Se dovesse capitare a me di ritrovarmi in
stato vegetativo o in coma irreversibile, dico fin d'ora che non voglio essere tenuto in vita artificialmente. In ogni caso l'unica persona che potrà dire cosa fare del mio corpo è mia moglie. Non lo possono fare politici ipocriti (dicono che hanno il dovere di salvare anche una sola vita umana, quando
fanno accordi con la Libia per deportare e concentrare gli immigrati nei lager di quello stato, dove spesso muoiono), non lo possono fare preti-papi-pseudo-movimenti-per-la-vita che non hanno alcun rispetto del dolore degli altri e si comportano con estrema violenza contro quel poveruomo che è il padre della Englaro, non lo possono fare medici che credono di essere i possessori unici della conoscenza, non lo possono fare commissioni etiche spesso composte da uomini di partito e che comunque spesso hanno un'etica diversa dalla mia.
Mi fa schifo pensare che persone di cui non ho alcuna stima, come Formigoni, Berlusconi e tutti i ministri di questo governo che all'unanimità volevano il decreto sul caso Englaro, possano decidere del mio corpo, della mia vita e della mia morte. La politica, le gerarchie religiose devono stare fuori dai letti delle persone, devono smetterla di infilarsi fra le lenzuola, di muoversi tra le camere degli ospedali. Non ci può essere alcun sondaggio d'opinione o referendum attraverso il quale si decide della vita e della morte delle persone. Qui le maggioranze non c'entrano.
Sta scomparendo dal nostro paese l'empatia, cioè quel'atteggiamento di comprensione, di immedesimazione verso gli altri, che genitori, insegnanti, ma anche politici dovrebbero possedere normalmente. Provate a mettervi nei panni di quel padre, in quello che ha fatto e visto in questi lunghi anni, e provate a mettervi nei panni di quel cadavere artificialmente tenuto in vita, ridotto ad una larva, pieno di piaghe da decubito, immaginatevi per anni in quelle condizioni.
Sta avanzando invece a grandi passi un desiderio di controllo sempre maggiore dei comportamenti delle persone, fino al controllo del corpo degli altri.
Abbiamo un Parlamento
senza pietà i cui membri sono stati di fatto nominati dai partiti e non dagli elettori, che probabilmente farà nei prossimi giorni una
legge liberticida e violentatrice.
Come dice Morpheus "
quello che sta per avvenire è grave, gravissimo. Va aldilà del singolo caso, della vicenda individuale e stabilisce il principio che, sull’onda dell’audience, tutto è lecito, anche intervenire nella scelta del destino individuale e intimo di ciascuno di noi. Ed è tanto più grave perché dietro non si vede alcuna legge morale, ma solo l’opportunistico scopo di compiacere la parte più becera ed oscurantistica di questo maledetto paese la cui vergogna ci perseguiterà per sempre".
Purtroppo è ora di ritornare a fare le
battaglie per i diritti civili, quelli elementari, quelli che questi tempi cupi ci vogliono togliere, quelli che sono scritti nella prima parte della nostra Costituzione e quelli che in questi anni sono stati conquistati soprattutto dalle donne. Diceva
John Stuart Mill, filosofo liberale dell'800: "
su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano". Come diceva qualcuno, "d
ifendiamo i valori occidentali!".
Io voglio essere padrone del mio corpo, e non me ne frega assolutamente niente di chi la pensa in modo diverso da me, sul mio corpo non delego nessuno. Gli altri, sul proprio corpo, ci facciano quello che vogliono.