A Polcenigo ci sono numerosi ristoranti/trattorie, molti sono gli emigranti che hanno fatto fortuna diventando cuochi, anche per questo è stato, giustamente, creato il Museo dell'Arte Cucinaria. Numerosi sono gli incontri, i tour gastronomici. Adesso anche la Pro Loco organizza delle lezioni di cucina i cui insegnanti sono chef.
Ma nella vita di ogni giorno cosa mangiano i bambini che vanno a mensa a scuola? Un secondo prodotto dalla azienda che ha vinto l'appalto per la mensa e che lo prepara altrove. Meno male che almeno il primo è preparato nella piccola cucina della scuola.
A Budoia invece il cibo è preparato nelle cucine presso la scuola elementare, con prodotti biologici prevalentemente locali. Insieme a questa esperienza è nato il GASP (Gruppo d'acquisto solidale della Pedemontana), che permette a molte famiglie di approvvigionarsi con prodotto bio locali a prezzi contenuti.
Perchè non proporre la stessa soluzione anche a Polcenigo, con un "nostro" cuoco, così che i buoni piatti locali non restino confinati in un ricettario ma vengano vissuti/mangiati/gustati quotidianamente anche dai bambini? Quanto costa tutto questo? Non dovrebbe avere la priorità rispetto a tante altre opere su cui sono stati spesi e si spenderanno centinaia di migliaia di euri?
1 commento:
Ciao Alberto,
sono contenta che tu abbia sollevato la questione, sulla quale mi trovi pienamente d'accordo. Il fatto è che frequentemente arrivano comunicazioni dalla sede scolastica riguardanti l'importanza di una sana alimentazione (vedi settimane merenda) assolutamente incompatibili poi con la somministrazione dei pasti da parte di società esterne sulla cui qualità nutro seri dubbi. Io personalmente ho una forte convinzione che una buona alimentazione sia la principale fonte di benessere psico-fisico ma parlando con altre mamme non ho percepito la mia stessa diffidenza in merito alla mensa scolastica. Mi piacerebbe poter fare qualcosa al riguardo...
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