La Commissione Lavori Pubblici si è ritrovata (non l'11 febbraio in cui è mancato il numero legale, bensì il 2 marzo), e
come preannunciato, al primo punto all'odg c'era proprio la questione del
centro polifunzionale, di cui
ho già scritto.
Nel
progetto preliminare,
approvato dalla precedente Amministrazione, si prevede che il centro dovrà essere dotato di
biblioteca (che perciò dovrebbe essere spostata da Coltura) con sala di lettura e consultazione,
videoteca,
emeroteca,
sala informatica,
sala per conferenze e dibattiti,
archivio storico con spazi per la consultazione, un
museo dedicato ai reperti ritrovati nel territorio. Tutto questo però sarebbe realizzato in più interventi.
Il
primo intervento prevede solo la
ristrutturazione dell'edificio posto dinanzi al Municipio che adesso ospita alcune associazioni, tra cui la Pro Polcenigo. Vi troverebbe posto una postazione per l'accesso all'archivio storico, il bagno anche per disabili, un ascensore (oltre alle scale), sale di consultazione al primo piano, la sala informatica al secondo. Sempre nel primo intervento è previsto l'
acquisto (senza la ristrutturazione) dell'edificio accanto a sinistra, ora disabitato. Tutto (anzi, solo) questo
per 700 keuri.
Il resto dei lavori (ristrutturazione sia dell'edificio acquistato sia dell'edifico ancora più a sinistra, ex ATER, ora parzialmente abitato!) dovrebbe essere svolto in un secondo o terzo tempo, con un costo di
un altro milione di euri. Naturalmente senza tener conto dell'acquisto degli arredi, delle postazioni per la sala informatica, dei costi di manutenzione, ecc.
Per il primo lotto da 700 keuri la Giunta Comunale ha accettato (subito dopo l'insediamento) un
contributo annuo regionale
ventennale di 32.400 euri (in totale 648 keuri); quindi dovrebbe intanto accendere un mutuo da 700 keuri, così il costo sul bilancio comunale sarebbe pari alla differenza più gli interessi più gli altri oneri che prima ho elencato. Fate voi i conti. Nell'incertezza intanto che venga assegnato un altro contributo per il resto dei lavori, in chissà quanto tempo, nell'impossibilità di accendere mutui all'infinito.
La Commissione ne ha discusso, si è constatato che questo centro aumenterebbe i
problemi di parcheggio, che ci sarebbero
difficoltà nell'accesso, soprattutto per i bambini, visto che l'ingresso è sulla strada, che
la piazza sarebbe svuotata degli ultimi abitanti, che l'edificio acquistato rimarrebbe comunque come adesso per chissà quanto tempo, che
non servono in centro nè una sala informatica nè un altro spazio per dibattiti, che lo spazio per la biblioteca sarebbe comunque
insufficiente, che
le priorità sono altre, innanzitutto la scuola.
Quindi
ha proposto che l'Amministrazione sposti il progetto nell'area adiacente la scuola, mantenendone "
l'oggetto e le finalità dell'iniziativa per le quali il contributo è stato assegnato" così come prevede l'art. 6 del
Regolamento di attuazione della
Legge di "
promozione della rappresentanza giovanile, coordinamento e sostegno delle iniziative a favore dei giovani" attraverso la quale è stato ottenuto il contributo regionale (vedi art. 16 c. 6).
Così questa nuova struttura (ampliamento dell'edificio scolastico)
potrebbe essere sfruttato anche per le necessità della scuola (sala conferenze, sala informatica, sale consultazione, una parte della biblioteca) accentuando quindi il carattere di sostegno alle iniziative a favore dei giovani, con minori problemi di parcheggio, in sicurezza. L'assessore ha però rilevato che il Comune ha già chiesto un contributo per la realizzazione di nuove aule, quindi
i due progetti dovrebbero trovare tra di loro una non facile integrazione, una riprogettazione, oltre alla possibilità che il contributo sia revocato. Questa è comunque la strada che la Commissione ha chiesto sia percorsa.
Io credo che non si possano continuare a chiedere ed accettare contributi, per lavori impegnativi, senza una condivisione dei progetti, senza una strategia chiara, senza la partecipazione dei cittadini. E comunque anche i fondi regionali sono soldi nostri (cioè di chi paga le tasse), quindi non possono essere spesi per raggiungere obiettivi ritenuti non prioritari. E' necessario perciò ora un
forte intervento presso la Regione, da parte di tutti, per mantenere il contributo già ottenuto! Vediamo se maggioranza e minoranza sono in grado di collaborare, di lavorare, insieme, per la comunità o se sono solo in grado di sgambettarsi.