venerdì 20 marzo 2009

Per una regione d'accoglienza, diritti e pari opportunità

Grazie a Barbara Giannelli che mi ha inviato questo importante comunicato. Mi unisco a lei per invitare tutti a non nasconderci e lasciare che il razzismo dilaghi e che i diritti, di tutti, siano cancellati.

"La Rete per i diritti di cittadinanza del Friuli Venezia Giulia, l'Associazione Immigrati di Pordenone, assieme alle comunità e chiese dei migranti presenti in città, invitano associazioni, enti locali, forze politiche, sociali e culturali, ad un incontro Sabato 21 marzo dalle ore 15 alle ore 17 presso l'AUDITORIUM della Regione, a Pordenone in via Roma (dietro il Teatro Verdi, zona mercato), per presentare il documento:
Per una regione d’accoglienza, diritti e pari opportunità
Partecipa all’incontro don Pierluigi Di Piazza, della Rete per i diritti di cittadinanza del FVG c/o Centro Balducci di Zugliano.

La Rete per i diritti di cittadinanza del Friuli Venezia Giulia, nata nel settembre 2008 dopo le prime iniziative contro le abrogazioni della LR 5/2005 del Reddito di cittadinanza, del Difensore civico e del Tutore dei minori, è un gruppo, composto da donne e uomini esponenti di associazioni, operatori dei servizi, persone impegnate nel sociale, migranti, che promuove e difende uguali diritti e uguali opportunità per tutte e tutti.
La LR n. 5/2005, considerata a livello nazionale un modello delle politiche d’inclusione sociale, era nata da un processo di partecipazione di centinaia di esponenti di associazioni ed enti, migranti. Contro la sua abolizione oltre cinquanta realtà regionali hanno subito sottoscritto una lettera al Presidente e all’ Assessore competenze della Regione.
Nei mesi successivi si sono moltiplicate, ovunque in Italia, aggressioni e violenze a sfondo razziale e si è diffuso un clima di intolleranza e razzismo. Governo e amministrazioni locali hanno adottato norme discriminatorie col pretesto di rispondere alla domanda di sicurezza.
La Rete per i diritti di cittadinanza FVG, assieme a diverse altre realtà, ha promosso varie iniziative tra cui un convegno regionale per:
- manifestare e motivare opposizione alle scelte legislative della Regione;
- presentare proposte basate anche sulle esperienze positive sviluppate;
- chiedere un dialogo e un confronto con il governo regionale.
E’ stato steso un documento conclusivo che sintetizza priorità e proposte. Vuole essere base di un confronto reale sul tema dell’immigrazione per costruire un futuro di convivenza e rispetto reciproco fuori da ogni logica di falsa emergenza, paura, incertezza o peggio discriminazione e razzismo, insomma per sconfiggere, tanto più in una fase di crisi economica e sociale, ogni insicurezza."

2 commenti:

al900 ha detto...

Riporto un comunicato dell'Agenzia Consiglio Notizie del 18 marzo 2009

"III Commissione: illustrata proposta di legge su modifiche welfare.
... Carta famiglia, Fondo per l'abbattimento delle rette degli asili nido, Fondo per la migliore autonomia possibile, assegni per l'acquisto di libri e per le spese del trasporto a scuola, assegni di studio e accesso all'edilizia residenziale pubblica solo per chi dimostra di risiedere o lavorare da anni in Friuli Venezia Giulia. Quanti, rimane da decidere, perché è questo il nodo della proposta di legge presentata dall'intero gruppo della Lega Nord in Consiglio regionale (primo firmatario, il capogruppo Danilo Narduzzi).

Nella prima stesura del provvedimento, infatti, il Carroccio faceva riferimento a 15 anni. Per tutti, comunitari e non. Ieri, però, in IV Commissione (dove il pdl ha ottenuto parere favorevole), è stato lo stesso Narduzzi ad annunciare un emendamento con il quale si vogliono indicare i 5 anni per i cittadini dell'Ue e i 10 per gli extracomunitari. "Siamo aperti comunque ai contributi della maggioranza e della Commissione", ha affermato il capogruppo della Lega.

"La ratio del provvedimento - ha quindi spiegato Narduzzi illustrando la norma alla III Commissione presieduta da Giorgio Venier Romano, UDC - è di circoscrivere la categoria di coloro che sono legittimati ad accedere a questi benefici in ragione della limitatezza delle risorse finanziarie disponibili: in altri termini, riteniamo che si debbano privilegiare quei cittadini che dimostrino di avere un serio legame con il territorio della nostra regione, o perché vi risiedono o perché vi lavorano da tempo.

