giovedì 18 novembre 2010

Emergenza?

 L'agenzia Adnkronos scrive oggi, 18 novembre 2010
Fino alle 4.30 del mattino la Protezione civile regionale ha lavorato a Polcenigo (Pordenone), alla luce delle fotoelettriche, per ricostruire circa 40 metri di argine del Torrente Gorgazzo e tuttora e' all'opera per le operazioni di controllo e rinforzo. L'argine e' stato rotto dalle recenti piogge, causando la tracimazione delle acque nel vicino fiume Livenza. In un tratto i due fiumi scorrono paralleli a 150 metri di distanza l'uno dall'altro, con il Gorgazzo a un'altezza superiore, e il materiale che costituiva l'argine si e' riversato nel Livenza, ostruendolo e causando di conseguenza un innalzamento del livello dell'acqua che ha comportato l'allagamento di alcune case. ...

La notizia è stata riportata anche dal TG3 Regionale.
L'argine sul Gorgazzo però si è rotto l'inverno scorso, ne ho parlato anche nel post del 1 novembre 2010; la foto in quel post l'ho scattata il 7 febbraio 2010. Il gruppo consiliare Cìvico, Democratica Polcenigo ha presentato un'interpellanza il 18 marzo 2010 il cui oggetto era "rottura argine corso d'acqua denominato Gorgazzo in prossimità detta confluenza con il fiume Livenza".
Si tratta di un altro argine? Non credo proprio, casomai le "recenti piogge" hanno aggravato la situazione già pericolosa in precedenza trascinando il materiale già riversato in questi mesi nella zona delle marcite (forse ampliando la falla già presente) e ostruendo così la Livenza.
Nello stesso articolo si riporta che il vicepresidente della Regione Luca Ciriani ha commentato:
"Quanto accaduto a Polcenigo conferma quanto abbiamo reso noto nei giorni scorsi relativamente alla strategia di medio periodo da adottare: e' necessaria una ricognizione degli alvei dei fiumi a rischio di esondazione, e un'azione di pulizia, sghiaiamento e consolidamento... ...si tratta ora di agire determinando una priorita' di intervento dettata dalle situazioni piu' critiche.  ... registro con soddisfazione che l'azione della Protezione civile e' stata ancora una volta incisiva, immediata, concreta''
Ma quale ricognizione!? L'argine s'era già rotto da mesi. La ghiaia del Gorgazzo occupava l'area tra il Gorgazzo e la Livenza da mesi. Io non sono certo un esperto, ma m'ero accorto che c'era una situazione non normale in quella zona. L'emergenza è stata creata già quasi un anno fa ed era già stata segnalata in Consiglio comunale. Perchè la Protezione civile non è stata fatta intervenire allora, lavorando di giorno, con calma? Altro che immediatezza e incisività!

L'alveo vuoto del Gorgazzo in prossimità della confluenza con la Livenza, a causa della rottura dell'argine - febbraio 2010
 Particolare della zona allagata tra il Gorgazzo e la Livenza - febbraio 2010
Ruspe sulla ciclovia a San Floriano (tanto anche il  ponte di legno sul Gorgazzo è impercorribile da mesi) - 18  novembre 2010

8 commenti:

rinnovamento ha detto...

La protezione civile interviene solo nel caso di pericolo per le persone. Precedentemente questo non c'era, ora invece si con la possibilità che il Livenza superasse la riva sinistra del fiume, dove ci sono abitazioni.

mario della toffola ha detto...

Mi risulta che tutto sia partito da una richiesta d'intervento fatta dal alcuni cittadini di Caneva titolari del ranch che visto l'alzarsi del livello hanno chiamato il sindaco Gava, il quale chiedeva l'intervento della Protezione Civile. Possiamo dire che nella vicenda contingente l'amministrazione comunale di Polcenigo non ha meriti e nemmeno demeriti, in quanto l'effetto che ha richiesto l'intervento della Protezione Civile è avvenuto in territorio comunale di Caneva, causato, questo si, da un cedimento dell'argine del Gorgazzo in territorio polcenighese.

Precisato questo, è tuttavia comprovato che l'amministrazione comunale di Polcenigo non ha fatto nulla, pur essendo noto da diverso tempo il problema che si era creato sul Gorgazzo.

Ricordo a Pino che ne parlammo in consiglio comunale quando discutemmo l'interrogazione presentata per conoscere la reale situazione dello smottamento franoso sul colle, ben visibile dal Cortivon e che potrebbe creare gravi danni a Polcenigo.

Penso che cavillare sulle modalità di intervento della Protezione Civile non sia un modo opportuno di amministrare un territorio, ma un modo per defilarsi e mettere le mani avanti, per allontanare ogni eventuale responsabilità

al900 ha detto...

Se la Protezione civile non poteva intervenire prima, se il Comune di Polcenigo non ha meriti nè demeriti, mi spiegate chi avrebbe dovuto intervenire per risistemare l'argine crollato MOLTO tempo fa? La Provincia? La Regione? La NATO? Emergency?
E che significa "La protezione civile interviene solo nel caso di pericolo per le persone"? Il pericolo in questo caso c'era da mesi, potenziale. Come ha fatto altrimenti la protezione civile a mettere a posto rui e torrenti qualche anno fa, se non c'era pericolo (immediato?) per le persone?
Al pericolo corso dagli operatori costretti a lavorare con il buio, il fango, tra due corsi d'acqua in piena? A quelli non ci pensa nessuno? Ed i soldi spesi per questo intervento di emergenza? Non sarebbero stati meno se il lavoro fosse stato fatto in condizioni normali?
E perchè nessuno ha informato i giornalisti di turno che quell'argine era rotto da mesi?
Perchè Luca Ciriani invece di lodare l'incisività della protezione civile non fa nè autocritica nè critica sulla mancanza di interventi preventivi in presenza di problemi stranoti?

mario della toffola ha detto...

