giustizialismi a 'senso unico'.
Saluti da Luciano Bubbola

luciano61 ha detto...

C'è vita su http://polcenigo.forumfree.net/...
almeno lì non sono entrati in totale 'silenzio elettorale'...
Saluti da Luciano Bubbola :)

luciano61 ha detto...

Meglio informarsi sui problemi reali del Kosovo e magari leggere qualche buon libro su tali questioni, invece di dare giudizi avventati e superficiali... o no?
Anche perché si rischiano 'brutte figure' e le elezioni comunali a Polcenigo si avvicinano...