E meno male che Fabio, il panettiere di Coltura, continuerà, come dice il giornalista del Gazzettino, a produrre "serenamente" il suo buon pane. Questo è uno dei capitoli dei guai legali finora arrivati sulla testa di chi ha creato, organizzato, avuto a che fare con la mensa biologica delle scuole di Budoia. Guai finora (se non sbaglio) tutti terminati con archiviazioni e con assoluzioni (e non certo per prescrizione o per cialtronerie giuridiche). Guai comunque da qualcuno fatti partire.
Sulla questione sarebbe peraltro interessante costruire una bella cronistoria, sarei molto grato se qualcuno collaborasse su questo, giusto per restituire pubblicamente un po' di giustizia e di "serenità".
Dal Gazzettino del 20 marzo 2008:
"Irregolare il pane fornito alla mensa. Frode, assolto. (Ro) L'imputato va assolto perché il fatto non sussiste: lo ha deciso il giudice Rodolfo Piccin che, ieri, ha restituito la serenità al fornaio di Polcenigo Fabio Del Puppo. L'artigiano, assistito e consigliato dall'avvocato Gianlucio Morassutti, era chiamato a rispondere delle contestazioni di frode su pubblica forniture e di aver consegnato merce con segni diversi da quelli concordati con il cliente perché - secondo quanto sostenuto dal pm Vania Marinello sulla base degli accertamenti eseguiti dai Carabinieri del Nas di Udine e delle considerazioni del pm Giorgio Cozzarini - nel 2006 avrebbe fornito pane, spacciato per biologico quando non lo era, alla mensa scolastica di Budoia. Nel corso del processo l'avvocato Morassutti è riuscito a smontare, uno dopo l'altro, gli argomenti che stavano a fondamento del castello accusatorio. «Per produrre pane biologico bisogna rispettare una serie di prescrizioni e una filiera dettagliata (per evitare contaminazioni) - ha puntualizzato il legale - che comporta costi molto elevati. Costi che erano incompatibili con le possibilità di spesa della mensa scolastica di Budoia e con le esigenze degli amministratori. Basti pensare - ha aggiunto il legale - che in regione ci sono solo tre forni che producono pane biologico. Per tale motivo la dizione corretta doveva essere "pane prodotto con ingredienti biologici". Ma di tale risultato erano a conoscenza sia il Comune di Budoia che i genitori, ma anche la Commissione mensa.Pertanto non c'è stata alcuna frode». Subito dopo, infine, l'avvocato Morassutti ha dimostrato che il cliente aveva rapporti esclusivamente con la Commissione mensa e non con l'amministrazione di Budoia. «Abbiamo così fatto cadere - ha concluso il legale - la contestazione di frode "su pubbliche forniture", ma anche quella di vendita di prodotti con segni mendaci». Le argomentazioni dell'avvocato Morassutti hanno convinto il giudice Piccin che ha assolto il fornaio di Polcenigo con formula piena."
Ehi tu, figlio maggiorenne
4 mesi fa
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