Non meriti e nemmeno demeriti: non intendevo assolvere, anzi sottolineare che nel caso specifico, contingente, tutto si è generato a Caneva.

La questione dell'argine scomparso del Gorgazzo era stata evidenziata in consiglio comunale dai gruppi di minoranza, ma, come spesso accade, al sindaco Del Puppo, al vice sindaco De Val e alla giunta viene naturale considerare la cosa non affar loro; basta leggere le risposte alle innumerevoli interrogazioni e interpellanze presentate, su i più svariati argomenti. La vicenda dell'argine del Gorgazzo rende evidente questo approccio amministrativo, poco incisivo e a mio giudizio irresponsabile.

rinnovamento ha detto...

Il problema dell'argine del Gorgazzo era stato oggetto di discussione sia con l'Assessore Regionale Riccardi che con l'Assessore Regionale De Anna.
Per cui non è vero che non ci siamo mossi come Ammnistratori Comunali.
Forse da parte di Della Toffola gioverebbe, anche a lui, un po' meno di aggressività nei confronti di chi amministra.

mario della toffola ha detto...

Di chi amministra!!! Non mi sembra che l'azione amministrativa di questa giunta e di questa maggioranza sia visibile. Per adesso sono visibili gli effetti di una paralisi amministrativa: ruderi, strade dissestate, frane, argini travolti, cause giudiziarie, disservizi.

In ogni caso non c'è nessuna aggressività nei miei interventi. Forse preoccupazione, ma non aggressività. A meno che, non venga percepita come aggressività la critica al modo di operare della giunta, atteggiamento peraltro evidente leggendo le risposte alle interrogazioni ed alle interpellanze che vengo presentate: poco puntuali, a volte incomprensibilmente sarcastiche, generalmente cronistorie, semplici elenchi senza reali motivazioni.

Vedo che stiamo facendo progressi: da TARANTOLATI ad AGGRESSIVI. Attento Pino, durante il prossimo consiglio comunale potremmo anche mordere.

rinnovamento ha detto...

Proporro alla e per la Giunta una vaccinazione antirabbia.

al900 ha detto...

Ezio Burigana mi ha chiesto di pubblicare la lettera che segue.
"In merito alla vicenda dell'allagamento causato dalla rottura dell'argine del Gorgazzo, già crollato a dicembre 2009, alcune considerazioni:

1. I quotidiani locali e le TV regionali o non controllano minimamente le informazioni di cui scrivono o trasmettono oppure si limitano a fare da amplificatori al politico ed agli interessi economici di turno.

2. E' evidente che quanto accaduto è originato da un totale disinteresse di coloro i quali dovevano e potevano intervenire a partire già da 10 mesi fa, risolvendo il problema con un costo minimo.

3. Il senso dell'articolo apparso sul Gazzettino del 19 novembre 2010 punta a rafforzare la solita politica di uso e sfruttamento delle risorse, non di una gestione complessiva del bacino idrografico.
Infatti l'Assessore regionale dice: “ …. Quanto accaduto a Polcenigo - ha commentato Ciriani - conferma quanto abbiamo reso noto nei giorni scorsi relativamente alla strategia di medio periodo da adottare: è necessaria una ricognizione degli alvei dei fiumi a rischio di esondazione, e un'azione di pulizia, sghiaiamento e consolidamento. Abbiamo già avuto modo di condividere con i sindaci questi elementi, e si tratta ora di agire determinando una priorità di intervento dettata dalle situazioni più critiche...”.

4. L'Amministrazione comunale e gli Uffici competenti hanno gestito il problema con il solito ragionamento, già visto in passato e più recentemente con il Parco di San Floriano:
“poichè la tal risorsa è gestita da altri (Regione, Provincia, ecc.), anche se ricadente nel nostro territorio, demandiamo agli altri risolvere i problemi. Inoltre non controlliamo come gli altri Enti operano, cercando di raccordare le nostre esigenze. Per noi il territorio rappresenta solamente un COSTO ED UNA ROGNA!.”
A POLCENIGO, DA PARTE DI CHI HA POTERE DECISIONALE, NON C'E' LA VOLONTA' DI GESTIRE E MANUTENTARE IL TERRITORIO.

5. Massimo rispetto per i Volontari della Protezione Civile. Ma come sempre succede “il pesce puzza dalla testa!”.
In passato e anche in quest'occasione, facendo un rapporto tra risorse investite, soluzioni operative trovate e risultati ottenuti, adesso andiamo alla conta dei danni privati e pubblici (attività economiche sul lastrico, terreni devastati, fiumi interrati, marcite storiche massacrate in nome dell'emergenza, costi pubblici alle stelle).
Di questo dobbiamo ringraziare la PROTEZIONE IN..CIVILE REGIONALE.