Proprio il legame, vero, storico, tra individuo e territorio - ha precisato Narduzzi - è il punto di equilibrio ideale tra l'esigenza sociale di assicurare al maggior numero possibile di persone determinati benefici e il problema, invece, del contenimento della spesa pubblica. Inoltre, ha concluso, ricordo che la Lombardia ha adottato una disposizione analoga in materia di edilizia residenziale pubblica già dichiarata costituzionalmente legittima".

al900 ha detto...

Riporto un secondo comunicato dell'Agenzia Consiglio Notizie del 19 marzo 2009

"VI Commissione: parere favorevole a pdl su modifiche welfare
... Dopo il parere favorevole condizionato in IV Commissione, anche la VI Commissione, presieduta da Piero Camber (PdL) e alla presenza dell'assessore all'Istruzione Roberto Molinaro, si è espressa allo stesso moto sulla proposta di legge della LN che modifica l'accesso alla Carta famiglia e ai bandi per l'edilizia residenziale pubblica, al Fondo per l'abbattimento delle rette degli asili nido e a quello per la migliore autonomia possibile, agli assegni di studio, per l'acquisto di libri e per le spese del trasporto a scuola. Hanno votato a favore PdL, LN e Partito Pensionati, l'UDC non ha partecipato al voto, contrari PD, IdV-Citt e SA.

Su proposta dello stesso presidente Camber, la Commissione ha detto sì al pdl del Carroccio a condizione, però, che i quindici anni previsti dalla norma - requisito fondamentale per poter beneficiare di questi contributi - vengano fortemente rivisti così da divenire più ragionevoli e pienamente rispettosi del principio costituzionale di eguaglianza. Con la necessità, tra l'altro, di inserire una norma transitoria a favore dei procedimenti in corso.

"I quindici anni non sono, infatti, ragionevoli, ha dichiarato Franco Codega per il PD. Stiamo mettendo in mezzo soprattutto i più piccoli: l'Italia ha ratificato la Convenzione internazionale sui diritti dei bambini dove si riconosce quello allo studio, dovrebbe ricordarselo la Lega. Visto poi che gli extracomunitari in regola pagano subito le tasse, perché mai dovrebbero aspettare quindici anni per potere ottenere qualche diritto?".

Di filosofia della legge inaccettabile ha parlato Stefano Pustetto, della SA. "Ce la stiamo prendendo con i bambini nel loro diritto allo studio, distinguiamo tra comunitari e non, chiediamo doveri e neghiamo diritti. Questo è un provvedimento discriminatorio, che pensa di integrare questa gente rendendola analfabeta".

"Una norma odiosa, irricevibile", ha commentato Piero Colussi, di IdV-Citt. La segnaleremo alla Corte europea di giustizia. Stiamo dando un'immagine del Friuli Venezia Giulia nella quale noi non ci riconosciamo".

E se per Luigi Ferone (Pensionati) tutto questo scandalizzarsi non ha senso, diversa la posizione dell'UDC, che anche in questa occasione non ha voluto partecipare al voto. "Sono convintamene contrario al principio dei 15 anni, ha commentato Edoardo Sasco, è una provocazione della LN e pertanto non va accettata. Questo, comunque, non è metodo: servono chiarimenti e approfondimenti in maggioranza su temi così rilevanti, e anche la Giunta dovrebbe pronunciarsi. Non vogliamo privilegi, ma uguaglianza e buon senso sì".

"Sull'abbattimento delle rette degli asili nido - ha quindi spiegato l'assessore Molinaro - stiamo predisponendo un progetto di legge che verrà presentato probabilmente a inizio aprile, e così sul diritto allo studio che rientrerà in una nuova legge quadro sull'istruzione e la formazione, che affronteremo dopo aver compreso dallo Stato le attribuzioni della Regione in materia di istruzione. E ciò sarà possibile con la riforma del titolo V della Costituzione".

Intervenendo direttamente sul provvedimento, Molinaro ha ricordato come gli interventi in materia di diritto allo studio non presuppongono il requisito temporale della residenza, ma solo quest'ultima. Per il trasporto a scuola, il contributo all'acquisto dei libri, vale, invece, il reddito. Il testo del Carroccio ha invece come fine subordinare tutti questi interventi agli anni di residenza. Il requisito temporale è un istituto che esiste nella legislazione dello Stato e in altre Regioni come la Lombardia, ma va affrontato con ragionevolezza, senza violare i principi della Costituzione.

Infine, l'ufficio di presidenza della Commissione ha calendarizzato per il 7 maggio quattro illustrazioni (i tre pdl sulla tutela dei dialetti e quello specifico sulla lingua tedesca) mentre il 6 maggio, ricorrenza del terremoto in Friuli, sarà prima in visita alla Scuola mosaicisti di Spilimbergo e poi al museo di Venzone, che sta allestendo una stanza dedicata proprio ai tragici effetti del sisma del 1976."