Bene, è giunto il momento dell'orgoglio paterno, ma sono sicuro che me lo perdonerete. Pubblico una lettera di mia figlia maggiore, che, dopo aver vinto una borsa di studio biennale, sta frequentando l'ultimo anno delle superiori a Mostar, in Bosnia e Erzegovina, in uno dei Collegi del Mondo Unito.
Le ragioni di questa pubblicazione sono due. La prima è per invitare altri ragazzi a provare ad entrare in uno di questi Collegi, ce ne sono 12 sparsi per il mondo, per vivere un'esperienza che gli può veramente cambiare la vita e la testa; entro poco tempo infatti dovrebbe uscire il bando di concorso. La seconda è per lanciare un appello affinchè il Collegio di Mostar, ultimo nato, possa trovare finanziatori che gli permettano di non chiudere a causa della crisi economica in corso.
Un altro articolo di mia figlia sullo stesso argomento, principalmente rivolto ai coetanei (ma anche ai genitori "timorosi"), lo potete leggere sul Messaggero del 9 dicembre 2008. Ma lascio "parlare" mia figlia.
"Collegio del Mondo Unito a Mostar - vivere insieme nella città divisa.
United World College in Mostar (UWCiM) è il dodicesimo collegio fondato dal movimento "Collegi del Mondo Unito", un'associazione internazionale la cui missione è "make education a force to unite people, nations and cultures for peace and a sustainable future" (fare dell'istruzione una forza per unire le persone, le nazioni e le culture per costruire pace ed uno sviluppo sostenibile).
Il primo UWC è stato fondato in Galles, in risposta al clima della guerra fredda; poi, Singapore, Canada, Swaziland, USA, Italia (a Duino, vicino a Trieste), Venezuela, Hong Kong, Norvegia, India, Costa Rica, Bosnia ed Erzegovina (BiH). Ognuno dei collegi è stato fondato con specifici obiettivi, sebbene tutti condividano la missione principale.
Per quanto riguarda Mostar, esso mira a supportare il processo di pace attraverso la creazione di un modello di istruzione unica. L'accordo di Dayton, infatti, non prevede l'integrazione delle tra etnie (serbo-bosiaci, croato-bosniaci e bosniacchi) a livello scolastico; di conseguenza, la nuova generazione si trova separata in tre gruppi, studia tre curriculum diversi in tre classi differenti.
La situazione nel Paese varia sensibilmente da un luogo all'altro; mentre a Sarajevo è possibile avere un gruppo di amici "misto", a Mostar la posizione della casa determina con chi esci e dove vai. Molti ragazzi/e che vivono nella parte ovest di Mostar, ovvero quella cattolico-croata, non sono mai stati nella parte est, cioè bosniacca (bosniaco-musulmana); e viceversa. Il famoso Stari Most, il ponte che unisce le due sponde rivali della Neretva, è stato ricostruito; purtroppo però, non c'è, ancora, una reale riunificazione della città.
Proprio per questo il Collegio è stato fondato: è la prova visibile che le tre etnie della BiH possono (letteralmente) convivere pacificamente sotto lo stesso tetto, nella stessa aula. Difatti, oltre il 60% del corpo studentesco è formato da "locali" - unico termine accettato per indicare croato-bosniaci, serbo-bosniaci e bosniacchi. Gli studenti internazionali, di cui due italiani, dovrebbero facilitare tale integrazione - contribuendo alla ricostruzione di una società distrutta dalla guerra.
Attraverso il CAS (Creativity, Action, Service - creatività, sport,volontariato), ovvero le tre attività a cui tutti gli studenti sono tenuti a partecipare, gli UWCers collaborano con i locali.
In particolare, le attività di volontariato sono indirizzate al miglioramento di alcune situazioni critiche: assistenza ai disabili, attività con i Rom, ecologia, e molte altre. In tal modo il Collegio ha un impatto diretto sulla comunità di cui è ospite.
L'UWCiM è l'unico Collegio che non dispone di un campus: gli studenti sono alloggiati in due residenze, Susac (nella parte ovest) e Musala (nella parte est); condividono l'edificio scolastico con gli studenti del locale Gimnazija (vedi foto). Come prevedibile, il processo di integrazione è e sarà lungo e difficoltoso, ma già molti passi in avanti sono stati fatti dalla creazione del Collegio, avvenuta appena tre anni fa.
Per maggiori informazioni: http://www.uwc.org/ sito ufficiale degli UWCs, da cui si trovano i link per i siti dei singoli collegi;
http://www.it.uwc.org/ sito ufficiale della commissione italiana.
Negli ultimi mesi però la situazione è cambiata. Purtroppo la crisi economica si è fatta sentire anche al Collegio: le donazioni private e di altri stati sono diminuite sensibilmente. La situazione è così grave che è probabile che il Collegio del Mondo Unito di Mostar cessi di esistere. Prima di tutto, è altamente probabile che ci sarà un generation gap, ovvero che il collegio non ospiti una generazione nel 2009-2011; è possibile, tuttavia, che una generazione venga arruolata per gli anni 2011-2013. Tuttavia, la "nuova" generazione non potrà beneficiare della presenza della generazione precedente: tradizioni, conoscenze, contatti verranno in maggior parte persi. Dopo tre anni di esistenza, il Collegio dovrebbe ripartire quasi da zero.
Inoltre è quasi sicuro che il modello esistente, ovvero di Collegio in cui la maggior parte di studenti possiedono una borsa di studio, venga abbandonato. Ciò significa che la scuola non sarà più un centro a cui si accede tramite eccellenza accademica e doti personali, ma su base finanziaria. Tale cambiamento decreterebbe la fine del Collegio per come era stato pensato: un luogo dove le differenze di nascita non contano. Per evitare questo, per evitare che ci sia un vuoto generazionale, donazioni devono essere trovate al più presto. Per questo noi, studenti di primo e secondo anno, stiamo contattando agenzie pubbliche e private. Risultati ce ne sono stati; miglioramenti pure; buona volontà e capacità d'azione anche. Quello che noi chiediamo è di poter continuare a lavorare per produrre un cambiamento visibile. "
Ehi tu, figlio maggiorenne
4 mesi fa
1 commento:
Hai scelto un titolo che fa torto alla tua intelligenza...
Posta un commento